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Canone Rai In Bolletta? Conviene Pagarlo!

Di Vittorio Venditti
(Logo), Preso Da Internet Da Salvatore Di Maria

Dove Sta La Fregatura?

Logo Rai

Chiudiamo la settimana cercando di riportarci ai soliti livelli, abbandonando idiozie e pettegolezzi per fornire un’opinione del tutto personale su ciò che sta cambiando in merito al pagamento del canone RAI, un’appropriazione di nostro danaro, ormai diventata parte della vita dello Stato italiano, alla stessa stregua della tassa sulla benzina, imposta per finanziare la guerra d’Abissinia e tutt’ora in vigore, alla faccia della democrazia e della conseguente ipocrisia di fondo che è nata con questa forma di governo.

Canone Rai in bolletta, il vademecum per non sbagliare. E’ questa la sintesi di ciò che lo Stato ci “propone” per “gestire” una tassa non voluta dal novantanove virgola nove per cento degli italiani, balzello intriso di trappole e trappolette burocretine, necessarie a costringere il contribuente a decidere se versare i cento euro o pagare con tempo perso e sicuri contenziosi che pongono il derubato di fronte al solito muro di gomma di usticese memoria.

Personalmente, quando sarà il mio turno di avere finalmente la tanto agognata indipendenza domestica, deciderò di pagare i cento euro e di rifarmi della spesa con i metodi normalmente italici; ciò, alla faccia del fatto che non vedendo, potrò fare a meno di acquistare un elettrodomestico come il televisore, utile allo Stato per veicolare ogni tipo di pubblicità, (in primis quello spot che riguarda proprio il furto del quale sto farneticando, abbottamento di palle ovvero rottura di zebedèi che nonostante non serva più, ancora viene propinato a chi si ostina a seguire le trasmissioni di una rete pubblica, per fortuna sempre meno seguita, per disgrazia sempre più foraggiata da noi derubati), vero obiettivo che è alla base della fregatura chiamata “Canone”, ovvero tassa di possesso dello specchietto per le allodole del quale sto trattando. Voglio dire con ciò che se pur derubato di cento euro, avrò la soddisfazione di non accogliere in casa mia il peggio della cultura italiana e non solo, basato su un’omologazione verso il basso del sapere, vero potere che via via chi ci governa si sta creando. A ragione di ciò, registro con soddisfazione il sempre maggior distacco dei giovani dal televisore, cosa che prima o poi verrà compresa anche da quei quattro raccomandati che gestiscono fisco e similari; per ora una nostra vittoria, domani qualcosa di nuovo dalla quale difenderci.

Ma sarà un problema che mi porrò al momento opportuno.