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BEMBE’ NON E’ UN LADRO DI CORRENTE

Di Vittorio Venditti

E’ Stato Solo Un Malinteso

Ricorderai che qualche giorno fa ho trattato del tema della pubblica illuminazione, dicendo che so di gente che a gambatesa si allaccia allegramente ed abusivamente a questa per proprio tornaconto personale.
La notizia, a stretto giro di posta, ha fatto parte di un’altra e ben più ampia e dettagliata Bomba, lanciata per tutt’altra ragione, delirio che riprese e portò a tua conoscenza quanto accadde venerdì trenta agosto scorso, fatto che vide protagonista involontario Giuseppe Candeloro (Bembè), suo malgrado, persona che, sulla base di notizie, (poi rivelatesi artefatte), io dichiarai “ladro di corrente”.

Che accadde quel giorno e nei giorni successivi?

Matteo Scocca, (Ciampavl), disse di aver fotografato davanti casa di Giuseppe Candeloro, un allaccio di corrente alla pubblica illuminazione.
Ieri pomeriggio verso le cinque e un quarto, nel rientrare a casa, mi sono trovato di fronte il Candeloro che, con massima educazione,mi ha chiesto:
Posso sapere perché ce l’hai tanto con me al punto di odiarmi?” – al che io: “Se non fosse per quanto mi hai fatto in passato e per il fatto che mi stavi uccidendo la scorsa metà di luglio, non vedo per quale altro motivo dovrei odiarti!”.
Giuseppe, a quel punto mi ha detto: “Posso parlarti qualche minuto?” – Io, benché stanchissimo, l’ho invitato ad entrare in casa e lì: “Tu mi hai definito sul web (Ladro di corrente), ma io non ho mai rubata la corrente a nessuno”.
Da lì è partito un discorso che è servito a far comprendere a Giuseppe che tutto era nato secondo quanto poi riportato in ciò che io ora ho definita “La Bomba”, notizia che aveva fatto anche supporre una denuncia per furto di corrente a carico del Candeloro, denuncia che verrebbe proposta dal municipio, almeno così mi ha riferito il Sindaco.
Chiarito a Giuseppe che io, almeno per ora, non avevo fatta alcuna foto e che mi riservo di farne secondo quanto già dichiarato in precedenza, ma soprattutto che per me la sua parola vale quanto quella di Matteo Scocca, ci siamo salutati con il proposito di costringere al chiarimento della sua posizione anche Matteo, forte, (io), della testimonianza di Totore, colui che si è sentito dire a tal proposito: “E’ tutto a posto”; erano le sei meno un quarto.

Alle sei, come al solito, incontro Totore ed usciamo per il solito giro in paese; ci fermiamo da Cafter e, verso le sei e un quarto, ricevo una telefonata da mia madre: “C’è Matteo a casa!”.
Nel frattempo, Giuseppe §Candeloro si è preoccupato di rintracciare chi aveva provocato il disguido del quale stiamo parlando e Matteo, senza farselo ripetere, si è presentato a casa mia per chiarire quanto accaduto.
Il Nostro, al mio arrivo a casa mia, senza tergiversare più di tanto, nel confermare quanto detto a Totore, (da me riportato nel secondo link che ti ho mostrato), ha aggiunto: “Io però, non ho mai parlato del fatto che Bembè si fosse allacciato alla corrente!”.
A questo punto, ho fatto notare a Matteo che se lui ha chiesto a Salvatore “almeno un nome dei probabili ladri di corrente”, e Salvatore, dopo aver tergiversato per parecchio tempo, si fosse fatto scappare il nome di chi oggi risulta innocente del reato di furto di corrente sulla linea della pubblica illuminazione, quindi risulta non essere un ladro,, Matteo stesso, avrebbe dovuto evitare di tornare da Totore e dire “E’ tutto a posto”, senza spiegare che: Sì, lui aveva fatte le foto che il proprio lavoro gl’impone di fare, ma queste foto riprendevano solo che davanti casa di Giuseppe Candeloro, era stata a suo tempo installata una presa allacciata ai lampioni, come quelle che furono montate nel duemilaquattro dall’allora Pro Loco della quale feci indegnamente parte anch’io, pure nell’effettuazione proprio di questi lavori, per poter installare la piccola illuminazione della quale la Pro Loco stessa disponeva, da utilizzarsi nei periodi di festa.
Quindi: Nulla a che vedere con quanto da me denunciato e che resta in essere, almeno finché gli allacci abusivi dei quali ho parlato non verranno rimossi.
Detto ciò, mi sono premurato di ribadire a Matteo che, in quanto addetto alla pubblica illuminazione, lui dovrà far in modo che le “provvisorie” prese installate a suo tempo, vengano rimosse senza se e senza ma, con effetto immediato e soprattutto che si faccia qualcosa per illuminare meglio Gambatesa, (soprattutto nel centro storico), magari ripulendo per bene i lampioni, cosa che eviterebbe anche l’esasperazione di chi, vedendoci poco, non trova di meglio che prendere a pietrate i lampioni medesimi, procurandosi più luce.
Matteo, a questa mia ulteriore sollecitazione, ha risposto: “Fa una segnalazione al municipio”, al che, come ho più volte detto, io ho risposto di rimando che con quelli non ci parlo, non essendo io fra gli amici o gli amici degli amici di costoro e che sarebbe toccato a lui, in quanto gestore della pubblica illuminazione, prendere provvedimenti in merito.
Constatato dunque che nessuno è perfetto, che tutti possiamo sbagliare, (magari anche nel parlare), ma che tutto si può risolvere, assumendoci ognuno la nostra responsabilità in merito, (magari chiedendo scusa a chi è stato involontariamente danneggiato), verso le sette meno un quarto ci siamo salutati, dopo aver definito che lui, avendo chiarita l’incomprensione, avrebbe di conseguenza chiesto scusa a Giuseppe Candeloro, (ormai completamente riabilitato), e che io mi sarei curato di esporre al mondo il chiarimento in questione.

Il benpensante di turno, (reperibile fra coloro che pretenderebbero che io non scrivessi dei fatti del borgo), ora si starà fregando le mani e starà dicendo: “Ma se quel cretino avesse evitato di scrivere… Non si sarebbe risolto tutto senza troppi clamori?”.
A certa gente non bisognerebbe proprio rispondere, constatata la tara di questi personaggi; io rispondo che i fatti proposti sono stati utili e forieri di un ulteriore chiarimento, a proposito di quanto accadde presso il nuovo esercizio posto in essere proprio da Giuseppe Candeloro, (qui il fatto), problemi dei quali Giuseppe, senza perdere altro tempo, si è fatto carico, denunciando nel contempo che quanto accaduto a noi era successo anche ad altri, ma che tutto è stato riconducibile allo stress, dovuto al repentino avvio della nuova attività, a ridosso delle vacanze estive e del pienone di clienti.
Giuseppe, a tal proposito, ha auspicato un nostro prossimo ritorno presso la sua pizzeria, proprio per dimostrarci la sua buona fede in merito, ed io gli ho risposto che a tempo debito lo andremo a trovare, risolvendo così due problemi con un solo discutere.

Morale della favola:

Se ormai è assodato che Giuseppe non abbia rubata la corrente dalla pubblica illuminazione, e se quanto accaduto sarà foriero della soluzione migliore anche per il problema pizzeria, posso sicuramente dire che quanto scritto è stato messo pienamente a frutto, alla faccia di chi avrebbe preferito vedere in tutto ciò la fonte di ulteriori litigi.

Bene ha fatto Giuseppe a venire da me per chiarire quanto abbiamo chiarito.
Meglio a fatto Matteo a risolvere il problema “Furto”, chiedendo scusa per le sue parole, probabilmente dette con troppa leggerezza,

Dal canto mio, sono soddisfatto del risultato, ma soprattutto sono contento di aver potuto rimestare un problema nato da un malinteso, per poter chiedere pubblicamente al Sindaco di desistere dal proposito di denunciare giuseppe Candeloro, facendolo alla luce del sole e senza lasciare un malinteso in essere, utile solo a chi, a breve, avrebbe potuto utilizzarne gli effetti per il proprio personale tornaconto, dato dalla prossima campagna elettorale.