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Enews 597, martedì 22 ottobre 2019

Di Matteo Renzi

Che emozioni alla Leopolda! Grazie a tutti.
La decima edizione è stata la più partecipata di tutte e io sono davvero tanto felice della valanga di idee e affetto che la Stazione fiorentina ha saputo sprigionare in questi tre giorni.
Grazie. Non trovo parole diverse. E chiedo scusa alle migliaia di persone che sono rimaste fuori.
Cosa è accaduto alla Leopolda.
– È nato un partito. Con la presentazione del bellissimo simbolo in un momento di grande emozione, ma anche con la carta dei valori redatta da Gennaro Migliore e Lisa Noja. Chi ha suggerimenti per emendarla può scriverci a cartadeivalori@italiaviva.it: ascolteremo infatti i suggerimenti di tutti prima di ufficializzarla

– Abbiamo iniziato le iscrizioni: ci siamo dati degli obiettivi. Cinquanta parlamentari entro la fine dell’anno. Trenta consiglieri regionali entro la fine dell’anno (siamo partiti da Lombardia, Basilicata, Liguria. In arrivo Lazio, Sicilia, Friuli Venezia Giulia). Cento sindaci da qui alla fine dell’anno. E diecimila iscritti entro la fine dell’anno, solo che in questo caso abbiamo raggiunto l’obiettivo in due giorni, meglio così. Chi vuole iscriversi o dare una mano con idee e sostegno economico a Italia Viva trova qui il link. Ricordo che per ogni iscritto Italia Viva pianta un albero, come abbiamo iniziato a fare con Ettore e Teresa alla Leopolda

– Il mio intervento. Ho spiegato perché questa legislatura andrà al 2023, perché faremo ciò che ha fatto Macron assorbendo voti a sinistra e a destra, perché proponiamo al PD di non litigare ma di seguire insieme certi progetti come quello di Ventotene, perché noi siamo alternativi a Salvini, che è un piccolo don Abbondio senza coraggio, perché  – come diceva Aldo Moro – dobbiamo stare dalla parte delle cose nuove che nascono.

– Molti interventi sono stati bellissimi, molto più belli del mio. Non potendo segnalarli tutti, segnalo solo quelli di alcune donne. Perché le donne sono la colonna portante di Italia Viva. A cominciare da Teresa Bellanova, da Isabella Conti, la giovane sindaco di San Lazzaro di Savena, a Lucia Annibali, da Lisa Noja, che ha presentato il manifesto dei valori o Maria Chiara Gadda, che ha presentato il piano di investimenti ambientali. E ancora persone straordinarie come Claudia, una giovane farmacista che combatte la SLA. O toste amministratrici di piccole realtà come Marianna, che guida il comune di Castrocaro. Giovani bravissime come le quattro presentatrici della Leopolda a cominciare da Benedetta, giovane dirigente di Italia Viva, che porta con sé il sogno di ripartire da Amatrice dove ha perso la mamma. E naturalmente la ministra Elena Bonetti, che ci ha raccontato il FamilyAct dopo l’introduzione del professor Rosina. Chi ci ha fatto emozionare più di tutti è stata sicuramente Nasrim, la comandante curda che la prima sera ci ha commosso con le sue lacrime in diretta Skype da Kobane

– Chi ha avuto la pazienza di seguire la Leopolda (e non le ricostruzioni fantasiose che spesso se ne fanno) avrà sentito le proposte su Internet, sui trasporti, sulla famiglia, sull’ambiente. Adesso la sfida è quella di rilanciare. Nei prossimi giorni organizzeremo un seminario sull’evasione fiscale, sulla revisione della spesa, sulle infrastrutture da sbloccare. Noi dalla nostra parte abbiamo i fatti come splendidamente dimostrato dal professor Marco Fortis in questa presentazione, che andrebbe girata a tutti gli scettici. Forse non siamo simpatici, come ci siamo detti da Fabio Fazio l’altra sera. Ma per guidare un Paese occorre la competenza, non la capacità di raccontare le barzellette. Il populismo, il qualunquismo, la superficialità ti fanno prendere like ma ti portano in recessione.

Insomma: siamo pronti a una bellissima sfida. Da qui a tre anni, con passo da maratoneta, costruiremo una Casa viva e vivace. Proiettata sul futuro ma ancorata ai nostri valori. Chi vorrà venire a darci una mano è il benvenuto!

Pensierino della sera
Venerdì 25 ottobre saranno esattamente 10 anni dalla pedonalizzazione di Piazza del Duomo a Firenze. Si è trattato di una delle decisioni più difficili della mia vita politica. Eppure, tutte le volte che cammino in quella Piazza mi sento parte di una storia vertiginosa, immerso in una bellezza senza fine. Invito i fiorentini – e chi da Firenze passerà nei prossimi giorni – a fare due passi a piedi in zona piazza del Duomo. A ricordare quando ci passavano in diecimila, fra autobus e motorini, ogni giorno. E a ricordarci quanto siamo fortunati a essere eredi di questa bellezza senza fine.

Un sorriso,
Matteo

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