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FESTIVAL E DINTORNI: E’ Andato Tutto Bene?

Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria

Ecco Un’Altra Presa Per I Fondelli: Nostrana!

Mentre a Gambatesa si consuma la riunione postuma della giuria che dovrebbe tentare di aggiustare ciò che non può esser riparato, (ieri si dovrebbe esser tenuto tal evento, ma noi non ne riparliamo, atteso che, fatta la denuncia, il resto ormai sia solo sterile gossip), io voglio tornare su un fatto accessorio che avrebbe dato maggior valore al Festival della canzone dialettale molisana, visto che spesso, proprio queste manifestazioni fanno da volano ad altre attività economiche, più pratiche e soprattutto redditizie.

Lo Stand Della Confederazione Italiana Agricoltori

E’ per esempio il caso degli stand che avrebbero dovuto proporci i proventi dell’agricoltura molisana, lavoro che da sempre nella nostra regione la fa da padrone, lavoro che oggi sembrerebbe venir rivalutato, anche in considerazione del fatto che se tutti fanno il dottore, difficilmente ci possano essere malati da curare…

Ne avevo iniziato a parlare proprio durante la quarta giornata e di striscio, ne ho blaterato anche nelle due giornate successive, fatto sta che a parte la foto che vedi, di stand che trattavano il tema dell’agricoltura, non ve n’è stata neppure l’ombra.
Un’altra cosa che avevo accennato, consiste nella mancata presenza di un mio amico… cosa che ora torna a galla e verrà risolta, perché gambatesaweb non lascia mai le cose a metà.

Andando dunque per ordine, torniamo a quello strano dubbio che mi è venuto esaminando la mancanza dei banchetti.
Per questo, in considerazione del fatto che lo stand in foto era legato alla Confederazione Italiana Agricoltori, da quello sfacciato che sono, non potevo far altro che interpellare tal ente, ovviamente nella persona del Capo: Donato Campolieti, (di seguito Dino), direttore regionale C. I. A., nonché mio amico fraterno da venticinque anni, vale a dire da quando lui ne aveva diciotto ed io ventidue, vale a dire da quando, pur di idee politiche diametralmente opposte, (io fascista, lui di estrema sinistra), battagliavamo, come tutt’ora battagliamo in politica e di politica, nel massimo rispetto l’uno dell’altro, proprio come non accade normalmente a livello nazionale, regionale, provinciale e paesano.

svelato l’arcano: Ecco chi è l’amico che mi a dato buca.

Tornando quindi all’indagine, ieri mattina, Dino è venuto a trovarmi in ufficio, per cui, fra le altre cose nostre, ho voluto chiedergli lumi sull’organizzazione dei banchetti che avrebbero dovuto mostrarci il lavoro dei nostri agricoltori, significandogli anche le mie doglianze per il fatto che comunque, se fossero venuti altri espositori, avrebbero trovato posto in un luogo per quelle serate di serie “B”, atteso che la manifestazione avesse il suo focus su via Nazionale.
Dino, con la sua solita pacatezza e la serietà che lo contraddistingue, senza pensarci due volte mi ha risposto: “Ne io, ne l’ente che dirigo abbiamo fatto parte dell’organizzazione di quell’esposizione; io, interpellato dalle tue compaesane Angela Testa e Fabiola D’Antonio, (a loro dire, le organizzatrici di quest’evento collaterale al festival), costatata l’utilità di tale esposizione, ho solo fornito loro l’elenco degli agricoltori a noi associati, unitamente ai numeri di telefono di costoro; per il resto, qualsiasi cosa sia accaduta, nel bene o nel male va ascritta esclusivamente alle mie due interlocutrici ed al lavoro di queste e dei collaboratori che le hanno aiutate nell’organizzazione”.

Dalla risposta che mi ha fornito il direttore regionale della Confederazione Italiana Agricoltori, (l’alter ego, vale a dire il mio amico Dino, a sentire com’era andata a finire è rimasto esterrefatto), anche un bambino dell’asilo riuscirebbe a dedurne che c’è stato un problema d’incomunicabilità fra l’organizzazione degli stand fantasmi e chi avrebbe dovuto partecipare e materializzare tal evento.
Insomma: Sembrerebbe che gli agricoltori in questione non siano stati neppure interpellati; non voglio pensare che i nostri Lavoratori della terra molisana, abbiano voluto unanimemente boicottare le tre serate che li avrebbero messi in luce davanti al Molise ed al mondo, vista la trasmissione in diretta web: Nel caso, gli stupidi sono altri.
Evito di fare ulteriori commenti, perché potresti pensare che io stia sparando sulla croce rossa, per mettere ancora una volta in “luce” quella Angela Testa che già tante soddisfazioni ci ha date in passato.
Non è così, atteso che in tutta sincerità, se di Angela Testa e del suo agire non me ne possa fregare di meno, di contro, mi dispiace solo che si sia persa ancora una volta una valida occasione per creare sviluppo, o, in alternativa, per stare zitti.

Detto ciò e volendo evitare di instillare nella mente del mio amico ogni ulteriore cattivo pensiero riferito a quanto accaduto a proposito del fatto che stiamo trattando, dopo avergli chiesto il permesso di utilizzare la sua risposta per poter espettorare questa farneticazione, ho cambiato discorso ed abbiamo continuato amabilmente a parlare dei fatti nostri.

Conclusione: Se nel recepire commenti di ogni genere, ho estratto e pubblicato quello di Luca D’Alessandro, nel quale si può leggere un esplicito riferimento al gran lavoro portato a termine per ciò che riguarda il ventiquattresimo festival della canzone molisana e tutto ciò che vi è ruotato attorno, i fatti, ancora una volta, ci dimostrano che le chiacchiere sono semplici da produrre, ma allo stato dei fatti, la realtà denuncia tutt’altro.
A Gambatesa dunque, sappiamo parlare e lo sappiamo fare anche in pompa magna, ma alla fine, se andiamo a guardare i risultati possiamo dire tranquillamente che stare con i piedi per terra, probabilmente ci farebbe guadagnare di più.
Come dico spesso, la casa si costruisce preparando solide fondamenta, e non iniziando dalle decorazioni del giardino; diversamente, come accade di solito, l’ipocrisia la fa da padrona, il paese ci rimette in termini di reputazione e chi si è inutilmente gonfiato di chissà che cosa, esplode fragorosamente fra l’ilarità generale, ridere di chi, preso in giro, finalmente ottiene la giusta e meritata rivincita.