Di Vittorio Venditti
Grazie Alle Premure ‘Statali’
Venerdì 31 ottobre. Come al solito si va a scuola per frequentare la quarta elementare, ma quel giorno sarebbe stato esiziale. Verso le undici del mattino, ora di ricreazione, si scherza tra compagni di classe e c’è chi tira il cancellino della lavagna per colpire l’amico che avrebbe anche reagito per celia, ma la severità dell’insegnante anticipa tal intenzione con uno schiaffone mollato all’improvvido lanciatore, sbattuto perciò di testa al muro e subito iniziano i problemi perché già verso mezzogiorno, quel po’ di vista ricevuta per vie sperimentali all’occhio sinistro inizia ad annebbiarsi come nelle giornate che poi portano alla pioggia, situazione che via via s’accentua fino alla sera, quando la nebbia è abbastanza fitta, ma ancora chiara.
Sabato 1 novembre. Al risveglio, quella nebbia chiara la sera prima, ingiallisce e tende all’arancione per spostarsi sempre più verso un rosso vivo e per chiudere la giornata festiva, ad un sinistro viola che riduce al minimo la possibilità di vedere quanto circostante.
Domenica 2 novembre. Triste e tristo è il risveglio di quell’ennesimo giorno dedicato al Signore che dicono si riposi: il buio pesto chiude ogni possibilità e soprattutto ogni speranza di recupero della visione che si spegne per sempre.
In quei momenti, l’unica fedele compagna, una radiolina Philips, riceve in modulazione d’ampiezza dal ‘programma nazionale RAI’ la notizia del ritrovamento del cadavere di Pier Paolo Pasolini, persona osteggiata con tutte le forze dal perbenismo allora imperante, quello stesso moralismo che prevedeva che chi avesse problemi fisici di qualsiasi tipo non potesse frequentare le scuole dell’obbligo o d’altro genere, se non in quei lager chiamati ‘opere pie’, ambienti nei quali si commettevano anche malefatte come quella raccontata in sintesi e terminata con il baratro per chi ha avuta la sola colpa di scherzare con un proprio compagno di classe, gioco punito con l’atto senza ritorno raccontato, ma soprattutto mediante la scelta che il giorno dopo, lunedì di lavoro anche per l’amministrazione di quel campo di concentramento, è stata imposta a chi comunque ha protestato per il trattamento ricevuto durante la precedente fine settimana. In sostanza, la direzione del carcere nel quale si commettevano anche questi soprusi, (situazione chissà quanto diversa da estorsioni ed ogni abiezione che capita di patire nelle bische alla luce del sole, chiamate nonostante tutto ‘uffici giudiziari’), ha sentenziato che “puoi anche dirlo ai tuoi genitori, ma se denunci il fatto poi verrai mandato via da qui e non potrai frequentare le scuole perché quelle ordinarie non ti prendono e le paritarie verranno avvertite di quanto successo e soprattutto della tua reazione”, cosa che ha consigliato il silenzio per la vita futura anche perché la chiosa è stata perentoria: “Se ti rivolgi alla magistratura, posto che tu riesca ad aver ragione, forse la otterrai a raggiunta vecchiaia”. Tal verità poi è risultata chiara per fatti successivi che hanno guidato chi a nove anni ha dovuto scegliere ‘d’accettare’ tali ‘benevolenze educative’ e ricevere sette anni dopo il miracolo dalla Madonna di Lourdes che ha spiegata la mancanza di quella vista ricevuta quasi per sbaglio con l’evitare la certezza di far crescere un delinquente fuori dal comune, ma non quanto coloro che poi sono stati studiati freddamente e con l’applicazione di un progetto durato vent’anni, ora terminato, disegno che ha lasciato in vita questo giornale perché al momento opportuno anche quei delinquenti che si mascherano come fosse un eterno halloween con la tunica nera, ben sapendo che di nero o rosso che sia hanno la coscienza che agisce burocraticamente non sapendo ne volendo operare secondo quanto scritto sui contratti che elargiscono in cambio di tali ‘servizi’ decine di migliaia di euro al mese, (soldi che si sanno) vermi di terra cui è stato sconsigliato di rivolgersi per ottenere giustizia, quei malfattori seriali dovranno avere lo sputo in faccia che meritano e se Dio vuole pure qualcosa di più eclatante, atteso che un palestinese che conta davvero, pur patendo, è ancora ricordato nella storia e l’uomo, il più insignificante, può e deve prendere esempio da quello per potersi veder ripagato, sia pur dopo tanto.
Scusate Lo Sfogo.