Di Eleonora Carboni
Sabato 21 giugno scorso, presso il Circuito Santa Monica di Misano Adriatico, è stato firmato il programma ‘Riccione Comunità Solare 2035’, un patto di Responsabilità Sociale che unisce istituzioni, cittadini e imprese per trasformare le città in luoghi capaci di produrre e condividere energia pulita. Tra i firmatari, accanto alla sindaca di Riccione Daniela Angelini, erano presenti le 11 realtà sostenitrici del progetto a livello territoriale tra aziende, associazioni di categoria e Tecnopolo di Rimini, Confabitare, rappresentata dal presidente nazionale Alberto Zanni e dalla presidente provinciale di Rimini Daniela Montagnoli. Presenti anche Marco Polazzi per CNA e numerosi altri attori impegnati nella costruzione del modello di Città Solare.
Il programma “Comunità Solare 2035”, è un ecosistema nazionale che unisce cittadini e imprese attorno a un Patto di Responsabilità Sociale per trasformare le città in Città Solari. Dal 2010, Comunità Solare è la più ampia piattaforma italiana già attiva nel campo delle energie rinnovabili condivise.
La firma del patto della città di Riccione è avvenuta durante l’E-Day 2025, l’happening nazionale dedicato alla transizione energetica dal basso, promosso dal Centro per le Comunità Solari.
L’evento è stato aperto da un messaggio di saluto del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ed è proseguito nel pomeriggio con interventi d’alto profilo, tra cui quello di Nicola Armaroli, dirigente del CNR e quello di Leonardo Setti. A seguire si è svolta una tavola rotonda condotta dal giornalista Massimo Degli Esposti che ha visto tra i relatori Paolo Burani, Giovanni Paglia, Alberto Zanni, Alessio Cividini, Stefano Righetti e Giulio Cerù.
Tra i momenti più attesi della giornata, la premiazione della Solar Champions League che ha viste salire sul podio la Comunità Solare di Medicina al primo posto, seguita da Civitanova Marche e da Bologna.
L’evento s’è concluso con una parata di auto elettriche sul circuito, preceduta dalla distribuzione del gelato solare, simbolo di una sostenibilità che può essere anche accessibile, concreta e condivisa. Una rivoluzione silenziosa che prende forma dal basso, attraverso scelte quotidiane, tecnologie intelligenti e nuove alleanze tra pubblico, privato e cittadini.