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Chiusura Del Convento Dei Cappuccini Di Larino: A Che Pro? A Vantaggio Di Chi?

Di Giulio Pontico

IL SILENZIO ASSORDANTE DEI FRATI DELLA PROVINCIA DI FOGGIA E LA CONFUSIONE INGENERATA AL VESCOVO DI TERMOLI

I malati terminali, i bisognosi che ottengono il sostentamento dal convento di Larino, tramite alcuni fedeli, hanno sollecitato il Padre Provinciale della provincia monastica di Foggia a non lasciarli soli: nessuna risposta, nessuna apertura; anche al vescovo di Termoli è stata rappresentata una verità diversa non aderente alla realtà ovvero la crisi delle vocazioni e la necessità di chiudere alcuni conventi. Falso, perché riaprono il convento di Serracapriola che era chiuso. Se non ci sono frati per Larino non ci dovrebbero essere neanche per Serracapriola. Il Vescovo si è prestato per non far chiudere il convento a Larino, affidando quindi ad una Congregazione, i Pallottini, che però hanno le parrocchie di cui sono titolari, disseminate nel territorio.

E allora:
Chi assisterà i moribondi?
Chi non mangia se non una volta al giorno grazie ai cappuccini di Larino, come sopravviverà?
Chi per il territorio porterà la comunione ai malati?
Chi aiuterà i parroci della zona?

Chiediamo a sacerdoti, come Padre Giovanni, come il Santo dottore Mariano Flocco, in che condizione sono i malati cui loro amorevolmente e continuativamente sono al loro fianco nel momento del trapasso nella pace di Dio!!!
Chiediamo al popolo di Dio se è giusta questa insensibilità che appare più una disputa revancista, più che una scelta corretta nel solco di San Francesco.
Chiediamo al Vescovo di intervenire, mediare perché, pur rispettando l’autonomia dei frati, i cappuccini continuino la loro opera secolare a Larino che è anche di aiuto ai suoi sacerdoti sul territorio.

Chiedano ai Sindaci della zona se l’aiuto morale e umano dei cappuccini è indispensabile.