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Ciao Marco

Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Stefano Venditti

Addio Al Politico Coerente

Marco Pannella

Come dice chi sa scrivere meglio di me, poco prima delle due di oggi pomeriggio, Marco Pannella ci ha lasciati, creando un assordante silenzio fra chi ha visto in lui l’unico vero Politico Coerente della prima repubblica.

Marco Pannella morto, addio al leader radicale che ha cambiato il volto all’Italia restando sempre in minoranza; sempre chi fa il suo mestiere, ci dà una sintesi a mio parere azzeccata, del fatto che chi fa politica con la P maiuscola, opera da qualsiasi ideologia provenga ed in qualsiasi contesto si trovi; Marco è stato Questo ed a me, più che ricordarlo con frasi di circostanza, preme ripensare alle sue Battaglie, vinte o in fase di vittoria, da ciò che il Nostro ha fatto negli anni settanta del secolo scorso in merito a divorzio ed aborto, a quanto ancora oggi ha cercato di mettere in risalto se ci riferiamo all’annoso tema della fame nel mondo o a quello dell’omofobia. I suoi metodi, per qualcuno discutibili, resteranno unici ed indimenticabili; sciopero della fame e della sete, uniti a lunghissimi e stremanti monologhi nelle aule parlamentari ed alla non violenza di gandhiana memoria, lo hanno messo in luce, sempre e comunque ponendolo in posizione subalterna al problema via via da lui trattato. Mi piace ricordare che è stato in grado di portare in mezzo alla politica “pura come un giglio”, gente che alla luce dei fatti così pura non è stata; non mi riferisco tanto al fatto che Marco sia stato in grado di far eleggere una puttana in parlamento, quanto all’esagerazione che con “due” voleva almeno ottenere “uno”, data dall’aver reso deputato un esponente delle frange terroristiche del periodo degli anni di piombo, quel Toni Negri che per ringraziare Marco per averlo tolto dal carcere, appena eletto deputato, ha pensato simpaticamente di lasciare l’Italia per vivere libero in Francia, alla faccia di ciò che con il suo teorizzare aveva provocato fra i nostri concittadini, tutto ciò, finché non è tornato in patria per patteggiare con lo Stato che è forte con i deboli ma se la fa sotto con chi ne sa una più del diavolo e scontare una parte di quella pena che a dire di tanti, “era ingiusta”.
Diversa è stata la pena alla quale Marco non voleva che venisse condannato Enzo Tortora; Marco ha usato lo stesso metro già messo in pratica per Negri, ma Tortora, questa volta innocente, ha preferito essere discepolo della coerenza di Pannella, rimettendoci per questo, oltre alla dignità, anche la vita, persa vent’otto anni fa, mentre chi lo ha condannato ingiustamente, oltre a non aver pagato per quella sentenza, ha fatto anche carriera in quel ramo del potere che io considero un cancro, alla stessa stregua della religione cattolica, in un certo senso, anzi, di più, maltrattata da chi, di quella catechesi, non ha mai voluto sentir parlare, per altro avendo ragione e per questo, stando alle teorie apocalittiche di Santa romana Chiesa, alla faccia di quest’ultima, probabilmente Marco ora ci starà già guardando dall’alto del Paradiso.

Sì, io credo che Marco sia in Paradiso perché è stato coerente con sé stesso e con ciò che ha fatto.

Ciao Marco, che la terra ti sia lieve!