Legalità Bene Comune
27 Ottobre 2017
Il Premio “Pietro Fasolino” Ospite Della Casa Cannavina Di Ripalimosani
27 Ottobre 2017
Mostra tutto

Democratica

Della Redazione Di Democratica

n. 59 venerdì 27 ottobre 2017
“Iniziare un nuovo cammino ci spaventa, ma dopo ogni passo ci rendiamo conto di quanto fosse pericoloso rimanere fermi”. (Roberto Benigni compie oggi 65 anni)
LABORATORIO PER L’ITALIA
L’EDITORIALE
Diritti, libertà


e protezioni
Maurizio Martina
DDa oggi inizia a Napoli la nostra conferenza programmatica. Sarà un momento di partenza, l’avvio di un percorso largo, condiviso, plurale. Tre giorni di confronto e ascolto per costruire la nostra piattaforma di idee per l’Italia che vogliamo. Da Napoli inizia la strada che ci porterà fino alla fine dell’anno a coinvolgere nei territori i nostri circoli, gli amministratori, il popolo del Partito democratico, per scrivere insieme una pagina di futuro dell’Italia. È questa l’ambizione con la quale ci misuriamo. In una fase dove il vento del populismo è spinto dai professionisti della paura, il Pd rappresenta l’unico argine a queste derive. È un compito allo stesso tempo gravoso e cruciale. Serve l’impegno di ogni donna e ogni uomo che si riconosca nei valori fondativi del nostro partito, nelle parole del nostro vocabolario comune: uguaglianza, solidarietà, libertà, equità.
SEGUE A PAGINA 2
Conferenza programmatica Pd Al via da oggi a Napoli il percorso per le idee e le proposte che cambieranno il Paese nei prossimi anni
PAGINA 2-3
COMMENTO

Veneto, ora serietà contro gli spot di Zaia
Roger De Menech
IIl voto dei cittadini lombardi e, soprattutto dei veneti ai referendum consultivi di domenica scorsa chiama alla responsabilità dei presidenti delle rispettive regioni, del governo e del Parlamento. Come ha efficacemente sottolineato il segretario del Partito democratico, Matteo Renzi, nessuno può permettersi di ignorare o anche solo di sottovalutare il messaggio che esce dalle urne. Se, come successo in Veneto, quasi duecentomila cittadini in più di quelli che complessivamente votarono per le regionali del 2015, decide di approvare la richiesta di maggiori forme di autonomia, probabilmente è il segno di un rapporto contrastato con lo Stato. Una relazione complicata, si direbbe oggi, quella dei veneti con lo stato, le cui radici vanno ricercate all’inizio dell’età unitaria e che ha assunto, in alcune fasi, i contorni dello scontro.
Anche oggi, se le città e le grandi aree urbanizzate riescono a rimanere competitive per la loro efficienza e per la presenza di soggetti qualificati – ad esempio le università – nel contesto della globalizzazione le zone marginali vedono erodersi anno dopo anno il benessere conquistato con grande fatica: lo spopolamento a causa della mancanza di opportunità genera un circolo vizioso, per cui diminuiscono i servizi, la popolazione invecchia e i costi del welfare aumentano a tutti i livelli, da quello comunale all’assistenza sanitaria.
SEGUE A PAGINA 6
SCUOLA
La libertà di accompagnare
i propri figli
PAGINA 6
SUD
Lotti: Scampia, sport antidoto al degrado
PAGINA 5
GERMANIA
Il grande pantano di Berlino
PAGINA 7
Conferenza Programmatica
Maurizio Martina
“Un’alleanza tra diritti, libertà e protezioni”
Parla Stefania Covello
“I Patti con Regioni e città metropolitane, uno spartiacque per il Sud”

Maurizio Martina CONDIVIDI SU Francesco GeraceCONDIVIDI SU
Segue dalla prima

OOccorrono nuove categorie interpretative, perché crescono tutti i giorni i bisogni di protezione che le forze progressiste hanno tardato a comprendere. La crisi della sinistra europea nasce proprio da qui. Noi vogliamo vincere questa sfida costruendo nel concreto un nuovo progetto di società e una prospettiva in grado di chiudere le fratture sociali, territoriali, generazionali e di genere che ancora la attraversano. Il nostro compito è il rinnovamento della democrazia e la costruzione su basi nuove di un umanesimo capace di rimettere al centro la persona. Per costruire un’alleanza tra diritti, libertà e protezioni. Tra opportunità e fragilità. Per tenere insieme prosperità e democrazia, economia e società. Per investire sul capitale umano e sulla comunità sapendo che Stato e mercato non bastano più. Un nuovo Patto di cittadinanza per unire crescita e uguaglianza a partire dal lavoro: questo è ancora il nostro compito oggi. Dovremo sapere essere fino in fondo una comunità, essere il partito del Paese. L’ambizione cioè di una grande forza di centrosinistra, figlia dell’Ulivo, in grado di pensare sempre se stessa come comunità capace di unire il pluralismo della società e l’interesse generale. Per questo siamo interessati a un confronto con le migliori energie ed esperienze, alternative alla destra e
Oggi ore 16 l’inizio della
conferenza
Chiusura
domenica 29 ottobre all’ora di pranzo.
Saranno presenti i ministri, il Presidente del consiglio Paolo Gentiloni e tutti i dirigenti del Partito democratico.
OOnorevole Covello, lei coordinerà alla conferenza programmatica il tavolo sul Mezzogiorno, un tema che si ripete da anni, ma mai affrontato seriamente prima dei governi Renzi e Gentiloni. Quali sono stati fatti i passi avanti in questa legislatura? Il 7 agosto 2015 la possiamo considerare una data spartiacque per il Mezzogiorno. Dopo anni di marginalità e abbandono, dopo anni in cui il Sud era considerato una sorta di bancomat per il nord, nella ottica di governi a trazione leghista, basti pensare al caso delle multe per le quote latte pagate con i soldi destinati della coesione, anni i cui risultati avevano portato a dati drammatici riportati dal rapporto Svimez di quell’anno, Matteo Renzi da segretario del Pd convoca una Direzione Nazionale del partito proprio per affrontare la questione Sud. E’ da quella data che parte il lavoro del masterplan che ha portato alla sigla di 15 patti di sviluppo con le Regioni e le città metropolitane meridionali. Patti su cui sono stati investiti ben 95 miliardi di euro fino al 2020. Sono state affrontate e risolte crisi che sembravano spacciate. Nel 2017 sono stati approvati e convertiti in legge due decreti legge con misure straordinarie come ad esempio “resto al Sud”
agli estremismi: la nuova legge elettorale offre un’occa-sione che noi non vogliamo mancare. Nelle dieci piazze tematiche di Napoli mette-remo al centro del confronto temi cruciali come il lavoro che cambia nell’era di-gitale, la cura delle persone, la svolta ecologica per lo sviluppo, la lotta alle illegalità, la riforma necessaria della politica e delle istituzioni, la nuova prospettiva dell’Europa. Presentiamo agli italia-ni il lavoro appas-sionato e utile di questi anni che ha consentito al Paese di supe-rare la fase più dura della crisi. Presentiamo al paese idee e impe-gni per guardare al futuro. C’è tanto ancor a da fare e noi ci siamo. Pensia-mo all’I-talia del 2020. Co-struiamola insieme. Le 9 piazzetematiche della Conferenza programmatica Prima di tutto conoscenza e cultura Risorsa Mezzogiorno La svolta ecologica dello sviluppo Pari opportunità, diritti civili e di cittadinanza Per la lotta senza quartiere a tutte le illegalità Tra Europa e Mediterraneo. L’Italia nel mondo Lavoro di cittadinanza per la piena occupazione Stato, democrazia, territori e riforma della politica Cura delle persone: equità e lotta alle diseguaglianze e le Zes (Zone economiche speciali) per attrar-re investimenti e per creare occupazione. LEGGI L’INTERVISTA INTEGRALE SU DEMOCRATICA.COM LEGGI SU DEMOCRATICA.COM
Conferenza Programmatica
Parla Matteo Ricci “Ecco cosa abbiamo fatto e continueremo a fare per i territori”
Parla Ciro Buonajuto
“Lotta alla povertà e sviluppo dei servizi: la nostra scommessa”

Silvia Gernini
Francesco Gerace CONDIVIDI SU CONDIVIDI SU
MMatteo Ricci, sindaco di Pesaro e responsabile enti locali del Pd: lei coordinerà il tavolo su riforma dello Stato, democrazia e territori. Cosa è stato fatto in questo senso e cosa si può ancora fare? Il referendum poteva essere un’occasione per cambiare il Paese e renderlo più moderno anche dal punto di vista dell’organizzazione territoriale. Nonostante tutto abbiamo fatto molto per i territori, a partire dai Comuni: negli ultimi anni, infatti, i tagli agli enti locali sono stati molto ridotti grazie al governo Renzi e sono stati fatti importanti investimenti sui territori, soprattutto per l’edilizia scolastica, su cui era necessario intervenire urgentemente, e per il contrasto al dissesto idrogeologico, su cui possiamo fare ancora molto. Non dimentichiamo la sicurezza, un tema molto attuale che si alimenta anche con le politiche urbanistiche, soprattutto, come è stato fatto in questi anni, attraverso l’investimento di risorse per la riqualificazione delle periferie. Una delle nostre priorità è anche l’autonomia dei territori sul modello proposto dal presidente Stefano Bonaccini per la Regione Emilia-Romagna. Un modello che vogliamo estendere a tutte le Regioni per lasciare maggiore libertà di gestione delle risorse, soprattutto su welfare, sanità, lavoro e formazione. Un’autonomia che si può ottenere attraverso il confronto con il governo e sulla base di quanto previsto dall’articolo 116 della Costituzione e non con le false promesse della propaganda su cui la Lega ha lanciato i referendum in Veneto e Lombardia.
Si parlerà di enti locali in un’occasione
particolare: il tour in treno di Matteo Renzi
per ascoltare la voce dell’Italia profonda.
Stanno arrivando degli spunti interessanti
per i territori in vista del tavolo e in generale
per le proposte politiche future?
Sì, il treno del Pd è un’occasione preziosa per ascoltare chi quotidianamente lavora sui territori e negli enti locali. Stanno arrivando tanti spunti interessanti da tutta Italia e non solo dai nostri, ma anche dagli amministratori civici.
LEGGI L’INTERVISTA INTEGRALE SU DEMOCRATICA.COM
La conferenza programmatica sarà
aperta a tutti,
basterà registrarsi sul sito del Partito Democratico.
Matteo Renzi
arriverà al Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa con il treno Pd
27
15.00
Accrediti
16.00
Plenaria
19.30
Pausa
20.30
Piazze tematiche
23.30
Chiusura lavoro
28
9.30
Plenaria
13.00
Pausa
14.30
Piazze tematiche
16.30
Plenaria
20.00
Chiusura lavoro
29
9.30
Plenaria
SSindaco Buonajuto lei alla conferenza programmatica coordinerà la piazza tematica sulla legalità. I governi Renzi e Gentiloni hanno operato in maniera cospicua per arginare il fenomeno, che cosa è stato fatto in questi anni? Sul tema legalità e giustizia abbiamo dato un grande impulso, basta pensare alla quantità di riforme, spesso nei programmi elettorali di centrosinistra, che però nessuno aveva realizzato. E’ stato fatto tantissimo sia in termini di prevenzione che di inasprimento delle pene. Ad esempio per contrastare e prevenire l’illegalità nel settore pubblico si è nominato un magistrato come Raffaele Cantone come presidente dell’Anac e dato gli strumenti all’autorità per operare al meglio. Sulla giustizia si è fatto un lavoro enorme che permetterà un migliore funzionamento della macchina giudiziaria nei prossimi anni. Ma non solo giustizia e lotta all’illegalità, si è fatto tantissimo anche per quanto riguarda i diritti su tutti le unioni civili, norma che dopo un decennio di discussioni è stata finalmente approvata in questa legislatura.
C’è ancora molto da fare sull’argomento, da dove secondo lei si deve ripartire?
La prossima legislatura dovrà proseguire il lavoro fatto dai governi Renzi e Gentiloni. Sul tema diritti andrà approvato o in questa o nella prossima legislatura lo Ius Soli, una norma di giustizia che darà la possibilità a tanti bambini che vivono e studiano in Italia di diventare italiani, cosa che già di fatto sono. Credo che il prossimo governo debba approntare un piano Marshall culturale sulla legalità, a partire dalle scuole, dalle agenzie educative. Tanto si è fatto a livello normativo per contrastare l’illegalità, Ma, specialmente al Sud, c’è bisogno di un cambio di mentalità. C’è ancora qualcuno che considera la lotta alla corruzione un freno all’economia, non capendo che è proprio la corruzione il vero freno. Dunque è necessario e fondamentale un intervento culturale che affianchi quanto fatto in termine di prevenzione e di contrasto all’illegalità.
LEGGI L’INTERVISTA INTEGRALE SU DEMOCRATICA.COM
Legge Elettorale

Ecco i punti di forza del Rosatellum
Stefano Minnucci CONDIVIDI SU

QQuali sono le caratteristiche della nuova legge elettorale appena approvata dal Parlamento in via definitiva? La principale differenza con il sistema fino a ieri in vigore – quello uscito dalle correzioni delle due sentenze della Corte costituzionale – è la presenza di
collegi uninominali. Una novità importante che favo
rirà un confronto di ispirazione maggioritaria, in base
al quale centrodestra, centrosinistra e Cinque Stelle
potranno finalmente confrontarsi in maniera più tra
sparente. L’uninominale consentirà infatti di avere un
rapporto più forte tra eletto ed elettore, visto che da
oggi i cittadini potranno scegliere direttamente i loro
rappresentanti tra i vari candidati.
Un secondo aspetto rilevante, conseguenza dell’intro
duzione dei collegi uninominali, è che i partiti politi
camente simili tenderanno a coalizzarsi per soste
nere il candidato comune. Aspetto non secondario
dato che favorirà maggiore trasparenza: le alleanze si
dovranno fare prima del voto, non dopo.
Infine la possibilità di costruire coalizioni, e questo
rappresenta il terzo punto di forza della legge, consen
tirà di governare dando quindi maggiore stabilità
al Paese.
Il Rosatellum è dunque la soluzione migliore? “Difficile definirla così” ha sottolineato nelle scorse ore Matteo Renzi, che avrebbe voluto un altro meccanismo. “Ma il Rosatellum – ha specificato il leader dem è molto meglio del sistema di prima, quello che Calderoli ha definito una porcata. E’ un passo in avanti”.
La composizione del nuovo Parlamento
Il 36% dei parlamentari saranno eletti in collegi uninominali con formula maggioritaria e il restante 64% in collegi plurinominali con metodo proporzionale. Il sistema maggioritario determina l’assegnazione di 231 seggi a Montecitorio e di 109 seggi a Palazzo Madama, mentre i seggi restanti derivano dal voto proporzionale. Non è previsto premio di maggioranza. La legge fissa soglie di sbarramento, identiche per i due rami del Parlamento, al 3% per le singole liste e al 10% per le coalizioni.
LEGGI SU DEMOCRATICA.COM
Il Pd si è fatto carico di un forte senso di responsabilità
dando finalmente al Paese
una legge elettorale
Chi ha paura dei collegi
uninominali? Toninelli, ad esempio
I grillini temono il confronto nei collegi. Tra i più attivi contestatori c’è Toninelli e c’è da capirlo: quando si è candidato al comune di Crema ha preso nove preferenze
Il testo della nuova legge elettorale
Sarà l’elettore a decidere
chi mandare in Parlamento
La presenza dei collegi uninominali consentirà finalmente di avere un rapporto più forte tra eletto ed elettore

Mezzogiorno
Lo sport? Vero antidoto al degrado
Il ministro Luca Lotti a Scampia: “Così riportiamo le periferie al centro del nostro progetto”

Oggi a Napoli, nel quartiere Scampia. Siamo qui per l’avvio dei lavori di riqualificazione dell’area in cui si trova la caserma Boscariello, che verranno realizzati grazie ai finanziamenti del Fondo Sport e Periferie. Siamo in un luogo dove i ragazzi hanno più che altrove bisogno di trovare spazi adeguati per vivere il proprio tempo libero, nel modo più sano e sicuro. Ci sono esempi straordinari, come quello di Gianni Maddaloni, che con la sua palestra di Judo e la “Piazzetta dello sport” ha già fatto tanto per Scampia,
crescendo campioni e atleti appassionati. Ma lo Stato certamente non può far mancare la sua presenza: oggi qui apriamo un cantiere, sulla base di un progetto fortemente voluto dal Governo dei MilleGiorni guidato da Matteo Renzi. Non siamo qua per fare promesse, siamo agli atti concreti, tangibili. Qui sorgerà un vero, grande Centro Sportivo, che verrà realizzato in due fasi: nella prima verranno costruiti un impianto sportivo polivalente, una palestra per le arti marziali, due campi da calcio. La seconda fase prevede poi un’altra palestra e altri spazi dedicati alle attività motorie.
Sono interventi che hanno un
obiettivo: quello di sfruttare il
grande valore educativo dello sport per incidere sulla vita
delle giovani generazioni di
un’area particolarmente sensi
bile e complessa. Un’azione di
alto valore sociale, che insiste
ancora una volta nei luoghi più fragili delle nostre comunità. Abbiamo preso un impegno: riportare le periferie al centro delle nostre città. Non è un gioco di parole ma il segno di una volontà precisa che si trasforma in fatti concreti. Anche per questo abbiamo reso il Fondo Sport e Periferie permanente (non poi una tantum), che sarà disponibile con nuovo bando in uscita per altri 100 milioni di euro.
Abbiamo ancora molto da fare, ma questa è la strada che vogliamo percorrere fino in fondo.
#avanti #insieme Luca Lotti

Il progetto punta alla realizzazione di un centro sportivo polivalente presso le strutture della caserma “Boscariello”. Una vera e propria opportunità di crescita sociale e culturale, un percorso di recupero ed emancipazione dai contesti di criminalità attraverso attività sportive ed educative. Il tutto con l’obiettivo di creare i presupposti per l’inserimento dei ragazzi del quartiere di Scampia in un ambiente socio-sportivo sicuro.
Lo stadio Collana è situato nel quartiere napoletano del Vomero, una zona della città ad alta densità abitativa. Ospiterà la XXX edizione delle Universiadi Estive nel luglio 2019. Il vasto impianto sportivo sarà ristrutturato per un totale di euro
8,5 milioni finanziati dalla Regione Campania, a
blocchi indipendenti.
Il treno del Pd al Sud 1 2 3 4 67 8 9 5 1- Vasto 2- Campomarino3- Foggia4- Barletta 5- Taranto 6- Matera 7- Catanzaro 8- Reggio Calabria9- Paestum 10- Avellino 11- Benevento 10 11
Scuola

La libertà di accompagnare i figli a scuola
Le norme da cambiare dopo una pronuncia della Cassazione e un tragico incidente
Simona Malpezzi CONDIVIDI SU
BBisogna essere molto chiari: il Pd è convinto che debba essere una libertà dei genitori decidere o meno di accompagnare o andare a prendere i figli a scuola. E siamo altrettanto sicuri che non si possano attribuire responsabilità di vigilanza e custodia al personale fuori dalle mura scolastiche.
Quindi, non siamo stati promotori di nessuna legge che obblighi le famiglie e i dirigenti scolastici ad agire in questo senso. Quello che sta accadendo in questi giorni è frutto di una recente pronuncia della Corte di Cassazione che ha riconosciuto la validità di una decisione del Tribunale di Firenze che, alcuni anni dopo la morte di uno studente fuori dalla scuola, ha ritenuto responsabile dell’inciden
te anche il Miur che – dice l’ordinanza- è dunque, che esoneri il personale scola-obbligato a esercitare attività di vigilanza stico dalla responsabilità connessa all’a-anche fuori dalle scuole e fino a quando dempimento dell’obbligo di vigilanza. gli alunni non vengano presi in consegna Il nostro obiettivo è quello di garantire da altri soggetti. É evidente che una crescita autonoma e respon-questo pronunciamento abbia sabile dei ragazzi della scuola creato confusione ed incer-media, la libertà di decidere tezza, costringendo i pre-dei loro genitori e la se-sidi a prendere delle de-
renità che il personale cisioni che li tutelino nel
della scuola deve avere caso di incidenti e che
nella gestione dei suoi esentino le famiglie da
compiti senza essere eventuali responsabili-
gravato di ulteriori re-tà. Tuttavia, siamo con-
sponsabilità che non gli vinti che si possa dare
competono. un’interpretazione della
Per questo il Parla-norma che consenta ai ge-mento è al lavoro per fare nitori dei minori di 14 anni in modo che questa norma di autorizzare la scuola a far sia approvata il prima possi-uscire i ragazzi, in considerazio-bile. Noi siamo dalla parte dei ne dell’età, del grado di autonomia e ragazzi, delle famiglie e del personale del contesto, nell’ambito di un processo scolastico. di autoresponsabilizzazione. Una norma,
LEGGI
SU DEMOCRATICA.COM
Favorire la crescita autonoma dei ragazzi e la serenità del personale
Veneto, ora serve serietà contro gli spot di Zaia

Roger De Menech CONDIVIDI SU
Segue dalla prima

ÈÈuna situazione a macchia di leopardo che colpisce in Piemonte la zona del Verbano, in Lombardia le valli bresciane e Sondrio, in Veneto l’altopiano di Asiago, la Lessinia e il Veneto Orientale ai confini con il Friuli. Ci sono realtà che rischiano addirittura di disgregarsi, come la Provincia di Belluno dove in soli dieci anni 18 comuni hanno chiesto di lasciare il Veneto e di aggregarsi ad altra regione.
Per questo è necessario cogliere il significato di questo risultato elettorale ed evitare
pericolose strumentalizzazioni e forzature. L’autonomia è un percorso e un processo di lungo periodo, Zaia non può affrontarlo come uno spot elettorale. L’ultima cosa che i veneti vogliono è instabilità e incertezza, proprio ora che la ripresa economica sta riportando i valori di crescita ai livelli pre crisi. Un recente sondaggio della Fondazione Nordest su oltre 600 imprenditori riporta come oltre il 90 per cento siano favorevoli all’euro. Non c’è spazio per derive secessioniste, né per strappi al di fuori delle regole. Questo è il tempo della serietà. Zaia, come Maroni in Lombardia, ha il mandato popolare pieno per avviare una trattativa con lo stato e dimostrare che saprà gestire alcune delle materie previste dall’articolo 116 della costituzione, in modo più efficiente e più
efficace rispetto allo Stato. Lo faccia subito, tenendo conto comunque che non è certo di un nuovo centralismo regionale ciò di cui hanno bisogno i veneti, quanto di forme di autonomia in grado di essere declinate nei singoli territori rispettandone la specificità. Conferma ne è che il giorno in cui Zaia chiedeva più autonomia a Roma, alcuni suoi territori (Belluno), chiedevano maggior autonomia anche da Venezia.
Il governo è pronto da anni a intavolare un confronto con tutte le regioni perché, sono convinto, è interesse reciproco non solo rispondere alle legittime richieste di autonomia dei cittadini, ma soprattutto aumentare il livello di efficienza ed equità fiscale del nostro Paese.
LEGGI
SU DEMOCRATICA.COM
Germania
Pantano tedesco
Parlamento sovraffollato e populisti sul piede di guerra. Rebus governo

Stefano Cagelli CONDIVIDI SU

SSettecentonove parlamentari, di cui novantadue dei populisti di Alternative für Deutschland. È un Bundestag inedito quello che ha inaugurato la diciannovesima legislatura della Repubblica fede
rale tedesca. Ed è chiaro fin da subito che
saranno quattro anni che segneranno una
svolta per Berlino. Il mito della stabilità,
come abbiamo già avuto modo di scrivere,
sembra un lontano ricordo. Angela Merkel,
che fino a poche settimane prima delle ele
zioni era convinta di avere in tasca un suc
cesso garantito, è ora in grande difficoltà.
La legge proporzionale e il crollo delle
due Volksparteien (Cdu e Spd) hanno con
segnato al Paese un Parlamento frammen
tato e difficilmente governabile. Ci proverà,
con il suo pugno di ferro, l’ex ministro del
la Finanze Wolfgang Schaeuble, in procinto
di diventare presidente del Bundestag. Un
compito arduo, a cominciare dai primi pas
si. Come per esempio quella che fino a ieri
era considerata una formalità come l’elezio
ne dei vicepresidenti. Ad ogni gruppo par
lamentare spetta indicare un nome e il ga
lateo istituzionale ha sempre voluto ognuno
rispettasse le decisioni interne degli altri. In
questo caso, però, il nome indicato da AfD fa
storcere molti. Il 75enne fondatore del mo
vimento, Albrecht Gasler, ha definito l’Islam
“un’ideologia politica più che una religione”
e che si è dichiarato favorevole a togliere il
diritto di libertà di professione religiosa ai
musulmani. Ai microfoni del canale tv ZDF
Andrea Nahles, capogruppo dei socialdemo
cratici, lo ha accusato di non aver mai fatto
chiarezza su quello che sarebbe un pesante
disconoscimento della carta costituzionale
tedesca.
In questo contesto, è tutto sulle spalle di
Angela Merkel il complicato compito di for
mare un governo in grado di ri-prendere in
mano il Paese. Per la prima volta dal 2005,
da quando cioè e la Signora incontrastata
della politica tedesca, la Cancelliera dovrà apre la coalizione a più forze parlamentari e non a una sola. La batosta elettorale ha infatti convinto Martin Schulz a porre definitivamente la parola fine su qualsiasi ipotesi di Große Koalition, convinto dai risultati elettorali che abbia portato più danni che benefici alla Spd. In questo senso, il primo test elettorale dopo le elezioni federali, in Bassa Sassonia, ha subito premiato questa scelta.
Frau Merkel si è ritrovata quindi davanti a una scelta obbligata: mettere insieme quattro partiti. Già, perché oltre ai Verdi e ai Liberali e, ovviamente, la Cdu, in coalizione c’è anche la Csu, che è il gemello bavarese dei cristiano-democratici, l’alleato naturale, che però negli ultimi anni ha fatto sentire sempre più forte la sua voce. In particolare sulla questione migranti, che ha rappresentato la vera spina nel fianco per la Merkel. Tant’è che, per la prima volta la Cancelliera, proprio su pressione dei bavaresi, ha accettato di fissare un tetto annuale, pari a 200mila, sul numero di rifugiati da accogliere in Germania.
Un tema, quello dei profughi brandito con forza in campagna elettorale anche dai liberali della Fdp. Con loro e con i Verdi i cristia-no-democratici dovranno trovare un delicato equilibrio, dato che le posizioni politiche dei due partiti sono su molti temi addirittura contrapposte. I dicasteri più delicati da assegnare saranno quelli delle Finanze e degli Esteri, oltre che la casella di vicecanceliere ricoperta fino a ieri dal socialdemocratico Sigmar Gabriel. Al di là dei temi ambientali, i Verdi si caratterizzano per posizioni più morbide rispetto ai liberali in materia economica (con un occhio particolare al sistema di welfare) e sui temi dell’immigrazione. Il partito guidato da Christian Lindner, per cui si parla con insistenza del dicastero che fu di Schaeuble, ha una piattaforma molto intransigente anche sui temi economici. Tanto che, temono a Bruxelles, farà rimpiangere quello che fino a poche settimane fa era considerato il super-falco dell’economia europea.
LEGGI SU DEMOCRATICA.COM
Gli equilibri precari del nuovo Bundestag
L
e ultime elezioni federali hanno consegnato alla Germania un
quadro inedito. Sei gruppi, i populisti di destra per la prima
volta in Parlamento minacciano: “Daremo la caccia alla Canceliera”. E intanto la Merkel è alla prese con i negoziati per la formazione del governo, dopo che la Spd di Schulz ha deciso di porre fine all’esperienza della Grosse Koalition.
I deputati di AfD alla “Nazi Haus”
L
a diciannovesima legislatura
sarà quella che vedrà il numero maggiore di deputati in Parlamento. Gli uffici collegati al Bundestag non
bastano per ospitarli tutti. Quelli di AfD
si dovranno accomodare in quella che
viene ancora chiamata la “Nazi Haus” di Dorotheenstrasse, che ospitava il ministero dell’Interno del Reich.

Oggi alle 15Renzi a Catania
per la campagna elettorale siciliana a sostegno di Fabrizio Micari
Facebook InstagramSo

Twitter cial
democratica@partitodemocratico.it
Per ricevere Democratica:
www.democratica.com
scrivi su Whatsapp
www.partitodemocratico.it
a 348 640 9037
Direttore
In redazione Andrea Romano
oppure vai
Carla Attianese, Patrizio Bagazzini,
PD Bob
sul messenger
Vicedirettore
Stefano Cagelli, Maddalena Carlino,
Mario Lavia
Roberto Corvesi, Francesco Gerace,
Facebook
Società editrice:
Silvia Gernini, Stefano Minnucci,
all’indirizzo
Democratica srl
Agnese Rapicetta, Beatrice Rutiloni
Via Sant’Andrea delle Fratte 16 – 00187 Roma
m.me/partitodemocratico.it

[download id=”1356″ format=”2″]