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Vittime Innocenti Della Mafia ………….

Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Mario Ricca
(Foto), Prese Da Internet Da Salvatore Di Maria, Stefano Venditti E Vittorio Venditti

Eliminare I Voucher? IL NERO RINGRAZIA!!!

Bernardo Provenzano

Ieri è stata la giornata che dovrebbe ricordare le vittime di qualcosa che in silenzio, (le scritte di Locri contro Libera non rientrano nei metodi mafiosi), agisce con modalità spesso più efficaci di quelle proposte dallo Stato. Ma guardiamo la Cosa dal nostro punto di vista:

Logo CGIL

Nei giorni scorsi abbiamo assistito alla prematura morte di un metodo di pagamento per il lavoro prestato, sistema forse non proprio perfetto, ma utilizzato da tutti, (compreso chi lo ha “ucciso”), e come detto schifato da alcuni soggetti che agiscono così per ottenere che nulla cambi realmente. I voucher infatti sono stati usati ed abusati anche dalla CGIL e dalla pubblica amministrazione, arrivando a quanto accaduto a fine agosto dello scorso anno a Gambatesa, cosa schifosa che però viene fatta passare per corretta. I compagni della zozzetta però, visto che dovevano dimostrare di avere ancora forze sufficienti per far capire alle pecorelle italiche che la tessera sindacale non può morire, (cosa disinteressata: per carità!), hanno attaccato all’impazzata, ottenendo ciò che i loro antesignani, (vedi Placido Rizzotto), avevano combattuto perdendo la loro vita: La restaurazione del lavoro … NERO.

La nostra Mina Vagante, nei giorni scorsi per provocazione ha raccattata la lamentela di chi ha dichiarata la propria incapacità d’azione nei lavori di giardinaggio, commentando con la sua proverbiale sintesi la pezza seguente: Vittorio Feltri: “Perché Gentiloni ha calato le braghe”, “Questo è a mio modesto avviso anche il motivo per il quale stanno cercando a tutti i costi di far fuori Renzi, perché con tutti i suoi difetti, stava ridimensionando quel cancro chiamato sindacato”.

Ma se l’Italia è abituata al masochismo e se chi utilizza certe forme di pagamento lo fa a livello politico, magari per fregare chi lavora, di che ci vogliamo lamentare dopo aver ottenuti i risultati che oggi sono alla luce del sole?

Dunque, la Mafia: Tante volte da noi chiamata “Zia”, visto che la si può tranquillamente definire sorella dello Stato, tante sono le affinità e le collusioni, che che ne dicano i benpensanti ieri in mostra in molte città d’Italia e l’altro ieri presenti a Gambatesa con un individuo che la dice lunga sul suo passato, ma anche sul suo presente e credo per parecchio anche sul suo futuro e su quello di Santa romana Chiesa, (mandamento di Campobasso/Bojano), è fra noi e vi resterà, soprattutto in quei luoghi come l’abusiva Molise, regione che se vogliamo dirla con la massima onestà ed alla luce del sole, solo perché esiste, già ha commesso un crimine mafioso. In Molise infatti la mafia non spara, ma agisce, E COME SE AGISCE!!!

Alla luce di quanto appena farneticato, tre domande le pongo a te, sperando che tu abbia a riflettere:

1°: Il pagare “offerto” dal municipio di Gambatesa dei lavori eseguiti da chi è nel ramo con un documento nato per remunerare le prestazioni saltuarie portate a termine da privati a beneficio dei privati per l’appunto: Non è Mafia?
2°: Il promettere un posto di lavoro per ottenere voti e dichiararlo prima dell’inizio della campagna elettorale: Non è Mafia?
3°: Il mettere in pratica quanto descritto nel punto precedente, rubando il medesimo impiego a chi era sotto tiro ed in nome del voler offrire un servizio migliore alla cittadinanza amministrata farlo, eliminando il servizio stesso: Non è Mafia?

Bene, anzi: male; Ieri è stata la giornata del ricordo delle vittime della Mafia e sono più che sicuro del fatto che la quasi perfetta condizione meteo sia stata complice della folta presenza di gente cui normalmente non frega assolutamente niente di ciò di cui si è parlato. Io sono convinto che lì, in pochi e per interessi vari, erano davvero attenti al tema, già dimenticato oggi perché specialmente se “pur io tengo famiglia”, da oggi per l’appunto e fino al prossimo ventun marzo, (salvo disgrazie che potrebbero cogliere chi poi sarebbe costretto a comprendere la disquisizione seguita ieri distrattamente se non con fastidio), diventa necessario tornare a leccare per avere il tozzo di pane, concesso da chi magari non spara, facendo più danni di chi usa le armi, forse per paura di perdere quel poco di falso potere che gli è concesso da altri che hanno interesse a che resistano tali concessioni.

Sua Maestà Zozzetta 1a, (E Speriamo Unica)

In sintesi, mi domando e ti domando:
Alla luce di quanto accade, fra Bernardo Provenzano, detto Binnu u’ Tratturi (Bernardo il trattore), ritratto nella foto posta in testa a questa farneticazione e l’ultimo scatto che mostra l’obbrobrio che purtroppo ci tocca ospitare in paese:

Chi è realmente più pericoloso?
Chi è realmente più mafioso?

Ma poi: Fino a che punto le vittime di questa Mafia sono veramente innocenti, atteso che spesso queste, per le ragioni sopra esposte, non reagiscano, alimentando la fiamma che tiene viva ciò che subendola, la si definisce Vergogna?

E se queste Vittime sono tali perché lasciate sole da chi ieri ha manifestato contro la piovra?

Per chiudere: Si va dicendo che la Mafia si sconfigge con la Cultura e che quest’ultima vincerà come fa il bene sul male. Io ho i miei dubbi che ciò possa accadere, atteso che i fatti di questi giorni e quanto accaduto nella storia universale e più dettagliatamente in quella di un paesotto piccolo come Gambatesa, (cronaca che ti ho rimessa per sommi capi nei link esposti sopra), ci dicano che l’uomo, specialmente se italiano, non vuole che i problemi vengano risolti perché poi non saprebbe di cosa lamentarsi e soprattutto a chi darne la colpa. Guardando la storia per l’appunto, si può notare che da sempre i problemi sono il sale della vita e che quindi in qualche modo debbano esistere e resistere. E’ questo l’indirizzo politico che viene fuori leggendo fra le righe di manifestazioni come quella di ieri ed è questa la teoria con la quale dobbiamo convivere, attendendo e magari combattendo la pratica che ne deriva.

Ma di questa, sparlerò domani!