Di Vincenzo Ciccone
«Cercherò d’apprendere da tutti e continuerò a crescere»
Un altro prospetto d’assoluto spessore sfornato dalla cantera dei Diavoli Rosa Brugherio pronto a ritrovare in Molise un compagno di team dell’ultima stagione come il libero Luca Consonni. Gli Spike Devils Campobasso ispessiscono il reparto dei centrali con Riccardo Aretz, secondo lombardo nel roster rossoblù per la stagione in arrivo.
Non ancora diciannovenne (domani taglierà questo traguardo) centrale di 195 centimetri, l’ultimo arrivo alla corte del tecnico Giuseppe Bua giunge nel capoluogo di regione con grande entusiasmo.
«Il ritrovare Consonni – argomenta – è un caso, ma senz’altro fa molto piacere. Per me, prima di tutto, questa è la prima esperienza al di fuori di un vivaio che mi ha data l’opportunità di giocarmi le mie carte già nella scorsa Serie A3. Ho avuta la fortuna di fare esperienza e mettermi alla prova per testare le mie peculiarità ed i miei limiti, forte anche del grande lavoro fatto con il nostro tecnico Durand. Ora cercherò d’apprendere ulteriormente da un allenatore come Giuseppe Bua, provando ad entrare nel merito anche dei minimi dettagli».
Aretz non vede l’ora d’essere a stretto contatto con il pubblico di fede rossoblù. «Ho avuto modo di sentire da vicino l’entusiasmo ed il calore dei tifosi campobassani lo scorso 3 maggio e sapere di averli ora dalla mia parte rende tutto ancora più fantastico ed è stato uno dei tanti motivi che mi hanno spinto a proiettarmi su di un simile scenario».
Descrivendosi come centrale, l’ultimo innesto in casa campobassana parla di sé in questi termini: «Nell’ultima stagione ho cercato di lavorare sodo soprattutto sulla costanza e sull’efficienza del servizio ed ho cercato di migliorarmi anche nella propensione al muro anche perché l’attacco è il mio fondamentale più connaturato. In generale però, voglio poter crescere su tutti e tre questi aspetti offensivi anche nel confrontarmi con una categoria dal livello non indifferente».
A se stesso Aretz è pronto a promettere «di poter essere come una spugna, nell’assorbire cioè tutti i dettami sia dai giocatori più esperti che dai miei coetanei in organico così da migliorare il più possibile, a maggior ragione in un raggruppamento come quello meridionale (molto tosto) che ha avuto modo di conoscere solo in parte nei playout in occasione delle sfide, oltre che con Campobasso anche con Napoli e Castellana Grotte. Il mio ex compagno Paul (Ferenciac, ndr) mi ha raccontato di questa poule come un’esperienza di crescita e da vivere pienamente e non vedo l’ora di farlo».
Poi, parlando all’ambiente, chiosa: «So che la squadra ha degli obiettivi ben determinati. Conosco qualche nome ed è stata strutturata bene. Son certo che riusciremo a dare il massimo e fare del nostro meglio».