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Sanità Molisana al Collasso? Ma C’è Il Commissario!

Di Vittorio Venditti

Per Una Volta Che Hanno Indovinato A Chi Dare Un Incarico!

Come sai, i nostri politici, pur d’ingraziarsi chi può, nel presente e nel futuro, dar loro una mano, per carità! A risolvere i problemi di chi li ha eletti! Questi politici, non esitano a dare incarichi, anche importanti, al primo che capita, purchè loro amico, o amico dell’amico.

Per quanto concerne il problema “sanità al collasso”, si è verificata una strana situazione, situazione che, per una volta, dà da pensare in modo positivo.
In effetti, la stessa sanità è stata commissariata.
Strano che, come commissario è stato posto uno del ramo; sì, perché se ti dovesse essere sfuggito, il commissario alla sanità per la regione Molise è il Dottor Michele Iorio.
Sì! Proprio quel Michele Iorio! Lo Stesso, che troviamo a governarci, eletto democraticamente dalla maggioranza dei molisani.
Costui, prima di “scendere in campo” in politica, era primario presso l’ospedale Veneziale d’Isernia.

Chissà se Berlusconi, all’atto della nomina a commissario di Michele Iorio sapeva dei trascorsi del nostro attuale governatore.
Secondo me no, ma tutto è possibile.

La sento, la tua voce che, infastidita mi sta domandando: “allora, che c’è da dire?”
Ci sarebbero da dire tante cose, non necessariamente negative.

La prima, consiste nel fatto che, per com’è messa la sanità molisana, (e non solo), più che un medico, a fare il commissario ci sarebbe voluto un prete esorcista abilitato ad impartire il sacramento dell’estrema unsione.
Meglio un Medico Santo; San Giuseppe Moscati, pensaci tu!
Perciò, onore al merito, va riconosciuto a chi, nonostante gli errori commessi dal 1970 ad oggi, (sarai d’accordo con me sul fatto che non tutti sono ascrivibili all’attuale governo regionale), nonostante tutti gli errori, Costui ha lo stomaco e le spalle sufficientemente forti per caricarsi di questa croce.

Vero è che chi sbaglia deve pagare, ma a questo punto, andremmo a rimetterci ancor di più noi cittadini.
Posto che sia possibile chiamare a raccolta tutti gli assessori alla sanità e i presidenti di giunta che si sono succeduti a tal incarico negli ultimi quarant’anni, (alcuni hanno avuta la buona educazione di lasciare questo mondo), dicevo: posto quanto appena detto, ed atteso che in Italia vigesse quanto proposto da Cesare Beccaria nel 1797, con il libro ‘Dei Delitti e Delle Pene’, (in sintesi: chi commette un reato, sia pur nei limiti dei diritti umani, deve espiarne la colpa riparando in solido), diventerebbe economicamente insostenibile per le già esauste casse della nostra regione dar da mangiare a costoro il giusto quantitativo di pane ed acqua, utili al loro sostentamento durante il periodo necessario a che venga ripristinato il bilancio della sanità molisana.

Al di là di ciò, desidero, da cittadino che, per ragioni indipendenti dalla propria volontà, è fruitore del servizio sanitario,, proporre qualcosa di valido per contribuire, (sia pur umilmente ed in minima parte), alla soluzione di questo serio problema.

Innanzitutto, al di là del credo politico, sarebbe il caso di sfoltire il numero delle asl molisane, per una volta, ignorando le pretese di questo o quel politicante, ingranaggio di partito, che ha bisogno dell’incaricuccio, trampolino di lancio verso più lauta “mangiatoia”.
Il tempo delle vacche grasse è finito, e sarebbe giusta e salutare, (mai così in tema), una bella dieta dimagrante anche per costoro.

Poi, trovando il modo di comunicare a costo zero, (magari tramite la RAI), si potrebbe proporre una campagna di educazione civica, tesa a far comprendere una volta e per tutte che, ad esempio, sprecare i medicinali, è un reato simile all’omicidio colposo.

Mi spiego meglio:

Dovendo frequentare gli studi medici, noto che stazionano, in questi studi, quasi sempre le stesse persone.
Fermo restando il diritto per ciascuno di farsi assegnare le medicine di cui ha necessità, mi viene il dubbio che, soprattutto fra le persone anziane, vi sia un numero smisurato d’ipocondriaci.
Queste persone, complice il medico di famiglia, si fanno prescrivere medicine che, in molti casi, finiscono nei cassonetti dell’immondizia.
I medici in questione, un po’ per paura di perdere il mutuato, (vedi, il film ‘Il Medico Della Mutua’, con Alberto Sordi), un po’ perché incentivati da regalie e quant’altro, proposte dalle cosiddette “case scientifiche”, (che non sono altro, se non “case farmaceutiche”, preoccupate di lucrare sulla vendita di medicinali), questi dottori, si guardano bene dall’evitare inutili prescrizioni.
Con questo comportamento, consumando inutilmente i fondi pubblici, mettono a rischio la guarigione di chi, veramente, ha necessità dei loro servigi.
Questi rischi continui, possono arrivare a condurre alla morte chi, magari in serie condizioni, viene trattato senza il giusto riguardo.
Ecco il motivo per cui parlavo di omicidio colposo.

Altro punto cui, secondo me, si dovrebbe mettere un valido paletto, lo possiamo trovare andando ad esaminare l’assegnazione di protesi e materiale similare.
Per esperienza diretta, ho avuto modo di toccare con mano quanto di scandaloso sto per raccontarti.

L’art. 3 comma 2 della Costituzione, fa obbligo allo Stato di occuparsi delle persone minorate, mettendo costoro in pari agli altri, da tutti i punti di vista.
Con questo spirito, negli anni, il Legislatore ha provveduto a determinare per queste persone una serie di “privilegi”, intesi, ad esempio, nella possibilità di ricevere quanto sia per costoro di valido, a livello protesico.

Cinque anni fa, ho dovuto usufruire di questo diritto acquisito e per farlo ho dovuto proporre la giusta documentazione, comprendente fra l’altro, una bozza relativa a ciò di cui avevo bisogno.

Conoscendo i già allora importanti limiti della sanità molisana, mi sono premurato di ricercare la protesi meno costosa, e di proporla, all’atto della presentazione della documentazione di cui sopra.
Quanto avevo trovato, costava duecentocinque euro, comprensivi di iva al quattro per cento.

Atteso il tempo utile all’esame della mia richiesta, mi sono visto recapitare una proposta d’ordine, per una protesi di minor valore, ma che aveva un costo di quattrocentotrenta euro iva esclusa.

Facendo finta di stare al gioco, mi sono presentato all’ufficio asl preposto, chiedendo spiegazioni sul cambio di materiale che mi veniva proposto.

L’impiegata di turno, con squisita cortesìa, (e non sto scherzando), mi faceva notare che “modificare la richiesta, era contro le normali procedure, che ci sarebbe voluto molto tempo, che avremmo dovuto riproporre la pratica ex novo”… ma poi! A me che importava! Una protesi vale l’altra! Tanto, alla fine, mica la pagavo io!…

In quel momento, ho ringraziato il Buon Dio, di avermi fatto trovare una donna in quell’ufficio.
Diversamente, visto che il Padre Eterno, pur avendo voluto darmi la Croce di un deficit, mi ha compensato con buone mani, utili anche per menare, sicuramente mi sarei avvalso di questa facoltà nei confronti dell’eventuale malcapitato.

Con la recuperata calma, ho chiesto alla solerte impiegata di riprendere la documentazione che mi aveva fatto consegnare qualche mese prima, per verificarne l’integrità.
Così facendo, e scoprendo che il mio preventivo era finito fra le carte relative alla strage di Ustica, (insomma: lo avevano fatto sparire), considerata la mia innata diffidenza, provvedevo a reintegrarne la parte mancante, con apposita copia conforme all’originale, precedentemente e preventivamente preparata, comunicando, senza mezzi termini, che in mancanza dell’accettazione del mio preventivo, palesemente più favorevole al bilancio dell’asl, mi sarei rivolto alle autorità competenti in materia, per presentare denuncia.

Così facendo, ho avuto modo di apprezzare la celerità d’azione dell’ufficio presso cui mi trovavo; ufficio che, tre giorni dopo questo “colloquio”, mi assegnava la protesi secondo le mie richieste, protesi ancor oggi perfettamente funzionante.

A margine, c’è da segnalare lo squallido comportamento di sedicenti “farmacie” che, senza alcuna richiesta di consulenza, si propongono per, (a loro dire), offrire le migliori protesi reperibili sul mercato.

Il normale “mutuato” accetterebbe!
Io, che notoriamente sono scemo con la sc di scimmia, ho preferito pensare che con la differenza di danaro risparmiata sull’acquisto della mia protesi, sarebbe stato possibile servire un’altra persona, collega di sventura.

Per inciso: dal calcolo, avanzerebbero anche venti euro! Quanta birra!…

Questo è solo un esempio di vera volontà di essere solidali, risparmiando sul bilancio.

Potrei aggiungere, cercando di salvare capra e cavoli, di creare le condizioni per far comprendere ai nostri concittadini che i campanilismi non portano frutto e che, magari migliorando le infrastrutture, si può razionalizzare l’uso di ospedali ed enti simili, assegnando ad ognuno di questi un compito di alta specializzazione, senza, quindi, mandare in malora edifici e quanto contenuto, cose già pagate dalla collettività.

Un’ultima cosa, (poi smetto di disturbarti), sarebbe concatenata alla precedente.

Sarebbe ora che i medici che operano negli ospedali, scegliessero se continuare a farlo, o se prestare il loro servizio in privato.

In questo modo:

1°: sparirebbe, come per incanto, la serie di lunghe file da fare per poter effettuare un qualsiasi esame.
Infatti, è arcinoto che le file sono create ad arte, per costringere i pazienti veramente necessitati a caricarsi di ulteriori spese per poter eseguire gli stessi esami in laboratori privati, il più delle volte, di proprietà degli stessi medici che operano nelle strutture pubbliche;
2°: verrebbe meno la necessità, quasi sempre proposta ad arte da medici di famiglia compiacenti, di effettuare esami preventivi proprio presso le strutture pubbliche, che poi, per le necessità suddette, o imposte ai mutuati, vengono dirottati verso laboratori, per ben che vada, convenzionati con le strutture appena citate.
(Credo che anche tu, sia d’accordo con me nel pensare che dal medico ci si debba andare con congnizione di causa, non certo per crearsi un impegno, non avendo altro da fare).

Bello è poter sentire la lamentela del ben pensante di turno che sicuramente starà già obbiettando che prevenire è meglio che curare.
A Costui, senza astio, per carità! Rispondo che, da tempo, le asl stesse si propongono ai cittadini per questi servizi, recandosi quasi al loro domicilio.
Sicuramente, questo meritorio servizio inciderà sul bilancio delle stesse azziende, ma, a conti fatti, il risparmio procurato è superiore alla spesa sostenuta, senza pensare al beneficio dato a tutti noi, cosa che, prima dei calcoli di bilancio, dovrebbe far parte delle considerazioni di chi, per missione o per calcolo, ha scelto di lavorare e vivere seguendo i dettami del giuramento d’Ippocrate.

In definitiva:

La politica, farà bene a considerare seriamente di tornare ad occuparsi della massa, almeno finchè a quest’ultima reggono lo stomaco e il sistema nervoso.

Questa è la ragione recondita per cui chi va a votare, pur turandosi il naso, espleta questo che, più che un diritto, giorno per giorno, sta diventando un fastidio.
Lo capiranno i nostri politici, o la mia, risulterà la solita farneticazione di un pazzo che vede solo utopia?