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Le Conquiste Di Principessa Esmeralda 6

Di Marco Frosali

Giro… Con Traguardo!

Dopo averla tenuta a riposo la settimana di Ferragosto quando ho deciso di scendere a Gambatesa col Rondone, ieri, domenica ventinove Agosto, dopo averla utilizzata un po’ a singhiozzo causa pioggia in settimana, decido di far divertire Principessa Esmeralda. Ho qualche dubbio su dove andare: Val d’Orcia o trittico Campotosto-Amatrice-Cascia?
Essendo le percorrenze dei due itinerari pressocchè identiche (circa quattrocento chilometri) e avendo voglia di un bel piatto di gricia, opto per il secondo percorso.

Come al solito si parte alle nove e mezza per dirigerci verso la SS4 Salaria, al momento abbastanza frequentata. Giunti ad Antrodoco, prendiamo verso l’Aquila e da qui saliamo in direzione di Pizzoli per raggiungere il Passo delle Capannelle e proseguire verso Teramo, dirigendoci poi verso il Lago di Campotosto, meta di un giro con Sara di qualche anno fa, funestato da un lutto improvviso.

Panoramica del Lago di Campotosto

Panoramica del Lago di Campotosto

Panoramica del Lago di Campotosto

La temperatura, così come in gran parte del percorso, sembra bella ‘frizzante’: infatti il termometro del cruscotto segna ben tredici gradi.

13 Gradi a Campotosto!

Questa è sopportabile e così, oltrepassata la diga del lago iniziamo a scendere a valle verso Amatrice dove, poco prima di arrivare al centro, una pattuglia della Municipale regola il traffico in entrata chiedendo a tutti dove fossimo diretti…forse c’è troppa gente, ma ci fanno passare. La presenza di diverse persone lungo la strada conferma le mie sensazioni: giunti nei pressi dell’area food di Amatrice, non si può non notare la quantità di auto e moto presenti nei parcheggi e lungo le strade, ma fortunatamente riesco a posteggiare Principessa Esmeralda nei pressi della biblioteca proprio davanti ad una sorellina bicolore Giallo/Bianco e con telaio Rosso appartenente ad una coppia di San Benedetto del Tronto.

Aquilette a Motore ad Amatrice!

Passando di fianco anche ad un’enorme aquila in legno che ricorda minacciosa quella della Moto Guzzi,

Aquila di Legno ad Amatrice

mi dirigo nel marasma sperando di trovare un posto presso uno dei vari ristoranti presenti nel piazzale: giustamente, area food vuol dire che ‘se magna’ e qui i ristoranti stanno vicini vicini e se non c’è posto da uno, si va a provare da quello a fianco!

Area Food ad Amatrice

Area Food ad Amatrice

Chiedo ad un primo ristorante se c’è posto, ma al momento era pieno. Ok, proviamo a quello successivo: un tavolo da due si era appena liberato! Bucio de c**o! Mi accomodo al ristorante ‘da Patrizia’ e attendo di ordinare una bella gricia e come secondo, una porzione da otto arrosticini, oltre ad acqua frizzante e un bicchiere di Sangiovese

Gricia e Sangiovese ad Amatrice

Arrosticini ad Amatrice

che mi arrivano nel giro di un quarto d’ora dall’ordinazione. Meglio di quanto speravo, dato che c’era veramente tanta gente, sia dentro che fuori e il cameriere mi aveva prospettato un’attesa più lunga.

Divorato il divorabile e bevuto il bevibile, dopo un buon caffè e pagato il conto (il tutto a meno di trenta euro, anche se non pensavo che un bicchiere di vino potesse costare così tanto!), recuperata Principessa Esmeralda dal parcheggio si riparte imboccando di nuovo la Salaria per uscire dopo pochi chilometri e raggiungere un altro piccolo centro colpito duramente dal famoso terremoto del duemilasedici, Cittareale, dove scatto un paio di foto alla Rocca diroccata presente.

Cittareale: Panoramica della Rocca

Cittareale: Panoramica della Rocca

Riprendiamo il cammino, ma lungo il percorso si manifesta l’effetto di tutta l’acqua bevuta prima al ristorante: mi scappa! Cerco di trattenerla per altri pochi chilometri per liberarla con più irruenza a mo’ di champagne per festeggiare i diecimila chilometri fin qui percorsi dall’acquisto di Principessa Esmeralda, ovvero dal Trenta Aprile,

10000!

una media veramente alta, considerando che sono passati appena quattro mesi: in teoria è come se ne percorressi trentamila in un anno, faccio schifo!

Proseguendo lungo la strada, giungiamo nella cittadina di Cascia dove posteggio Principessa Esmeralda, neo diecimilachilometrata, nei pressi del parcheggio dei bus e vado a fare un giretto a piedi nel centro storico, ricco anche qui di turisti.

Cascia: Porta Orientale

Cascia: Chiesa di San Francesco

Cascia: Via del Centro

Cascia: Via del Centro

Cascia: Via del Centro

Cascia: Torre Civica

Cascia: Torre Civica

Inerpicandomi tramite alcune scalinate,

Cascia: Scalinata del Centro

Cascia: Scalinata del Centro

raggiungo la Basilica di Santa Rita situata nella parte alta del borgo;

Cascia: Basilica di Santa Rita

Cascia: Strada che Porta alla Basilica di Santa Rita

Cascia: Panoramica della Basilica di Santa Rita

Cascia: Ingresso del Monastero di Santa Rita

da cui si gode di una bella panoramica, sia della vallata che del centro abitato sottostante, punti che è possibile fotografare da sotto alcuni portici colonnati che fungono da belvedere,

Panoramica di Cascia dal Belvedere della Basilica di Santa Rita

Cascia: Panoramica da un Portico

ma le cui colonne crepate forse dal terremoto non sono proprio un bel vedere!

Cascia: Colonna Crepata

Tornato a valle e recuperata Principessa Esmeralda, ci incamminiamo per il ritorno, dato che si sono fatte le quattro e mezza del pomeriggio e mancano ancora centosessanta chilometri a Roma, tratto che percorriamo in poco meno di tre ore passando da Rieti e poi Contigliano e Cottanello per ricongiungerci alla Salaria mediante la SS Ternana ed arrivare a casa alle diciannove e un quarto dopo aver percorso ben quattrocentotredici chilometri…metro più, metro meno!

In attesa di portare Principessa Esmeralda a fare il secondo vaccin…tagliando, ci vediamo al prossimo giro, salvo effetti avversi!