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La Marcia Su Roma

Di Vittorio Venditti
(Audio), Preso Dall’Archivio Storico Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Mario Ricca
(Foto), Prese Da Internet Da Salvatore Di Maria E Stefano Venditti
(Video), Preso Da Youtube Da Vittorio Venditti

C’E’ Ancora Qualcosa Da Dire In Merito? Sì, Che La Madre Dei Cretini E’ Sempre Incinta!

Benito Mussolini

Sia pur con un giorno d’anticipo, (sinceramente domani preferisco le “Innocenti Curiosità e di seguito capirai il perché), oggi torniamo ancora una volta sulla MARCIA SU ROMA, come accaduto, (andando a ritroso): qui nel duemilasedici, non l’anno prima perché, essendoci rotti gli zebedèi di dire sempre le stesse cose, abbiamo optato per qualcosa di meglio: Un Regalo Per Natale? SCENDE IL PREZZO DEL PORCO!!! Nel duemilaquattordici, primo anno d’amministrazione che ancora dobbiamo sorbirci, l’“evento” è capitato in concomitanza con Il Barile Raschiato ed il commento dovrebbe sorgere spontaneo.

Forse in precedenza c’era ancora qualcosa da dire in tema, per cui, sempre camminando come il gambero, ecco cos’è accaduto qui nel duemilatredici, qui se ci riferiamo al duemiladodici e qui se parliamo del duemilaundici, visto che nel duemiladieci, per imperizia e mancanza di tempo, ho tralasciato l’Argomento.

Perché allora tornare su qualcosa di fritto e rifritto?

Simbolo Del P. N. F.

Già da qualche tempo, si parlava di “ripetere la marcia su Roma”; Il governo italiano non si è voluto tirare indietro, mostrando, come nel millenovecentoventidue, tutta la sua autorevolezza. Per questo, dopo tanti proclami, eccone uno che supera tutti in idiozia, enfatizzato ovviamente dai mezzi di comunicazione di massa che come allora anche oggi c’inzuppano volentieri il biscottino: Marcia su Roma, Rivolta Nazionale sfida i divieti, pezza così commentata dall’esplosiva Mina vagante che mi onoro di avere come camerata e collaboratore: “Chi vieta ha paura e se si teme il folclore di un manipolo di imbecilli significa che L’uso e l’abuso di autorità colma solo la mancanza di autorevolezza”.

E che ho detto io? Da buon fascista, nuova repressione: Armare poliziotti e carabinieri di scarpe con la punta ferrata e ricordando ciò che non ha fatto “sciaboletta” quel ventotto ottobre di novantacinque anni fa, sapendo bene a cosa stava andando incontro, visto il proclama di seguito rimesso: perugia: cesare maria de vecchi proclama la marcia su roma , 27 ottobre 1922, vale a dire tirare due o tre cannonate su quel manipolo di circensi e cambiare la storia, non solo italiana, dicevo: armare le nostre forze dell’ordine e, dando loro uno stipendio degno di tal nome, affidare alle amorevoli cure di questi nostri valorosi concittadini gli esagitati che sono così vigliacchi da presentarsi incappucciati, ma col culo pronto a ricevere tanti di quei calci, da passare anche loro alla storia, con somma goduria dei cittadini ordinari, cui piace, non solo del fascismo, ordine e disciplina, cosa evidentemente non propria di un governo che con enfasi ha provocato quanto segue:

Anna Frank Con La Maglietta Della Roma

A seguire, ecco la retorica che la fa da padrona: Siamo tutti Anna Frank, per cui sempre Mario ribadisce: “Fino a quando un manipolo di imbecilli riuscirà a sottrarci tempo, a indignarvi, Per questo paese non ci sarà speranza”. Il clou arriva dal mio amico Matteo: Renzi: “Domani in campo con la Stella di David” e Mario: “Questi imbecilli, sotto l’aspetto del tempismo sono stati perfetti: hanno prestato il fianco in prossimità del novantacinquesimo anniversario della marcia su Roma alle legittime strumentalizzazioni da parte di chi saprà sicuramente trarne profitto”.

Anna Frank

No, o Mario, mi sa che Matteo ultimamente sta perdendo colpi, visto che alla lettura della pagina del diario di quella ragazzina che sicuramente non avrebbe voluto diventare famosa per i posteri, proprio Firenze ha risposto nella maniera peggiore, facendo a gara con i “tifosi” di tanti altri stadi di calcio di serie “A”, ovviamente dopo che il presidente della lazio, (volutamente scritto in minuscolo e non perché io sia interista), ha operato come poi diffuso: lotito: facciamo sta sceneggiata

Non so tu che hai la pazienza di leggermi, ma io non mi sento Anna Frank. Innanzitutto perché contrariamente a quanto vorrebbero in parecchi, non mi va di venir gasato, ma preferisco gasarmi per cose più allegre o al limite frivole; poi perché mi ritengo lontano dalla retorica che cerca di risolvere i problemi, senza tener conto del proverbio che da tanti anni recita che prevenire è meglio che curare. D’altra parte, proprio gli ebrei che hanno ricevute le “accortezze” riservate alla ragazza di cui stiamo trattando, nemmeno tre anni dopo la fine dell’incubo nazista, così: per svagarsi un po’, hanno pensato bene di pagare con la moneta ricevuta e le ferite ancora non rimarginate, altri che a casa loro avrebbero preferito non ritrovarsi quegli “ospiti”, nuovi repressori, in nome della fratellanza e della religione suprema. In sostanza, io credo che se si dessero meno possibilità di esser visibile a certo “gentame”, (per dirla con Mario), di destra o di sinistra, di una, piuttosto che di altra religione, da sempre e per sempre avremmo risolti una serie di problemi che se a suo tempo hanno portata l’Italia e di conseguenza l’Europa, occidentale ed orientale, di destra o di sinistra, verso periodi davvero oscuri, oggi ci ripropongono sotto altra veste similitudini che poi portano ad esempio la nostra patria a venir condannata da altri consessi, cosa che si sarebbe potuta evitare se solo si fossero spenti per tempo certi riflettori che hanno permesso a tutti un guadagno a breve termine, (compresi coloro che hanno avute attività danneggiate), per poi ritrovarsi con la perdita della faccia, dopo che i fatti che hanno permesso l’effimero guadagno sono passati alla storia come vergogna sulla quale riflettere.

Domani? Meglio Sorridere! Le Disgrazie, Come Vedi, Vengono Da Sole!