Di Vittorio Venditti
Esperienza Personale
sarebbe facile per iniziare il mese andare a riprendere gli articoli scritti in questa data negli anni scorsi anche perché piaccia o no, la solfa è sempre la stessa: chi lavora esprime dispiacere per chi non ha come sbarcare il lunario, (almeno sotto forma di becera ipocrisia), chi patisce la disgrazia dell’infortunio, (se ancora in vita), capisce che forse resta in solitudine, atteso che il Prossimo sia tale solo in quanto vicino di sfida e per concludere in bruttezza, coloro che a fiaccolata ancora calda si sbracciano in discorsi il più delle volte patetici, provano a risolvere i problemi aumentando le spese per chi commissiona un lavoro, costringendo tali committenti o a desistere dal proposito o a prendere i dovuti provvedimenti per non dichiarare fallimento e regalare ai soliti squali ben appostati, quanto creato col proprio personale sudore, a volte di una vita intera.
sarebbe sufficiente sbranare oggi chi dice che “le famiglie non ce la fanno più ad arrivare a fine mese”, posto che continui ad esistere chi per pazzia o nostalgia creda ancora che sia possibile creare un nucleo familiare, ammesso che la mancanza di sostentamento non sia da addebitare a ‘modernità’ il più delle volte futili e perciò ignorabili se solo lo si volesse. Diverso è ritenere che chi arriva al punto d’infortunarsi, se ancora in vita, ripensa ad esempio allo stress imposto anche in impieghi che sembrerebbero facili da portare a termine, ma che per incapacità gestionali, (sovente risolvibili con poco), arrivano a distruggere persone che nel pieno dei propri diritti hanno la costrizione di scendere a compromessi o (come capita a pochi pazzi) arrivare alla ribellione totale ed allo scontro diretto che se ben gestiti portano alla soluzione di stupidi dilemmi in maniera rapida e benefica per le parti in causa.
Meditate, Gente: Meditate!