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Nessuna Differenza

Di Riccardo D’Antonio
(Premessa), Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria

“Contro le infamie della vita le armi migliori sono il coraggio, l’ostinazione e la pazienza. Il coraggio fortifica, l’ostinazione diverte e la pazienza dà pace.”
Hermann Hesse.

Avete provato a tacitarmi? Avete ottenuto che parli di più e meglio. A volte le coincidenze capitano, per chi come me crede, per volontà divina e di conseguenza per giustizia. Nel ricaricare l’archivio documentale di gambatesaweb, facendolo con una flemma che fa invidia agli inglesi che risultano più scattanti, proprio oggi che abbiamo trattato di com’è finita la storia del furto del lavoro agli spazzini di Gambatesa, nel concludere il riposizionamento del duemilaundici, (non c’è fretta…), è venuto a galla l’articolo che segue, scritto che già otto anni fa, è stato intitolato dall’autore in maniera così chiara.

Municipio, del 28 maggio 2011

Il Nuovo Municipio, del 9 luglio 2014

Alla luce dei fatti, ditemi voi se lo scritto che segue è da considerarsi attuale.
Buona lettura.

Nessuna Differenza, del 16 dicembre 2011

Di Riccardo D’Antonio

Scrive Un Indignato!

Dopo aver letto l’articolo Ripulito Chi Pulisce, ho provato un profondo senso di indignazione per un fatto che oserei definire aberrante, squallido, ignobile che mette in luce ancora una volta l’estrema bassezza cui si riduce l’uomo che calpesta i diritti, e con essi la dignità, di chi lavora pensando di ricevere il giusto in ragione, appunto, del suo operare e in virtù di leggi che vengono puntualmente circuite.

I contesti sono di sicuro diversi ma tra questo modo archeozoico di “rubare” e quello che hanno messo in atto i ladri al tabacchi qualche giorno fa (NDR: ecco ciò a cui si è riferito Riccardo), non vedo nessuna differenza.

Anzi, una piccola differenza c’è:

Nel caso del tabacchi la razzia è avvenuta alla “luce del sole”;
Nel caso di Salvatore e Donato la depredazione viene consumata da perpetuatori incalliti utilizzando i più arcani sotterfugi fiscali.

E’ vero che l’uomo è assuefabile a qualsiasi vizio, ma è anche vero che, come l’assuefazione a certe medicine può anche essere nociva, allo stesso modo l’essere avvezzi all’arricchimento ad ogni costo e a danno degli altri non fa altro che assimilare quell’uomo alle bestie selvatiche.

Non voglio fare l’aristarco ma l’ingiustizia proprio non la sopporto, soprattutto quando viene perpetrata contro persone docili e inermi come Salvatore e Donato.
Bisognerebbe che si “ripulisse” il cuore di certe persone dal marciume morale che si è annidato e cristallizzato come una sorta di carie che, se non tolta in tempo, finirà per corrodere anche il nome di chi giace “nel sepolcro” senza nemmeno che se ne renda conto.

Quello che mi indigna di più è il silenzio di chi dovrebbe intervenire a difesa dei propri cittadini.

Non è che anche qui vale l’equazione silenzio = assenso?

Vedremo se qualcuno ha la coda di paglia!