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Cesare Battisti: Perché Non Lasciarlo Dov’E’?

Di Vittorio Venditti
(Collaborazione Schifata), Di Mario Ricca
(Foto), Presa Mal Volentieri Da Internet Da Salvatore Di Maria

Quando Finirà Questa Manfrina?

Cesare Battisti

Quando ho chiesto a Totore di recuperarmi la foto del brav’uomo di cui tratterò oggi, (senza riprendere gli innumerevoli link alle lerce pagine del passato, scritte sul soggetto), il mio collaboratore ha voluto prima ubriacarsi, tanto gli faceva schifo compiere quel gesto inconsulto. Totore è un amico e per gli amici fa questo ed altro: Magari in cuor suo lui avrà pensato di poterne recuperare un’altra di foto, quella scattata a quest’individuo, davanti ad un muro di un carcere italico… Parlo della Mina Vagante? Meglio di no: Potrebbe Esplodere in maniera esiziale con qualche “commento”!

Brasile, Battisti in tv: «Non stavo scappando. Qui sono protetto. La polizia brasiliana mi ha teso un’imboscata». Faccia a faccia con Battisti: Non tornerò mai in Italia.

Forse la manfrina sta per avere il giusto epilogo, atteso da circa trentacinque anni da chi, per questo, sicuramente non riceverà giustizia, visto che i parenti delle vittime rivedranno un uomo che per forza di cose non è più quello che ha fatto del male a suo tempo. L’odierno Battisti però, continua ad avere in sé i germi di quell’Intellighenzia che lo tradisce perché a tutto c’è un limite, (anche alla decenza), e perché non può più cantare “Be Bop A Lula” e se ancora una volta Battisti dovesse sfangarla, sarà perché il vostro, deportato fra noi, potrebbe imitare il suo omologo da tempo passato a miglior vita, intonando “Il Mio Canto Libero”, potendosi anche permettere di presentare la richiesta dei diritti d’autore! Il vostro poi, da carnefice potrebbe trasformarsi in vittima, accusando l’intellighenzia di cui sopra di averlo venduto alla stessa stregua di Che guevara, (qui il mio recente sparlarne), non catturato dagli americani, ma “donato” dai cubani come fossero Giuda dei nostri tempi…

La cosa mi ricorda altro

Al di là di tutto e comprendendo, (per quanto mi è possibile), il dolore e la frustrazione dei parenti delle vittime di questo probabile “nuovo cantautore”, io sarei più propenso a permettere al vostro di restare in Brasile, sia pur cambiandogli la vita: Facendolo associare alle carceri del luogo.

Risparmio per l’italico contribuente e pena certa!