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L’Altra Faccia Dell’Emigrazione

Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Marco Frosali
(Foto), Presa Da Internet Da Stefano Venditti

E Se Provassimo A Riflettere?

sbarco

Questa settimana doveva andare così: ho iniziato sparlando di chi viene a casa nostra per i più svariati motivi e come ho già fatto lunedì scorso, oggi torno sul tema per farneticare su chi va via da questa terra, se vogliamo per la ragione che da molti è considerata la più becera: Quella voglia di riscatto e di migliorare la propria vita, imputata come colpa grave ai tanti disperati che scappano da casa loro e che qui non vorrebbero nemmeno fermarsi, proprio come chi, di cittadinanza italiana o già residente fra noi, ci lascia inopinatamente.

Mi perdonerai se fra gli innumerevoli esempi di italiani che hanno lasciata la patria per altri lidi, a loro dire più redditizi, io ho captato e con il prezioso aiuto di Marco ti ripropongo quello che sembrerebbe la preda del più schifoso sciacallo:
Incendio a Londra, morti Gloria e Marco.
Gloria, laureata con 110: «A Londra perché in Italia offrivano 300 euro».
Commento di Marco:
“Semmai i nostri politici volessero fare i funerali di stato, fossi nei loro genitori rifiuterei senza nemmeno pensarci anzi, chiederei un risarcimento allo stato: è colpa dello stato (più precisamente dei nostri politici da 2 soldi) se 2 ragazzi così giovani sono stati costretti ad emigrare all’estero in cerca di lavoro, ma trovando purtroppo la morte”!

Con tutto il rispetto per chi è stato sfortunato, ma se ci si laurea con centodieci e lode, si dovrebbe essere anche in grado di procacciarsi un’occupazione anche a casa propria, magari in maniera indipendente, ovvero creandola da zero, evitando di finire come certi plurilaureati, a loro dire “costretti” a lavorare schiavizzati in call center o similia, dando poi la colpa delle proprie disgrazie e dei conseguenti insuccessi della loro vita allo Stato. Se vai fuori per partito preso e trovi posto in un luogo peggiore di casa tua, dovendo per giunta fare un mestiere che in patria schifi e lasci a coloro che venendo da fuori ti sostituiscono con l’umiltà di chi, pur avendo studiato, magari più di te e con risultati più apprezzabili dal mercato, rispetto a quelli ottenuti dal tuo sapere, si abbassa a tali impieghi perché sa che deve comunque vivere, guadagnerai anche più soldi: Ma a che prezzo?

In molti, stanno facendo la più grave riflessione che una nazione come quella italiana, se non cambieranno le cose, vedrà a breve come la più nera realtà: Si dice che se non cambierà il nostro modus vivendi, fra breve l’Italia non avrà più nulla da offrire, alla faccia del nostro petrolio inesauribile che si chiama Arte o turismo tout court. Di ragionamenti e battibecchi proposti da gente più o meno famosa, se ne sentono a iosa anche nel nostro piccolo borgo. Quante di queste chiacchiere, non solo da bar, portano un reddito reale a chi le espettora, magari ricoprendo il ruolo di amministratore? A quanti Laureati con centodieci e lode viene la voglia di mettersi in gioco giorno per giorno per scavare in quella miniera che abbiamo sotto gli occhi, ma che nessuno vuol vedere, così da trarne quel pane che si pensa di conquistare all’estero, magari perdendo la vita?

Dispiace per la morte di chi, volendo vivere meglio è riuscito ad ottenere il risultato contrario, ma sarà il caso che questa gente, (che in casa propria si dichiara pura e non vuol essere chiamata razzista), inizi a pensare seriamente a produrre, facendolo dov’è nata ed evitando di maltrattare chi, sfortunato o solo invaso, viene fatto passare per invasore, senza sapere, o, peggio, non volendo ammettere che le parti che sembrano distanti anni luce per cultura e quant’altro in gioco, in realtà sono perfettamente identiche e navigano sulla medesima barca, che qualche volta purtroppo può anche naufragare.