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Assegnazione Del Cognome: Solo Questione Di Pari Opportunità?

Di Vittorio Venditti

Questione ‘Spinosa’

In questi giorni, quasi in alternativa al ‘coviddi’ ed alla guerra in Ucraina, si sta facendo un gran parlare di una questione che se nel resto del mondo è stata risolta mediante soluzioni estremamente variegate, ma in vigore da tempo, in maniera sotterranea, nel ‘Rotto Stivale’, va avanti da almeno quarant’anni perché chi scrive ne sente discettare da allora: l’assegnazione del cognome, (paterno, materno, entrambi o con variazioni di prestigio), a chi nasce, come se ciò sia questione di vita o di morte.

Dalla fine degli anni settanta del secolo lungo e breve, dopo aver assistito per un paio di lustri alla rivendicazione della gestione del sesso femminile proprio da chi ne può rivendicare l’effettiva e personale proprietà, si è arrivati al voler attribuire anche l’indelebile ‘targa’ alla vita di chi, dall’organo richiamato, esce e prende il primo respiro con tanto di segnalazione acustica: il vagito.

Si potrebbero richiamare per l’occasione talmente tanti articoli e saggi in tema in modo da costringere al lavoro il vostro cronista, notoriamente avvezzo a scrivere esclusivamente per diletto, variabile dunque esclusa per principio. Siccome però il problema fondamentalmente si estrinseca in una questione di lana caprina, l’unica condizione degna di dare una sia pur minima onorevole chiusura all’esprimere un altrettanto superficiale opinione su quest’inutilità, tenendo conto di quanto messo nero su bianco dai giornalisti del tempo in merito alla famiglia più celebre della storia, arriva con la seguente domanda:

Gesù Bambino

Quale Cognome Fu Dato Allora Presso L’Anagrafe In Terra A Chi E’ Esposto Oggi In Foto?