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Gita ad Adelfia

Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Antonio Venditti

Per Onorare San Trifone?

Anche quest’anno, come da tempo, si è ripetuta la solita gita ad Adelfia (BA), coincidente con il culmine delle festività in onore di San Trifone, qui eletto a Santo Patrono.

Statua di San Trifone Vista in Primo Piano

Senza voler mancare di rispetto a questo santo, (per la verità molto lontano dalle nostre tradizioni), è chiaro e palese che se si fanno tanti chilometri e si accettano molteplici sacrifici, primo fra tutti quello di combattere le enormi difficoltà logistiche, dovute ad esempio, alla cronica mancanza di servizi igienici degni di tal nome, Dicevo, se ciò avviene, è per motivi che nulla hanno a che fare con la religione.

Allora, perchè perdere tutto questo tempo?

Innanzitutto, per creare, almeno per un giorno, un punto d’aggregazione e di socializzazione fra coloro che decidono di partire; poi, per visitare la fiera che, se ci sai fare, oltre a restituirti con gl’interessi da usuraio, i soldi spesi per il pulman, ti dà la possibilità di riportare a casa oggetti che mai avresti pensato di acquistare in giorni normali.
Questi oggetti servono a riempire all’inverosimile, quelle borse che all’andata hanno contenuto ogni ben di Dio in fatto di cibo, e, (non l’avrei mai dimenticato), di “giusto” quantitativo di “carburante” che, scambiato con il commensale vicino, permette al gitante di rientrare a Gambatesa adeguatamente ubriaco, (sia benedetto il pulman e il suo inventore), ma felice di aver passata una giornata diversa, giornata che, per chi è ancora capace d’intendere e di volere, si conclude con un’infinità di fuochi d’artificio, che sazierebbe anche il più incallito amante di tal genere.
Da dire che, se dalle regioni limitrofe si arriva ad Adelfia, e se ogni anno si organizzano pulman di gitanti, ciò è proprio per quest’ultimo motivo in primis.

Scrivere tutto questo, resterà banale se, da “voce fuori dal coro”, non inserissi il mio pungiglione.

In questo caso, desidero stuzzicare il tuo torpore, facendoti vedere una serie di foto delle luminarie che fanno da cornice a questa festa.
Le foto che vedi sono state scattate da mio fratello Tonino, (cui va il mio ringraziamento), in condizioni che ti lascio immaginare, e con la solita macchinetta da dilettante.
Ciò, per evitare di avere danni economici, (non è bello scassare la macchina fotografica buona), dovuti all’abuso di “carburante”, (non necessariamente a carico del fotografo), abuso necessario e mai sufficiente.

Inizio delle Luminarie

Luminarie

Luminarie

Luminarie

Quando riusciremo ad avere luminarie con una potenza ed una bellezza simile a queste?
Quando si costituirà una pro loco in grado di bypassare le solite stupide rivalità, per permettere a Gambatesa un simile dispendio di danaro?

A te che non sei mai venuto ad Adelfia, mostro anche qualche foto della Chiesa, dove normalmente si venera San Trifone.

Facciata della Chiesa

Portale della Chiesa

Statua di San Trifone Vista Dall’esterno della Chiesa

Altare

Statua di San Trifone Vista a Distanza

Non tutto, però, va bene anche ad Adelfia!
Un esempio, lo puoi notare da quest’ultima foto, che non ci verrà certo invidiata da Napoli e interland, ma che la dice lunga sul livello di civiltà raggiunto anche dagli abitanti e dai turisti presenti nel luogo da noi visitato.

Meglio qui o meglio Napoli?

Fra l’altro, qualche minuto prima che questa foto venisse scattata, ho avuto modo di sentire con le mie orecchie un paio di persone che, in modo pacato ma fermo, facevano i conti in tasca alla locale amministrazione municipale, e nel sentire, ho potuto conoscere il numero degli autocompattatori che, il giorno successivo a quello della festa, avrebbero dovuto recuperare il “frutto” del nostro divertimento.
Dal modo in cui questi signori si accaloravano… sembravano politici di opposizione…

Quanti?

Cento! Cento autocompattatori!
Un esercito di automezzi con relativi autisti, coadiuvati dal corrispettivo numero di spazzini a recuperare lo spreco, generato in nome della festa in onore di un santo, sia pur Patrono.

Mi verrebbe da fare qualche considerazione in merito, prendendo ad esempio in esame la differenza fra questo spreco, portato avanti comunemente da politici e religiosi, e il piangere da coccodrilli che si può notare in discorsi e modus operandi di questi stessi soggetti, quando in tema si ha l’immigrazione clandestina e i motivi che la creano.

Evito di farlo, prima di tutto perchè questo tema sarà oggetto di prossime mie “farneticazioni”, poi, perchè dopo aver goduto di questo giorno di riposo e di festa, voglio continuare a tenerne un buon ricordo, evitando di generare in me quella bile che, se a me e alla mia coscenza d’italiano farebbe male, scivolerebbe senza danno addosso ai soggetti di cui ho parlato sopra, e dei quali tu conosci il mio livello di stima a costoro riservato.