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BLANCA: Perché?

Di Vittorio Venditti

Non C’E’ Da Preoccuparsi: Finita La Serie, Tutto Tornerà ‘Di Serie’

Si vede che Natale è prossimo e per dirla con lo spot di una nota marca di panettoni: “Il Natale, Quando Arriva Arriva!”, quindi, di che preoccuparsi? Poi tocca a Santo Stefano e tutto si ‘aggiusta’! Oggi questa testata avrebbe dovuto trattare di tecnologia come di prassi, ma le insistenti sollecitazioni giunte alle caselle del giornale in merito alla serie TV che mamma RAI, sulla Rete ammiraglia ha iniziato a mandare in onda, hanno costretto chi scrive a capitolare di fronte alla curiosità dei quattro lettori che con pazienza sovrumana leggono ancora questi scritti. La domanda ricorrente è: ‘perché’?

Cane Guida Per Ciechi

In Italia, si sa, il nome ‘Blanca’ è ‘gettonatissimo’; Bianca non va più di moda, così come Maria, Giovanna o i più intriganti Alessandra, o Simona. Se poi si tirano in ballo Antonio, Michele, Giuseppe e perché no, Vittorio, il discorso non è molto diverso da quanto vale per le donne. Oggi il viver comune di ogni persona, donna in particolare, ma c’è da credere, in questi casi le ‘opportunità’, se non sono pari, poco ci manca, è contrassegnato da certo modus operandi che serve a far comprendere qual è la vita di chi ha un deficit e per questo si enfatizza quanto può servire a far conoscere le ‘qualità’ di questa gente. Tutto bene, se non si trattasse della più becera falsità, pompata all’inverosimile dopo che nei paesi, più che nelle metropoli, risulta difficile per chi viene a far da vetrina per il prossimo ‘Santo Natale’, persino uscire liberamente di casa e non tornarci, se non come minimo con le scarpe sporche, contrassegnate da ‘ricordini’ che sarebbe preferibile dimenticare. Non si dia la colpa agli animali perché si sa bene che tutto deriva dall’incuria umana prima d’ogni cosa! Tutto ciò, quando non si debba parlare di cose e sensazioni vissute, ben più gravi e repellenti, tanto da costringere ‘Blanca’ o chi per lei a scegliere di restare in casa e non certo per paura del ‘coviddi’.

Ieri, mamma RAI, visto che è stato ‘The Day After’, in uno sbotto di voglia di pulizia di coscienza, ha descritto come si vuole, mediante simili serie TV, far conoscere il mondo della disabilità, nel caso specifico, riferito a chi non vede, provando ad inculcare la solita tarantella: “chi perde un senso, ha gli altri quattro più sviluppati”, “Queste persone hanno un ‘sesto senso’”, come se poi chi ha creato l’uomo, volendone perdere, abbia avuto tempo per marchiare ogni componente della specie ‘animale razionale’ con certe ‘disparità’. Nel caso specifico, si vuol’entrare nella psicologia dei non vedenti ed in maniera a dir poco dilettantistica, si propone ogni genere di simulazione: dal provare a bendarsi per avere la sensazione e dichiarare l’effetto che fa, dimenticando che poi, tolta la benda si torna a vedere, mentre chi gli occhi non li può aprire vive tali sensazioni deridendo chi le prova quasi per gioco, al chiedere ad altri che comunque non patiscono e di conseguenza non capiscono, “ma quello, come fa a…”, giungendo persino a domandarsi se a livello sessuale chi non vede riesce ad arrivare al dunque come Natura insegna, sentendosi rispondere di rimando, (quando la richiesta è palese e non sottaciuta o corredata da stupidi sorrisini di bassa lega), ovviamente che chi agisce al buio normalmente, lo sa far meglio di coloro che operano occasionalmente in tal senso. Se poi si dovesse arrivare a disquisire di coloro che trovandosi di fronte a chi non ha la vista, cercano di ‘consigliare di indossare un paio di occhiali da sole… Ma si scenderebbe troppo in basso, rischiando lo schianto e per chi di mestiere avrebbe voluto fare il pilota acrobatico non è un buon segno!

Confidando nella serietà e nell’Intelligenza, prerogative dei quattro lettori di questo giornale. – L’ultima affermazione non vuol essere e non è una rivincita, ma la voglia di deridere per un momento chi potrebbe conoscere il Prossimo, semplicemente trattando la persona avvicinata in maniera il più possibile normale perché alla fine della fiera, dopo Natale, arriva Santo Stefano e tutto torna come prima, per cui se la normalità è tale, resta un bene per ognuno, diversamente, qualsiasi forma di pulizia di coscienza è siffatta, in attesa dello sporcarsi nuovamente, come, se non peggio di prima.

Santa Lucia, Guidali Tu.