Sport Per Tutti, La Palestra Delle Pari Opportunità
20 Settembre 2017
Legge Elettorale, Il Centrosinistra Non Vuole Il Coinvolgimento Dei Cittadini
20 Settembre 2017
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Democratica

Della Redazione Di Democratica

n. 32 Mercoledi 20 settembre 2017
“Un giovane vecchio senza studi iscritto da un’azienda alla corsa per Palazzo Chigi non è un predestinato. E’ un miracolato” (Massimo Gramellini su Luigi Di Maio)
Tandem contro l’Italia
Le due destre La Lega s’indigna ma non restituisce i soldi rubati. Le primarie-farsa del M5s con un candidato unico e inadeguato
ALLE PAGINE 2-3
EDITORIALE
Sport, un’altra
“ promessa mantenuta

Luca Lotti
“C“C’è un aspetto che riguarda la gestione delle federazioni e delle istituzioni sportive che da tempo richiedeva un intervento di riorganizzazione: si tratta della durata dei mandati degli organi di vertice, regolati attualmente in maniera disorganica. Finora alcune di queste cariche potevano sostanzialmente essere rinnovate all’infinito. Talvolta un ruolo, non si può negare, diventava pressoché a vita, in altri casi la durata era fin troppo breve. Una situazione che per anni ha reso confuso, se non contraddittorio, il quadro direttivo dello sport italiano, e attirato un buon numero di critiche, più che legittime. Per questo, nelle mie dichiarazioni programmatiche di inizio mandato, tra gli altri obiettivi, ho incluso il riassetto della disciplina che riguarda proprio i mandati dei dirigenti delle istituzioni sportive. Ieri quel riordino ha compiuto un passo decisivo: il provvedimento, attraverso un disegno di legge ad hoc, è stato approvato dalla Camera dei Deputati, con ampia maggioranza. Un’altra promessa mantenuta. Si tratta di una risoluzione che cambia completamente il sistema attuale. Il numero dei mandati viene uniformato per tutte le istituzioni: nel Coni, nel Comitato Paralimpico, nelle federazioni, nelle discipline associate, negli enti di promozione sportiva e in tutte le loro strutture territoriali, il tetto massimo sarà di tre mandati consecutivi, per un arco complessivo di dodici anni. È un primo passo.
SEGUE A PAGINA 4
SCUOLA
Smartphone in aula Perché sì, perché no
ALLE PAGINE 5-6
Focus Lega Nord
La Lega restituisca agli italiani i soldi che ha rubato
DemocraticA
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MMatteo Salvini fa finta di niente ma in realtà sapeva tutto. Lo scrive oggi Repubblica, riportando un documento ufficiale dei revisori del bilancio della Lega Nord, datato 22 maggio 2015. In piena gestione Salvini, da circa un anno e mezzo. Nel testo c’è scritto, nero su bianco, che in riferimento al processo che coinvol-
I revisori dei conti della Lega avevano consigliato a Salvini di costituirsi come parte civile nel processo. Inutilmente
Le tappe dell’inchiesta
1 1APPROPRIAZIONE INDEBITA E TRUFFA AGGRAVATA
Nel 2012 le Procure di Milano,
Napoli e Reggio Calabria si
occupano della gestione dei soldi della
Lega. Nel 2013 i pm contestano a Bossi,
in concorso con Belsito, l’appropriazione
indebita e la truffa aggravata per i rimborsi
elettorali 2008 e 2009 e ai figli di Bossi,
Renzo e Riccardo, l’uso a fini personali di
300mila euro di soldi pubblici
2 2LA PRIMA SENTENZA DEL MARZO 2016
La prima sentenza arriva nel
mese di marzo dello scorso anno:
2 anni e mezzo per Riccardo Bossi. Un
anno dopo la richiesta di condanna per
il Senatùr, il figlio Renzo e l’ex tesoriere
Belsito. La sentenza arriva il 10 luglio: per Bossi, la tesi dei pm, “sostenere i costi della sua famiglia” con il patrimonio della Lega era “un modo di agire consolidato e concordato” con Belsito.
3 3LA CONDANNA PIÙ PESANTE 48 MILIONI DA CONFISCARE
Il 10 luglio Bossi è condannato
in primo grado a 2 anni e 3 mesi,
il figlio Renzo a 1 anno e 6 mesi e l’ex
tesoriere Belsito a 2 anni e 6 mesi. Erano
accusati di appropriazione indebita e truffa allo Stato nel processo sulle irregolarità nell’uso dei fondi pubblici della
Lega. Il tribunale ha disposto la confisca
di 48 milioni al partito.
ge cinque esponenti della Lega “relativamente a rimborsi elettorali e di appropriazione indebita, il collegio (de revisori, ndr) raccomanda vivamente ai rappresentanti del movimento e il comitato amministrativo di costituirsi parte civile nel processo”.
Le raccomandazioni, però, sono rimaste lettera morta.
Salvini ha preferito la messa in scena a cui stiamo tristemente assistendo in questi giorni: niente Parlamento europeo (che continua inutilmente a pagarlo), visite spot ai terremotati, accuse alle “schegge” della magistratura, show fascio-populista in quel di Pontida. Con un unico obiettivo: spostare l’attenzione e scappare dalle responsabilità.
Ora, però, il Salvini che fa spallucce viene incastrato dai fatti. Il 3 giugno 2015, nella relazione finale al bilancio della Lega, la richiesta dei revisori viene confermata. Ma ai vertici del Carroccio guidato da Salvini nessuno sembra ascoltare. E si arriva alle condanne del 2016 e del 2017.
Il provvedimento più pesante, quello prospettato dai revisori, diventa realtà: scatta il sequestro
ai danni dei beni della Lega: il provvedimento riguarda 48 milioni di euro, ma nei conti del partito di Salvini è rimasto solo un milione di euro. Come farà a restituire i soldi rubati agli italiani?
LEGGI
SU DEMOCRATICA.COM
Focus Movimento 5 Stelle
Dilettanti
allo sbaraglio
LEZZI: QUANDO IL CALDO DÀ ALLA TESTA
Per la deputata Barbara Lezzi la crescita industriale di agosto non è avvenuta grazie alle azioni del Governo, ma per i condizionatori: “Ha fatto molto più caldo e si è consumata molta più energia”.
DI BATTISTA E LA STORIA CHE NON C’È
In un intervento alla Camera, cita Napoleone come colui che combatteva “sui campi ad Auschwitz”. E noi che credevamo avesse combattuto ad Austerlitz…
Bagheria
Indagato oggi il sindaco grillino Patrizio Cinque, molto vicino al candidato governatore Cancelleri, per l’inchiesta sulla
gestione dei rifiuti
DI MAIO E I MALATI DI CANCRO
“C’è la lobby dei petrolieri e quella degli ambientalisti, quella dei malati di cancro e quella degli inceneritori. Il problema è la politica senza spina dorsale, che si presta sempre alle solite logiche”
UNA GIUNTA INCAPACE DI GESTIRE
I GRANDI EVENTI
Sabato 3 giugno a Torino, in Piazza
San Carlo, migliaia di persone che si
erano radunate per seguire la finale
di Champions League tra Juventus e Real Madrid sono scappate prese dal panico dopo un falso allarme, provocando una violenta ressa in cui sono rimaste ferite 1527 persone. Una ragazza di 38 anni ha perso la vita nei giorni successivi.
Playground
Così rinasce lo sport italiano
Luca Lotti CONDIVIDI SU
Ministro dello sport
Segue dalla prima
CCerto, il mondo dello sport ha bisogno di una revisione completa del rapporto tra federazioni e Governo, e si tratterà di capire su questo fronte così ampio di intervento quanto si potrà fare entro i limiti dell’attuale legislatura. Ma possiamo dire che quello di ieri è un ottimo punto di partenza. Perché garantisce da un lato il giusto rinnovo e avvicendamento ai vertici degli organi sportivi, e dall’altro consente che gli incarichi abbiano una durata temporale sufficiente per realizzare un programma compiuto.
PIÙ SEMPLICE L’ACCESSO AGLI STADI
Più socialità per una nuova immagine del calcio
Sono state rimosse le barriere dallo Stadio Olimpico; ora si sta facendo concretamente un ulteriore passo in avanti per riportare allo stadio le famiglie, alle giovani generazioni di appassionati, per sostenere quel senso di inclusione che lo sport favorisce.
Lo sport italiano è complesso, ricco di realtà consolidate e di grandi potenzialità, alcune però ancora inespresse. Il nostro obiettivo è quello di riuscire a fargli fare un vero salto di qualità. Un obiettivo che meritano i tanti campioni che coi loro risultati prestigiosi danno lustro al nostro Paese, grazie al loro impegno e alla loro passione. Così come lo meritano tutti quegli atleti che ogni giorno, anche senza ribalte mediatiche, si allenano e gareggiano con altrettanta dedizione e amore per lo sport.
Ora manca solo un ultimo tratto di strada per completare l’iter di questo provvedimento: l’approvazione finale in Senato. Ci siamo davvero, finalmente.
LEGGI
SU DEMOCRATICA.COM
MONDIALI DI SCI
Cortina 2021 Ora ci siamo, si parte davvero
Avviato il lavoro dei due commissari, previsti dal piano del Governo, cui
è affidato il piano di interventi da
concertare con tutte le amministrazioni coinvolte, incarico che svolgeranno a titolo gratuito. Una grande occasione per il territorio, non solo per quello di Cortina
#CUOREPARALIMPICO
Il viaggio verso Milano di tre grandi campioni paralimpici
Con l’introduzione di Luca Pancalli, presidente del comitato italiano paralimpico parte oggi il viaggio verso Milano di tre grandi campioni: Bebe Vio da Venezia, Martina Caironi da Bologna e Giulio Maria Papi da Roma.
PROGETTO SPORT-PERIFERIE
Sport e periferie: più investimenti. Non si torna indietro
Firmate le convenzioni tra Coni e i 32 comuni italiani: le periferie sono il verocuore delle nostre città. È là che si gioca
la sfida di un’urbanizzazione che deve
diventare sempre più armonica, solidale, sostenibile.
Focus Scuola
Smartphone in classePerché sì, perché no
Telefonino sui banchi? Bene, a condizione che…
P
er le prof.sse Dianora Bardi e Licia Landi dell’associazione Centro Studi ImparaDigitale

nata nel 2012 per promuovere lo sviluppo di una modalità didattica innovativa – l’introduzione dello smartphone in classe è un’opportunità purché anche i docenti siano preparati a
formare i loro studenti con questo nuovo strumento. Ospitiamo su Democratica il loro contributo:
Ogni volta che nel nostro Paese vengono annunciate delle novità riguardanti la scuola, si scatenano sempre discussioni, che sfociano frequentemente in polemiche accese. Eppure, a ben guardare, la propo
sta dell’introduzione dello smartphone non è una vera novità visto che il PNSD, già dal 2015, prevedeva nell’azione 6 la progressiva transizione verso una visione di “classe digitale leggera”, nella quale fosse possibile l’utilizzo di dispositivi elettronici personali durante l’attività didattica.
Trasferire il laboratorio nell’aula, grazie ai personal device, rientra nella logica di una didattica attiva che è possibile attuare, nella piena autonomia del
docente di scegliere quella più adeguata alle proprie esigenze in un determinato momento della propria lezione, grazie a metodologie che facciano uso anche e soprattutto di tecnologie.
E’ evidente, perciò, che parlare di smartphone sia ben diverso che parlare di cellulari, il cui uso è unicamente quello della telefonia e che ben a ragione il Ministro Fioroni nel 2007 ha bandito dalle aule scolastiche: ora si sta parlando di uno strumento che, al pari di un tablet, di un notebook o di qualsiasi altra tecnologia, il docente
La ministra Fedeli: un nuovo strumento didattico
LLo smartphone non come un demone da cui proteggere i giovani, ma come un’opportunitàper farli crescere e maturare. È questa l’idea alla base della proposta della ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, che nei giorni scorsi ha annunciato una commissione ministeriale che dovrà occuparsi di costruire le linee guida dell’utilizzo dello smartphone in aula. Secondo Fedeli lo smartphone rappresenta “una straordinaria opportunità che deve essere governata”. Per questo è necessario che, come tutti gli strumenti complessi, vengano fornite le nozioni per trarne il meglio. “Se lasci un ragazzo solo con un tablet in mano – sostiene la ministra – è probabile che non impari nulla, che s’imbatta in fake news e scopra il cyberbullismo.Questo vale anche a casa. Se guidato da un insegnante preparato, e da genitori consapevoli, quel ragazzo può imparare cose importanti attraverso un media che gli è familiare: internet. Quello che autorizzeremo non sarà un telefono con cui gli studenti si faranno i fatti loro, sarà un nuovo strumento didattico”, precisa. “Voglio studenti preparati. Ma c’è chi apprende in tre minuti e chi in una settimana: la scuola deve farsene carico e cercare di portare avanti tutta la classe. L’esame di Terza media sarà più leggero, non più facile”.
e gli studenti dovrebbero usare solo a scopi didattici. Anzi, è opportuno sottolinearlo, molto più inclusivo di un tablet, perché più generalizzato, in possesso di ogni studente (e di ogni docente), che non richiede spese aggiuntive da parte della famiglia perché tutti lo posseggono, che può divenire sicuramente un utilissimo motore per il cambiamento lungo la strada dell’innovazione, purché inserito in un ambiente di apprendimento attivo e partecipato, in cui la proposta didattica sia stata attentamente progettata dal docente e dal Consiglio di Classe.
Forse è proprio questo il problema: i docenti, la scuola nel suo complesso è preparata all’inno
vazione? Al cambiamento didattico? Il timore è che siano proprio i docenti ad essere i meno pronti, perché non adeguatamente preparati o formati al cambiamento. Questo perché, troppo spesso, le azioni formative proposte sul territorio nazionale privilegiano l’aspetto tecnico, trascurando il contesto didattico, una
differente modalità di progettazione e un approccio diverso del “fare scuola. Di fronte “all’ignoto”, senza linee guida precise e certe che il MIUR dovrebbe
“La conquista del sapere diventerà un’appassionante ricerca e scoperta”
dare, rimane sempre più ancorato alla vec
chia lezione frontale, in cui sicuramente la tec
nologia non assume alcun valore positivo, ma anzi diviene uno strumento di distrazione. Se la ministra Fedeli terrà fede a quanto promesso, cadranno tutti gli alibi. Con lo smartphone in classe sarà dovere dell’insegnante aggiornare il proprio insegnamento, rendendo la conquista del sapere un’appassionante ricerca e scoperta di senso anche nei nuovi territori del digitale.
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SU DEMOCRATICA.COM
Focus Scuola
La tecnologia come mezzo d’inclusione
P
er
Pier Cesare Rivoltella – direttore del Cremit, Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media all’Informazione e alla Tecnologia – lo smartphone “va fatto usare, affinché venga naturalizzato nelle pratiche scolastiche quotidiane”. Un’affermazione supportata dall’esperienza e dai dati. Come quelli raccolti nel libro “Smart Future. Didattica, media digitali e inclusione”, dove vengono presentati i risultati dell’Osservatorio sui media digitali a scuola effettuato dal Cremit nel 2014 e in
“Va fatto
cui si è evidenziato come lo usare, affinché smartphone o il tablet siano strumenti di motivazione
venga naturalizzato
e di attenzione. La ricerca sottolinea anche la capacità
nelle pratiche
di inclusione e di coinvol-scolastiche gimento dei device elettronici. Per questo la tecnolo-quotidiane” gia viene ritenuta un aspetto vicino e quotidiano dal 35,5% degli insegnanti interpellati, che le attribuiscono un ruolo abilitante
per l’inclusione di studenti stranieri (60%) e diversamente abili (80%). Gli stessi insegnanti sono convinti che la tecnologia renda i ragazzi maggiormente responsabili (46%) e possa incidere anche sul rendimento (46%) e l’aggregazione (58%).
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SU DEMOCRATICA.COM
Gli smartphone a scuola? Ma anche no!
A
lberto
Pellai – medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, ricercatore all’Università di Milano, e autore di molti bestseller per genitori e insegnanti – sostiene che “La prevenzione nei prossimi anni sarà lo strumento fondamentale per evitare che la generazione dei nativi digitali si trovi intrappolata in una serie di patologie derivanti da un uso smodato e sregolato delle infinite strumentazioni tecnologiche di cui si trovano dotati fin dall’età più preco-
“Serve
ce”. Pellai ha ribadito questa prevenzione posizione nella petizione indirizzata alla ministra
per evitare
Fedeli in cui chiede che – almeno per le fasi dell’età
d’intrappolare i
evolutiva, considerata lagiovani in nuove più fragile – “si continui a mantenere in modalità “off” patologie” gli smartphone”. A sostegno del suo appello il ricercatore riporta l’esperienza raccontata da chi è attore attivo nel mondo dell’in
segnamento: “Ho parlato con centinaia di docenti in questi anni: so quanta fatica hanno fatto a elaborare una regolamentazione intorno all’uso dei cellulari a scuola. La gran parte di loro ha optato per mettere regole molto restrittive”.
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Dal Partito Per il Partito
Le Feste de l’Unità
Festa nazionale di Imola
Arena Dibattiti Centrale ore 20.00
#ITALIA2020
Dialogo con
Maurizio MARTINA, Giuliano PISAPIA
modera
Bianca BERLINGUER
Arena Dibattiti Centrale ore 21.00 #ITALIA2020 – Bellezza con Sandro GOZI, Simonetta GIORDANI, Paolo VERRI modera Cristiano BUCCHI
Festival dell’Unità di Roma Il programma di oggi
Le tappe di Avanti 22 settembre ore 16.30 Teatro G. Verdi Martina Franca 22 settembre ore 20.30 Teatro Romano Lecce 23 settembre ore 11.30 Villa Romanazzi Bari
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