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GIUDICI: “Come In Cielo, Così In Terra”

Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Mario Ricca

Per Fortuna Che Gli Uomini Stanno Solo In Terra!

Ho detto in diverse occasioni che credo nell’esistenza di Dio perché finora nessuno è riuscito a dimostrarmi il contrario; oggi, di cuore, mi sento di ringraziarlo perché mi dà la speranza di un mondo migliore, una volta che mi richiamerà a sé. Su questa terra infatti, arriverei alla disperazione e di conseguenza all’attuazione dello sterminio di massa da applicare sia a quel potere che pretende di giudicare il resto dell’umanità da un altare per poi comportarsi peggio di chi viene giudicato, sia a quel potere che pretende di giudicare il resto dell’umanità dalla cattedra di un tribunale per poi agire come il potere di cui sopra. Questi due poteri si rifanno entrambi alla volontà di Dio che ha data loro la facoltà che ne permette l’esistenza. Stando però al rispetto che i poteri in questione devono all’essere Supremo, questi non dovrebbero agire come chi giudicano, proprio per il fatto che sono posti un gradino più in alto dei giudicati.

E F A N N O L ‘ E S A T T O C O N T R A R I O ! ! !

Dunque: Perché portar loro il rispetto che pretendono?

Se il potere giudicante che viene dalla religione che dobbiamo tollerare in Italia, opera spesso come detto in quest’articolo, ennesima prova dell’ipocrisia di una chiesa cattolica che poi pretenderebbe d’imporre il silenzio come virtù a chi fa notare gli errori commessi da quella manica di delinquenti. Il potere giudicante che ci viene imposto dallo Stato, con medesima ipocrisia, ci mostra furbate come quella riportata in quest’altro scritto, che la dice altrettanto lunga su gentaglia che vive in una botte di ferro e non paga per i danni che commette, solo per colpa della pazienza e dell’incapacità d’azione liberatrice di chi poi piange e si dispera non sapendo fare altro.

Sparlato fino alla nausea dei pagliacci che drincano ad ogni funzione alla faccia dei fessi che li stanno a sentire e pagano pure per farlo, dando oboli più o meno sostanziosi sui quali ovviamente i primi non versano un centesimo di tasse predicando poi che evadere le stesse non è un comportamento che si addice ad un cristiano, passiamo a farneticare ancora una volta, ma sotto altra forma, dell’altro gruppo di potere, carnascialesco come il primo ed inutile allo stesso modo, offensivo per l’intelligenza tua quanto mia, per il fatto che si permette di sbagliare e restare impunito. Il secondo articolo ce ne dà la facoltà: Sì, perché in questa domenica antecedente il martedì che è sacrificato alla festa di questi due poteri, vengo a proporti il nome di chi, cadendo da una sedia, è stato in grado di rubare allo Stato, (quindi anche a me e a te), la bella somma di centotrentanovemila lussuosissimi euri, alla faccia della crisi e dopo aver percepito uno stipendio mensile che nella maggior parte dei casi, un lavoratore italico riceve in un anno.

Come si chiama costui?
Francesco Schettino!

Ma quello non sta sotto processo per aver abbandonata la Costa Concordia per contribuire alla morte di trentadue persone?
Non è quello: Questo è un omonimo che, dall’altra parte della barricata, contribuisce a suo modo a far affondare la nave della giustizia italica ma soprattutto la nave del buon senso, cosa che un giudice vero e con i giusti attributi, dovrebbe contribuire a tenere a galla, anzi, a tenere sulla rotta giusta.
Quest’ennesimo morto di fame, dice che ha un’ernia al disco per essere caduto da una sedia.

Glie la farei venire io una vera ernia!
A calci nei coglioni!

Da quelle parti, gli schettini che si permettono di chiamarsi Francesco li fanno con lo stampino, A prova di garanzia!

Vero esempio d’impresa italica che funziona!

Dice Mario a tal proposito: “Se la caduta da una sedia ci costa 139000 euri, quanto ci verrebbe a costare se un politico dovesse cadere dalla poltrona”?

Perché, o Mario, ti risulta che i politici cadano dalle poltrone?
Io ne vedo tanti che, trombati, mangiano più e meglio di prima, con il deretano incollato ala cadrega come se questa facesse parte del loro corpaccione!

Tornando però alla vergogna di quest’altro inutile Schettino, va detto che io sarei anche d’accordo a pagare questi “straordinari”, a fronte però di un servizio reso, cosa che come cittadino italiano a cui vengono estorti i soldi rubati da quel verme, non solo non posso riscontrare, ma sono obbligato a dimenticare anche per il futuro. Detto ciò, e sfogata ancora una volta la mia rabbia, torno a sperare in quel mondo migliore che deve esistere dove comanda Dio, a meno di un colpo di Stato imposto da altri, disgrazia dalla quale eventualmente a suo tempo difenderci con ogni mezzo.

“E quindi uscimmo a riveder le stelle”.