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Io? Sto Con Marta!

Di Vittorio Venditti

Catechesi Cattolica 2011 – 2012: Una Vera Delusione

Si è svolto ieri pomeriggio, presso il centro sociale parrocchiale di Gambatesa, il primo, degl’incontri che come lo scorso anno, dava e dà la possibilità di approfondire quanto ognuno di noi conosce della catechesi proposta da Santa romana Chiesa.

Dava e dà?
Così speravo.

Vero è che già da due settimane eravamo stati avvertiti dall’Altare, durante la Messa domenicale, che sarebbero venuti a trovarci esponenti diocesani dell’Azione Cattolica, per cui ci saremmo dovuti aspettare l’ovvia propaganda in favore di tal associazione.

Dov’è allora la Delusione?
Nel fatto che, da venticinque anni ad oggi, nulla è cambiato.

I fatti:

Erano le sedici e trenta di ieri, domenica 6 novembre, quando, di corsa e dopo aver avuti non pochi problemi in famiglia, io e Totore, memori della bella esperienza fatta con l’ascoltare la Catechesi sul libro di Tobia proposta lo scorso anno, arrivavamo al centro sociale.

C’era già abbastanza gente.
Forse però, per avere una maggiore platea, gli organizzatori dell’incontro decidevano di attendere ancora un po’, quel po’ che, eventualmente, avrebbe permesso a me e Totore, (il nostro fotografo: Salvatore Di Maria), di andare a consumare la tradizionale bottiglia di birra, presso il bar del nostro amico Salvatore a Ccett.
(Sicuramente ti avrò confidato che, prima di ogni incontro di Catechesi, lo scorso anno, era ormai diventato usuale che io e Totore andassimo a bere quella birra di cui sopra).

Atteso il tempo deciso da chi aveva organizzato l’incontro di cui sto per parlarti, come Dio ha voluto, quasi mezz’ora dopo l’appuntamento ufficiale, s’incomincia.

Espletati i convenevoli, ecco che parte lo spot:
Una fila di discorsi tesi a presentare l’Azione Cattolica, come il miglior rimedio al “logorio della vita imposto dal mondo moderno”.
E menomale che non si trattava della pubblicità fatta dalla buon’anima di Ernesto Calindri al Cinar!

La parte che quegli attori hanno voluto riservare alla Catechesi, è sostanzialmente consistita nel leggere l’episodio del Vangelo, che trattava dell’incontro organizzato per Gesù, in casa di due sorelle:
Maria e Marta.

Se ti è capitato di leggere quest’episodio, saprai che Gesù, alle rimostranze di Marta, che gli chiedeva di lasciar libera la sorella Maria, affinché potesse aiutarla nei servizi di casa, necessari per meglio onorare tale riunione, rispondeva a questa che Maria, a differenza di lei, aveva compreso qual’era il giusto modo di comportarsi, nei confronti di chi, era “venuto a portare la salvezza in quella casa”.

Prendendo fin d’ora le distanze dalle parole di Marta, (giusto è lasciare ad ognuno la possibilità di agire secondo il proprio pensiero), dopo aver terminata la cronaca spicciola di quanto accaduto nell’incontro di cui sto riportando il mio punto di vista, ti dirò perché:

Io? Sto Con lei!

La conferenza, che vedeva il pubblico stranamente ma non imprevedibilmente silente, continuava con l’esposizione delle esperienze di chi, per varie ragioni, aveva trovato benessere spirituale nel partecipare a quanto proposto dall’Azione Cattolica, nel tempo in cui, chi parlava, aveva avuta la possibilità di portare avanti tale militanza.

E poi?

Cosa più che prevedibile!

Come accade nelle adunanze proposte da chi, invitandoti ad una gita, poi ti propone di acquistare pentolame e materiale simile, si è passati all’esposizione dei diritti e dei doveri cui i nuovi “associati” avrebbero, (avranno) l’obbligo di ottemperare, fino al solito discorso del tesseramento che, ovviamente, ha un costo, sinceramente non indifferente; costo che, grazie a Dio, comunque, per me non sarebbe un problema, ovviamente dal punto di vista economico.

La cosa che mi ha lasciato più perplesso, cosa però altamente prevedibile, è consistita in quanto sono riuscito a carpire da un discorso fatto nel bar Di Salvatore a Ccett, poco dopo la fine dell’incontro di cui sto trattando.

Senza tediarti più di tanto, e volendo evitare il godere del solito rastone ti dico solo che, gli astanti, discutevano della giusta selezione che si sarebbe creata dopo la discussione da poco terminata.

Ma non si era detto che si voleva più gente possibile?

O pensavate, come trent’anni fa, di abbindolare il Prossimo, con discorsi sicuramente superati dal tempo?

Sarà bene che, se pur voi pensiate che sia giusto il modus operandi dell’evangelica Maria, parte decisamente teorica del comportamento dell’uomo Cristiano, sia il caso di rivalutare, se non di porre allo stesso piano, il comportamento di Marta, più pratico ed immediato.

Come detto:
io sto con Marta.
Specialmente con questi chiari di luna.

Prova a dar torto al comportamento che, giorno per giorno, distingue questo schifo di sito, (da nessun ente o politico o ecclesiastico foraggiato), quando, con farisaica superbia, si permette di tentare di risolvere piccoli-grandi problemi che attanagliano il cittadino comune.
Prova a dire che il comportamento di chi scrive queste pagine, non sia Cristiano, magari perché in attesa di futuri compensi, o, peggio d’inquadramenti politici.
Prova a sospettare apostasie e quant’altro di simile, in attesa di premi, magari donati da religioni concorrenti…

Nulla di tutto questo

Per inciso:

Detto dell’evangelica Marta, mi onoro di stare anche con Marta Vincenzi,
Quella oggi tristemente reale,
Quel Sindaco (PD), cui oggi, il ben pensante di turno, vuol dare la croce addosso, facendola capro espiatorio di quanto accaduto a Genova nei giorni scorsi, dimenticando, (magari), altrui, se non proprie responsabilità, protratte e nascoste nel tempo.

Ma tornando a bomba:

Lo stare “con Marta”, consiste soprattutto nell’essermi stancato di sentire le stesse chiacchiere, a me proposte dal 1982 al 1987, improvvisamente poi rivelatesi false e tendenziose, che mi avevano obbligato a strappare la tessera dell’allora Azione Cattolica, perché offeso dal disprezzo che Don Peppino aveva espresso nei miei confronti, disprezzo dato dal fatto che io, in un anonimo sabato di un insignificante novembre del 1987, anziché al solito incontro di Azione Cattolica, dove solo lui parlava, e tutti dovevamo ascoltare, avevo preferito permettermi il lusso di visitare dei miei amici detenuti, così come Vangelo prescriverebbe.

Allora avevo ventun anni.
Solo lui parlava, e tutti dovevamo ascoltare.
Cosa allora, come ora, assolutamente intollerabile.

Come nell’incontro di ieri?
Il clima era esattamente quello.

Non certo si era nel clima proposto durante gl’incontri dello scorso anno, quando, alla faccia di chi tentava d’imporre il solito bigotto proporsi, era possibile discutere dell’argomento in questione, magari arrivando ad accendere gli animi.

Ieri, da buon O. M., al momento in veste di S. W. L., mi sono permesso il lusso di ascoltare e di non accendere il fuoco, che avrebbe riportato a galla ferite mai rimarginate.

Oggi, (e nessuno me lo può impedire?, dico quanto avrei dovuto esporre in un posto che, vista la “Suprema Volontà”, mi avrebbe costretto comunque a non terminare l’espressione del mio pensiero.

Pazienza!

Torni la restaurazione, (visto che, comunque, non sarà eterna).
A suo tempo, (in Fede), troveremo la forza e la possibilità di riportare la religione ad uno stato più vicino all’umanità, e meno politicizzato.
Alla faccia di chi, con la religione, pensa di controllare la Vita del Prossimo, magari per soddisfare malcelati ma inconfessabili interessi, che null’hanno a che fare con la religione stessa.

Se dovessi ricevere la scomunica minacciata per Galileo, sarò ben contento di dire:

“Eppur Si Muove”.

Alla faccia dei nostalgici di un mondo che, grazie a Dio, (il Dio vero), non esiste più.