Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Facciamo Il Punto
Sai che io cerco sempre di apprendere dal Prossimo, perché è bello sapere sempre di più e spesso è utile capire anche gli altrui movimenti per imparare sempre di più e meglio. E’ in quest’ottica che, acquisendo la voglia di controllare le pubbliche azioni, proposta da altri miei compaesani, oggi faccio il punto sul comportamento della nuova amministrazione municipale, ripetendo quanto già fatto A Poco Più Di Un Mese Dall’Insediamento.
Eccomi dunque, una decina di giorni dopo quella farneticazione a chiedermi, l’Addizionale Comunale Irpef: Com’E’ Aumentata A Gambatesa?, non ricevendo a tutt’oggi alcuna risposta, ne a quest’inutile sito, ne, come promesso da Luca D’Alessandro, qui, per mezzo di pubblico comunicato. Quest’ultima farneticazione poi, contiene un riferimento alla scuola dell’obbligo ed a come e dove frequentarla per i ragazzi di Gambatesa, cosa che qualche giorno fa ha avuto il suo momentaneo epilogo che ha visto ribadire ciò che in tanti già sapevano e che ti ho rimesso a mezzo comunicazioni inviate da maggioranza ed opposizione in consiglio municipale, qui e qui, alle quali va aggiunta la REPLICA A Pasquale Abiuso ed altro che esamineremo a seguire.
Caso a sé è poi la diatriba che mio malgrado mi vede protagonista da quattro anni nell’aiutare i miei amici spazzini ad ottenere i loro più elementari diritti di lavoratori, ad esempio percepire quanto dovuto per il loro lavoro, (qui l’ultima puntata della “saga”), battaglia fatta contro la precedente amministrazione, battaglia che mi pare che a tutt’oggi non stia portando i frutti promessi anche dalla nuova compagine al governo, gruppo che come già più volte detto, fa della legalità la propria bandiera, ma che evidentemente non ha o non vuole avere la giusta volontà di applicare quella bandiera ben esposta in teoria. Mentre scrivo, (e perciò ho ritardata la pubblicazione), un dispaccio de “Il Segreto Di Pulcinella” m’informa che oggi, se Dio vuole, al municipio si parlerà della raccolta differenziata, cosa della quale su quest’inutile sito si è parlato tante di quelle volte che ne abbiamo la nausea. Con l’occasione, ho ricordato a Marco Abiuso a mezzo sms quanto sta accadendo agli spazzini e quanto è stato richiesto in loro favore, ricevendo totale assicurazione che la Sindaca oggi avrebbe posto il problema sul tavolo delle trattative, aggiungo io, sperando d’imporre quella legalità fino ad ora presente solo in teoria, in mancanza della quale, prima che alla morale pubblica, si sta creando danno economico e pratico ai lavoratori in questione.
Tirando dunque le fila della storia, pur apprezzando la volontà di cambiamento che questa squadra di nuovi amministratori sta cercando d’imporre, va detto che spesso bisognerebbe tenere un po’ più da conto i suggerimenti impliciti ed espliciti che il tempo propone, per cui, ad esempio, prima di ritenere la gente di Gambatesa matura per votare responsabilmente per la soluzione di un problema che comunque riguarda tutto il paese, andrebbe considerata l’individualità e la maturità di chi si vuole capace di decidere, per poi accettare di proporre consultazioni popolari che, come abbiamo visto, è come se non fossero state proposte.
Come detto nel corso dell’esposizione delle solite chiacchiere da bar che mi onoro di espettorare alla faccia di chi crede di poterlo fare per diritto divino, magari per guadagnarci quel qualcosa che io non chiedo ne mai chiederò alla tua intelligenza, io, nel rispetto della novità, do tempo alla nuova classe di governo di Gambatesa, innanzitutto perché nessuno ha la scienza infusa, poi perché se è vero che siano stati loro a candidarsi e che nessuno glie lo abbia chiesto, va dato atto che ci hanno messa la faccia e per questo meritano il giusto e dovuto rispetto. Da qui però parte l’avvertimento che ogni pazienza ha un limite e che le belle cose viste fino ad ora, in un momento come questo che stiamo vivendo, sono solo il minimo che chi ci governa deve fare e che non bastano più solo le parole, ovvero le mancate risposte a quesiti ai quali non si è data la giusta considerazione. Ora ci vogliono fatti, veri fatti, perché la vita va avanti e consumarla in attesa di chissà cosa non è ne bello, ne giusto e quindi ciò potrebbe portare ad una reazione non bella da parte di chi, se pur paziente, resta sempre “Voce Fuori Dal Coro”.