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Ad Auschwitz… Trovano Un Altro Modo Per Campare

Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Marco Frosali

E C’E’ Pure Chi Ci Piange Sopra!

Non so se hai notato che in questi giorni a Gambatesa c’è stasi; tolto infatti qualche rigurgito di ufficialità che appare in rete in vistoso ritardo sulle convinzioni già abbondantemente digerite in riferimento a fatti accaduti poco dopo il ferragosto in paese, tutto tace, in un silenzio assordante che ci mostra il ritorno al sonno perenne di queste terre.

Noi ne approfittiamo per riposarci dopo la pugna pro spazzini, in attesa a breve di riprenderla perché alcune cose ancora non sono state sistemate e di questo riparlerò domani. Oggi, sempre per far dispetto ai detrattori, pur di dire qualcosa, vado a riprendere una vergogna che ci viene proposta dall’Europa dell’est, quella parte d’Europa che ha pianto, continua a piangere e non ha imparato niente dal passato, visto come tratta gente che scappa dalla guerra e da una situazione che se vogliamo è ancora peggiore di quel comunismo che ha imperato in quelle terre fino ad una ventina d’anni fa.

Ad Auschwitz installano le docce anti-caldo ed è subito polemica. Israeliani sconvolti.
Commento di Marco:
“Si, ok, vabbè che ricordano le famigerate camere a gas, ma tutto sto scalpore è una gran cazzata”!

Chissà perché a me invece viene in mente di pensare che sia una valida trovata pubblicitaria… Gli israeliani sconvolti? Ah, già! Loro utilizzano metodi di sterminio più sofisticati e quindi si scandalizzano per l’arretratezza dei polacchi!

Non c’è maggior sordo di chi non vuol sentire e se chi è stato perseguitato ripete ciò che ha ricevuto su altra gente che ha la sola colpa di non voler essere invasa in casa propria, non c’è maggior stupido che questo che mostriamo; la cosa che fa più rabbia è che se si compie un gesto, magari per alleviare disagi a chi va a visitare luoghi importanti come quello in oggetto, di conseguenza si debba arrivare a versare lacrime di coccodrillo, vedendo in quel gesto chissà quale forma di blasfemia, ciò per coprire orrori compiuti da chi oggi si mette in mostra con ridicoli piagnisdèi, sapientemente pilotati verso il giusto guadagno.