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Si Torna A Scuola

Di Vittorio Venditti

Per tutti allo stesso modo?

Per quest’anno, e forse il prossimo, sembra proprio di sì, ma poi? Chi può dirlo!

Volendo, almeno teoricamente, ripristinare la tradizione secondo la quale le scuole di ogni ordine e grado iniziavano la loro attività proprio ogni primo ottobre, di proposito pubblico qualche mia “farneticazione” in merito, proprio in questa data.

Nello scorso mese di aprile, a Gambatesa, è stata ventilata la possibilità che, in un prossimo futuro, nel nostro paese, dopo aver persa la direzione scolastica, (per la verità, un male da niente), sarebbe venuta a mancare almeno una delle scuole dell’obbligo.

Così, (anche per buttare un pò di sale sulla coda dei “soliti noti”, (A proposito, a beneficio di chi può averne interesse, non sto parlando dei vandali), mi sono permesso di lanciare il sasso e, mettendoci la faccia, di chiedere al nostro Sindaco, cosa pensasse del problema.

Acquisita la sua risposta, ne ho fatto un articolo, che intendeva sollecitare la popolazione gambatesana, a trovare una soluzione da proporre per risolvere quanto in essere.

Ricorderai, tu che mi leggi, qual’è stata la reazione più o meno interessata, che arrivò alla bassezza dell’insulto, ma non ad una concreta proposta.

Ebbene:

Oggi, presentandomi con nome e cognome, mi permetto io, di proporre qualcosa, già discussa con amici che, vuoi per interessi personali, vuoi per oggettiva volontà di fare, hanno desiderato dire la loro, al di fuori di microfoni o altro tipo di medium.

La proposta in questione, è diretta al nostro, e ai sindaci dei paesi limitrofi che, se lo vorranno, potranno liberamente esporre le proprie idee in merito su questo umile sito, consapevoli del loro ruolo di guida per le rispettive cittadinanze.

La Proposta.

Si fa un gran parlare di consorziare i piccoli centri, in nome della cosiddetta ‘globalizzazione’, per, poi, cercare di tirare l’acqua al proprio mulino, e, così facendo, tenere impegnate risorse cerebrali che, meglio spese, potrebbero portare ad un generale guadagno, riducendo lo scontento delle popolazioni indigene.

Nel caso in tema, considerando che i nostri piccoli paesi hanno una cosa in comune: Il Fondovalle, e che su questa zona insistono diversi capannoni, non si sa bene fino a che punto utilizzati, sarebbe possibile, calcolando la distanza media dei paesi siti geograficamente intorno al fondovalle, (parlo anche di quelli che, pur affacciandosi sull’invaso di Occhito, appartengono alle province di Benevento e Foggia), sarebbe possibile acquisire uno o più, di questi capannoni e, con adeguati aggiustamenti, (scevri da rigonfiamenti di prezzo più o meno leciti), proporli come scuola intercomunale.

In questo modo:

1°: Si troverebbe un rimedio alla scarsità di popolazione infantile che, ormai, attanagliando tutti i piccoli comuni, costringe i rispettivi sindaci, o chi per loro, a chiudere le scuole;
Per inciso: Vista la penuria di bambini, e preoccupato di dover mandare i propri figli a scuola, non più a Gambatesa, Pasquale Di Mauro, (il macellaio del centro storico, ha pensato di agire in proprio, motivo per cui, la Sua compagna Irene, al momento, risulta di nuovo incinta.
Auguri, figli maschi (vanno bene anche femmine, se le fai crescere bene con i tuoi prodotti genuini), e, soprattutto, crea una bella classe!
2°: Si annullerebbero i problemi di sismicità e di vetustà, di cui la maggior parte delle scuole italiane è afflitta.
Altro inciso: Alla faccia di geometri, architetti, ed ingegneri in genere che, credendosi onnipotenti, sfidano la sorte, mettendo, però, in gioco la vita altrui; (vedi San Giuliano di Puglia 2002, e non solo.
3°: Verrebbero meno le questioni di campanilismo, cui ogni cittadino dei nostri paesi si aggrappa, non rendendosi conto del fatto che, così facendo, contribuisce a distruggere quel minimo di diritto, garantito solo dall’intercomunalità.

Come pagare questo generale trasloco?

Stando a quanto detto sopra in merito al reset della materia cerebrale dei nostri politici, (siano essi appartenenti alle maggioranze che alle opposizioni, che si fronteggiano nei nostri municipi), materia cerebrale intasata da inutili quanto deleterie forme di puerile revanscismo e o di protagonismo, atteso che, fra costoro, esistono anche persone capaci nell’arte tutta italiana del sapersi arrangiare, Questi potrebbero, di comune accordo, chiedere di essere finanziati da enti superiori, comunità montane, province, regioni… (cosicchè, anche questi ultimi acquisterebbero una loro utilità), e, dopo aver approntate apposite leggi, e aver dismesso il patrimonio edile scolastico sito nei vari municipi, con il ricavato, i Nostri, potrebbero ripianare il debito contratto per la costruzione di questo nuovo plesso.

A Te, ben pensante di turno, in famelica attesa di accusarmi di utopìa, faccio presente che sò benissimo di essere in Italia, non, ad esempio, in Cina.
Così, come sò benissimo che i soldi provenienti dalle tasse versate dai contribuenti onesti, servono principalmente a soddisfare i privilegi della “casta”, sempre più dedita esclusivamente a sè stessa.
Proprio per questo, mi affido ai pochi, Veri Politici che, voglio credere, siano ancora presenti fra noi.

Come portare i bambini a scuola?

Già oggi, non esiste municipio che non sia dotato di scuolabus, o, comunque, di mezzi con i quali assicurare il trasporto dei bambini provenienti dalle campagne, verso la scuola sita in paese; perchè non fare il contrario?

io non ho figli, ma ritengo sacrosanto il diritto per quei pochi bambini che infestano gioiosamente i nostri borghi deserti, (grazie A Dio, incrementati dalla naturale vogliosa decisione del nostro Macellaio di fiducia), di frequentare la scuola il più possibile vicino casa.
Inoltre, e non è poco, io ritengo che gli stessi bambini, non debbano essere stressati da discussioni che, volenti o nolenti, sono costretti ad ascoltare anche in famiglia, magari, anche in momenti in cui dovrebbero pensare a tutt’altro e non alla scuola, scuola che, in questo modo, verrebbe loro presentata come qualcosa da allontanare con risentimento, non, da sentire come il Giusto da desiderare.

Tutte queste parole, per dire ciò che, in sintesi, è così riassunto.
POLITICI TUTTI!
Smettetela di scannarvi al solo scopo di guadagnare alle nostre spalle, e fate qualcosa di buono per chi ha la pazienza di sopportarvi!
Almeno finchè siete in tempo.
Anche perchè, stando a quanto Detto sopra da, e su Pasquale:
1°: il Macellaio è Lui, quindi, lasciategli l’arte del saper “scannare”;
2°: il Nostro, ha deciso di fare bambini, (che Dio lo benedica e glie li faccia godere con Gioia e Prosperità), Per farne uomini e donne modello, ben eruditi dalla scuola di Gambatesa; non certo, per, una volta arrivati a buon punto, scannarli e venderli nel proprio negozio, magari come “filetto”, a gente che, nella fine settimana, venendo di sfuggita nel nostro paesello, avesse voglia di mangiare qualcosa che non ha nulla a che vedere con la “mucca pazza”.

La mia, forse, sarà fantapolitica, ma è sicuramente genuina, e scevra da interessi personali.

Avanti! Vediamo in quanti se la sentono di proporre qualcosa di meglio!
Non sia mai detto che, qualche volta, anche i pazzi possano avere ragione!