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Assenteismo

Di Vittorio Venditti

Come Chiudere La Stalla Dopo Aver Fatto Scappare I Buoi

Periodicamente, si sente parlare di sbotti di moralismo e di moralizzazione negli enti statali e pubblici in genere.

Come “voce fuori dal coro” prendo spunto dal blitz cui nei giorni scorsi abbiamo assistito, presso l’assessorato regionale all’agricoltura, per dire la mia su un problema che è quasi diventato di costume.

Immagina se, per una volta, si procedesse secondo i “desideri” di questi truffatori, cui piace il proprio lavoro solo il giorno in cui si esige lo stipendio, ovviamente tagliando di netto quest’ultima parte dei loro “desideri”?
Si vedrebbero legioni di impiegate, impiegati e, perché nò! dirigenti, inquadrati nei propri posti di lavoro come le più zelanti SS!

Perché parlo di assecondare i “desideri” di costoro?

Semplice! perché se questi “signori” desiderano svolgere le proprie mansioni in modo figurato, sarebbe sufficiente accontentarli licenziandoli in tronco e mettendo a loro posto gente, magari anche più e meglio preparata, ma sicuramente volenterosa di svolgere il lavoro suddetto, in maniera reale e con reale profitto.

Guardando i contratti di lavoro che mi capitano per le mani, finora, non ho mai vista la cosiddetta “pausa caffè”, ma questa, oltre ad essere tollerata, (per carità! cosa accettabilissima!), è, molto spesso, più che abusata.
Così, come i cosiddetti “ponti”; a volte, ne vedo di lunghi, quanto quello che si vorrebbe costruire sullo stretto di Messina.

Di contro, però, ci si lamenta dei disservizi che le amministrazioni di ogni ordine e grado offrono all’italiano medio.

Questo modus operandi, mi fa ricordare di una mia conoscente che veniva regolarmente picchiata dal marito.
Costui, (un vero signore! non c’è che dire), l’accusava di essere troppo bella e, di conseguenza, di avere chissà quali e quanti amanti in ufficio.
Tutto bene, finché non si è scoperto che, ad avere l’amante era quest'”uomo da bene”.
Va da sè, che la mia conoscente ha divorziato.

Così, propongo che le amministrazioni ingannate divorzino dagl’impiegati infedeli.
Si otterrebbero due vantaggi:

Il primo: una sicura ripresa in grande stile dei servizi offerti dalle suddette amministrazioni;
Il secondo: la drastica diminuzione della disoccupazione.

Tu obbietterai che il secondo punto non è raggiungibile, perché ammesso che ci sia un ricambio di impiegati con la surroga di quelli licenziati, questi ultimi adrebbero a rimpiazzare i nuovi assunti nelle fila dei disoccupati.
Ti rispondo di nò, con estrema sicurezza, visto che i licenziati, continueranno a sognare di fare il loro lavoro in senzo figurato, senza, però, creare danno alle amministrazioni da cui sono stati allontanati, e, cosa più importante, alla cittadinanza tutta.

Sò, comunque, che sto sognando ad occhi aperti, visto che, un’utopia del genere è lungi dall’essere anche pensata.
In effetti, bisogna tener conto anche dell’indotto che, con il loro comportamento, questi truffatori attivano.

immagini se tutti andassero a lavorare regolarmente, o gli studenti evitassero di marinare la scuola?
Che farebbero i baristi?
Come incrementerebbero i loro guadagni sale giochi e quanto di simile?
Come farebbero i nostri politici, sindacalisti e gentaglia di quella risma ad incrementare i loro guadagni alle spalle di chi realmente lavora?
E poi, dove andrebbe a finire la possibilità di arrotondare in nero uno stipendio che per il sessanta per cento, (ufficialmente meno del quaranta), viene mangiato dal fisco?
Sarebbe la ribellione generale! peggio di quella accennata ieri a Roma presso il Senato, e della quale, i nostri politici di tutto l’arco costituzionale si sono affrettati a scandalizzarsi…

Da “voce fuori dal coro”, in definitiva, sento il dovere di andare a lavarmi le mani, avendo cominciato a rimestare la cima di una vera fogna; si sà bene, che rimestando il contenuto della fogna aumenta la puzza, e non sempre lo stomaco resiste…