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NU MIRAGGE PE NU LUTEME VIAGGE: L’Ultima Produzione Di Aldo Ricciardi

Di Vittorio Venditti

Recensione Di Un Dilettante

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Glie lo avevo promesso lo scorso tre ottobre quando qui, lanciai la presentazione del suo ultimo, (per ora), disco: Aldo, ne sparlerò a modo mio! Ed eccomi qui a farlo, riprendendo proprio parte di quella presentazione, dalla quale non si può prescindere, atteso che l’ascolto del disco e la lettura del libretto di sedici pagine allegato all’opera, mi abbiano convinto a non aggiungere altro che poche parole di conferma del mio pensiero a proposito delle capacità di Aldo Ricciardi di saper veicolare la cultura stessa che fa grande il Molise.

“CANTO AL MOLISE
DI ALDO RICCIARDI
NU MIRAGGE PE NU LUTEME VIAGGE

(La poesia, speranze della vita per un ultimo viaggio)”; Poesia e Suoni che nel mettere in risalto il tema della vita terrena che va a concludersi nella speranza del trapasso verso la vita eterna, ci ripropongono l’arte della musica molisana, che sembra triste nell’esecuzione ma in realtà mostra solo la sua vera ed essenziale profondità. Da dire che se si dà uno sguardo al fronte della copertina del CD, si scopre che l’autore campopetrese ha saputo ben sintetizzare il concetto, mostrando la foto di un uomo che, sigaretta in bocca e zampogna alla mano, si accinge a salire su una mongolfiera con la serenità di chi non ha nulla da rimproverarsi.

Sedici pagine di libretto, come le sedici, fra canzoni e poesie, compiono un’opera gradevole da sentire anche se seriamente impegnativa; d’altronde da una Persona colta e profonda come il mio amico Aldo Ricciardi, certo non ci potevamo aspettare leggerezze di sorta!

“L’album è dedicato a tutti i malati, nel corpo e nello spirito… alle mura, ai muti, ai sordi, ai ciechi, alla storia.”; e non potrebbe essere altrimenti!

La vita, vissuta a volte in maniera leggera, quando giunge alla fine naturale, c’impone quella riflessione che ci fa rivedere come in un film tutto il nostro passato, regalandoci la serenità derivante dalla soddisfazione che si prova essendo arrivati al traguardo, magari dopo tante sofferenze. L’ascolto del disco e nel mentre la lettura del libretto, ci danno proprio questa sensazione, percezione di qualcosa che ci porta ad un arrivo, a quella fine della vita terrena che però non può prescindere dalla sua naturale prosecuzione là dove ogni Cristiano spera di poter andare a continuare a vivere la propria serenità interiore, esplicito augurio per coloro cui l’opera è dedicata.

In definitiva: In Molise, da sempre sappiamo presentarci come gente di seconda scelta; questo poeta, nostro corregionale, con l’ultima sua opera che ribadisce il concetto, ci ha dimostrato invece come la gente molisana, con umiltà e vera cultura, senza spendere e senza nemmeno spendersi molto viste le sue capacità, (messe ancora una volta in luce dalla bravura di cotanto autore), al di là della politica tout court può imporsi al mondo con una sua identità, davvero di prima mano.