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Dall’America In Molise: A Che Prezzo?

Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Presa Da Internet Da Stefano Venditti

Fritto Con Acqua? = Lesso!

Molise

E’ di venerdì scorso una scintilla che ha risvegliati sogni nelle menti di chi non ha altro da offrire alla vita: si dice che addirittura il New York Times, ha incluso il Molise fra le cinquantadue mete da visitare durante il duemilaventi. Qualcuno poi si è gasato, avendo vista una breve sequenza d’immagini che fra l’altro hanno mostrato uno scorcio che comprende il castello di Gambatesa, il tutto, presentato al TG uno di venerdì dieci gennaio e replicato nel giornale delle tredici e trenta del giorno successivo, (qui un breve resoconto enfatizzato ed inutilmente revanscista presentato dall’altro canale di Gambatesa che per un mese è rimasto in letargo: ben tornato fra i vivi!), quando, assistendo con il resto della famiglia all’evento, si è aperta la discussione e chi scrive, ricordando che il Molise non ha ormai più strade e ferrovie, latita di siti presentabili come alberghi e se si trova qualche posto-letto è per via dell’affitto di qualche B&B più o meno accogliente, quando non direttamente di camere messe a disposizione degli avventori, ma regolarmente in nero, che la ‘regione che non esiste’ lo sa fare a tal punto che anche le punte di diamante in tema di turismo vengono abbandonate a sé stesse e qualche volta alla buona volontà di pochi che ne sanno, (vedi Altilia in senso negativo

Da Sinistra, Franco, Maurizio, io e Manfredi, del 19 febbraio 2013

ed in maniera per fortuna positiva, le conoscenze e le capacità di gente come l’architetto Franco Valente, del quale chi scrive è onorato di essere amico), lasciando il resto agli innumerevoli collegamenti ipertestuali, non riproponibili perché a tutto c’è un limite, si è arrivati ad imbastire il discorso che segue.

Quando si chiede pubblicità, escluso quanto avviene per questo giornale et similia, chi riceve la commissione, poi ha un ‘brutto vizio’. Impone a sua volta la richiesta di giusto compenso per il lavoro portato a termine. Ciò accade là dove tutto è business, quindi, principalmente negli stati Uniti D’America. La prima domanda che chi scrive ha posta al resto dei presenti a tavola è stata dunque incentrata su chi ha pagata tal menzione, per altro pubblicata su un importante giornale come quello sopra citato, lasciando i suoi interlocutori interdetti, se non direttamente esterrefatti. Se si è trattato di esborso da parte dei componenti la comunità italo-americana, molisana in particolare, ciò fa loro onore, ma non è chiaro il perché costoro si ricordino della loro terra d’origine soltanto oggi. La risposta più plausibile, ad avviso di chi scrive, va ricercata nelle azioni messe in atto da politici locali, in vena di spendere qualche pubblico soldo e giustificare le periodiche trasferte portate a termine in varie parti del mondo. Anche in questo caso, va espresso il giusto distinguo: Se si parte con a seguito imprenditori locali che vanno a promuovere i prodotti molisani, ciò è sacrosanto e da incoraggiare per spingere al lavoro chi si ostina a non voler lasciare questa terra di morti, da alcuni definita “vivibile”. Se poi lo scopo di queste azioni pubblicitarie è realmente quello di portare gente da queste parti per dar loro la possibilità di ammirare quel poco che c’è da vedere, sarebbe prima il caso di predisporre le condizioni che permettano agli ospiti di vivere davvero un bel periodo di letizia e spensieratezza. Quanto si può notare venendo o addirittura vivendo in Molise, più che avvicinare i turisti, dà loro il destro per scappare e non ricordarsi più di un luogo che quando in seguito verrà nominato, risulterà proprio per questi presupposti ‘inesistente’.

L’umana pietas, farà sì che chi scappa non parli male del luogo che lascia…
In questo senso, dopo la fiammata della scorsa fine settimana, del tema già nessuno si ricorda più…
Anzi, no: Se ne sta ricordando solo mamma RAI che ne ha riparlato nel TGR Molise di ieri, ripetuto stamattina ed oggi su Radio Uno! In questo caso, c’è chi ha dichiarato, a proposito di una similitudine fra molisani ed irlandesi, che: “Gli irlandesi sono molisani che non parlano il dialetto, mentre i molisani sono irlandesi che non parlano l’inglese”.

Poveri irlandesi! sarà questa la ragione del loro britannico venir maltrattati?
Ma in Irlanda, la notte manca l’acqua?
I treni sono puntuali?
I politici locali, si vantano pur contando quando il due di spade quand’è briscola denari?
E in Molise, quando si è svolta la lotta armata per la scissione… dall’Avruzzo?

Sarà il caso di svegliarsi, leggere il sottotitolo di questo scritto e provare a riflettere per rimediare.