Cronache Di Inverno Off – Dialogo Con Juan Martin Guevara
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Democratica

Della Redazione Di Democratica

n. 74 lunedì 20 novembre 2017
“Credo sia opportuno sfruttare quest’occasione per rifondare il calcio. La politica può dare una mano” (Luca Lotti)
PAGINA 2 Buio tedesco Merkel a un passo dal fallimento, salta la trattativa per il governo di coalizione. Pesanti le ripercussioni in Europa
CENTROSINISTRA
“Bersani, dopo il voto sarà troppo tardi”. Parla Santagata
A colloquio con l’esponente prodiano: “Non possiamo correre il rischio di dare l’Italia alla destra. Per questo serve uno sforzo unitario da parte di tutti. Adesso.”
A PAGINA 5
L’EDITORIALE /1


Una legislatura a misura di bambino
Sandra Zampa
CCiò che è stato fatto a sostegno delle politiche per l’infanzia va riconosciuto a tutti e nel suo indiscutibile valore. Ma quando alziamo gli occhi sui bisogni, quando prestiamo orecchio alle parole che le Associazioni di tutela per l’infanzia ci rivolgono non possiamo non misurare la grandezza del bisogno e della sfida che stanno davanti a chi voglia davvero costruire un paese a misura di bambino. Potremmo mai tollerare che accada che un bambino sia privato della possibilità di mangiare a una mensa scolastica con i suoi compagni di classe solo perché i suoi genitori non sono in regola con il pagamento? A PAGINA 3
L’EDITORIALE /2

Ostia, non solo degrado ma comunità educativa
Ottavio Fattorini
OOstia ha saputo mettersi in discussione e divenire modello e apripista per oltre 50 scuole in tutta Italia, che intendono raccogliere la sfida dell’educazione per il futuro. Le scuole DADA (acronimo che sta per Didattiche per Ambienti di Apprendimento) funzionano per aula assegnata ai docenti della medesima disciplina, con gli alunni che ruotano nei cambi di lezione. Ciò che caratterizza il DADA, più di ogni tecnicismo organizzativo, ciò che lo ha reso realizzabile, è la visione pedagogica complessiva. A PAGINA 5
FIRENZE
Torna la Leopolda: nuove idee per l’Italia
PAGINA 8

Stefano Cagelli CONDIVIDI SU

Q
ader della Spd Martin Schulz a decretare la fine della Grosse Koalition, obbligando così la Cancelliera a percorrere la strada dell’alleanza a tre con i Verdi e i liberali della Fdp.
Ma dopo un mese di colloqui esplorativi, il tavolo è saltato. Le differenze tra i quattro partiti (perché in questa fase la Csu bavarese si sta comportando quasi come un partito autonomo, altro che fratelli minore della Cdu) si sono rivelate troppo marcate per pensare di arrivare ad un esito positivo entro questo weekend, come preventivato dalla Cancelliera. Se sulle finanze pare fosse stato raggiunto un fragile compromesso, il tema più divisivo

come ampiamente previsto – è stato quello della gestione dei migranti.
Sull’immigrazione, i Verdi spingevano, considerandolo un passaggio cruciale nel loro modello di integrazione, per il ricongiungimento delle famiglie mentre la Csu (con l’appoggio della Cdu e della Fdp) si opponeva, sollecitan-
Non è escluso il ritorno alle urne, sarebbe la prima volta in Germania. La Cancelliera appesa a un filo
disponibilità
.
GENTILONI
Rilancio del welfare e della cultura europea
Per il premier Paolo Gentiloni, impegnato al summit sociale di Goteborg, ci sarà il raddoppio degli sforzi per il programma Erasmus. Chiesta più tutela del copyright e del patrimonio culturale.
pronto a giocar
LEGGI SU DEMOCRATICA.COM
RENZI
A Parigi l’incontro tra il leader del Pd e Macron
Domani Matteo Renzi sarà nella capitale francese per incontrare il presidente della Repubblica Emmanuel Macron. Al centro del faccia a faccia il futuro dell’Europa e il rilancio del processo di integrazione.
La giornata mondiale dei diritti dell’infanzia
Una legislatura
a misura di bambino

Sandra Zampa CONDIVIDI SU

CCiò che è stato fatto a sostegno delle politiche per l’infanzia va riconosciuto a tutti e nel suo indiscutibile valore. Ma quando alziamo gli occhi sui bisogni, quando prestiamo orecchio alle parole che le Associazioni di tutela per l’infanzia ci rivolgono non possiamo non misurare la grandezza del bisogno e della sfida che stanno davanti a chi vo
glia davvero costruire un paese a Per esperienza ho appreso che misura di bambino. Potremmo la politica può produrre qualcosa mai tollerare che accada che di buono solo se assume come un bambino sia privato della
bussola delle proprie scelte il possibilità di mangiare a una
principio del superiore inte-mensa scolastica con i suoi
resse del minore che innerva compagni di classe solo per
la convenzione Onu di New ché i suoi genitori non sono
York lasciando da parte inte-
in regola con il pagamento? Ci sono mille modi per sanzionare gli adulti senza punire
i bambini. Potremmo mai tollerare le violenze e gli abusi che si consumano su di loro senza mettere in campo efficaci misure di prevenzione? Potremmo lasciarli esposti a privazioni materiali
o
educative che rischiano di renderli poveri per sempre? O che un minore non abbia le stesse possibilità a nord come a sud di vivere la malattia e la cura in strutture sanitarie pensate per i più piccoli? No, non potremmo.
Allora c’è bisogno di un salto di qualità nell’impegno e nell’azione di tutti. Dobbiamo al più presto definire una governance nazionale che coordini le politiche per l’infanzia e l’adolescenza e
considerarle, anche dal punto di vista economico, per ciò che realmente sono: priorità assoluta in un paese che invecchia e sembra aver smesso di pensare al futuro. Fissare livelli essenziali delle prestazioni per garantire maggiore equità. Dobbiamo tutelare e rafforzare la capacità di intervento dell’Autorità garante invitando le regioni che ne sono prive a istituire la figura del garante regionale per permettere che si lavori in rete. Occorre immaginare un sistema di ascolto e partecipazione dei più giovani e chiedere al sistema dell’informazione, a partire dal siste
ma pubblico, più spazio per loro.
Adesso c’è bisogno di un salto di qualità a partire da una governance nazionale per l’infanzia
ressi di parte e breve periodo. Se così fosse nessuno in parlamento oggi avrebbe ragione di opporsi alla legge dello ius soli-ius culturae. Un dovere che è anche un’opportunità storica, da coglie-senza lasciarci intimidire. Il dovere di
re
riconoscere la cittadinanza ai giovani che sono “italiani di fatto” e vogliono esserlo “di diritto” e che oggi vivono sospesi in una sorta di limbo. Lasciarli lì non è soltanto ingiusto ma è qualcosa (ecco l’opportunità) che l’Italia di oggi semplicemente non può permettersi. Il lungo “inverno demografico” ci ha già rubato abbastanza futuro. Non si governa solo per l’oggi, ma anche per il domani e il dopodomani.
LEGGI
SU DEMOCRATICA.COM
Piano d’azione biennale per il
contrasto della
pedofilia e della??pornografia??
minorile
Accordo con l’associazione Pediatri per la prevenzione e la gestione delle conseguenze degli abusi
Legge per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo
Legge sull’autismo
Legge sulla
continuità
affettiva??
Legge sulla
sottrazione internazionale di minori
La giornata mondiale dei diritti dell’infanzia
Quello che abbiamo fatto, quello che resta da fare
Maggiori difese da abusi e violenze, più sostegno alla genitorialità

Vanna Iori CONDIVIDI SU

LLa Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, che si celebra oggi, non può e non deve essere una ricorrenza formale. Abusi, maltrattamenti, violenze, abbandoni: l’esistenza di milioni di
bambini e adolescenti nel mondo è attraversata
anche da questi elementi. Non possiamo voltare
lo sguardo altrove. La difesa dei diritti dei mino
ri e il miglioramento delle loro condizioni di vita
materiali e immateriali è un impegno su cui si
costruisce il futuro dell’umanità. Per questo dob
biamo innanzitutto rinforzare le azioni, impor
tanti, messe in campo dal governo e sostenute in
modo convinto dal Pd per rispondere ai principa
li bisogni ed alle diverse forme di povertà, oltre
che alla promozione del benessere.
Il Fondo per il contrasto della povertà educa
tiva, in primo luogo: uno spartiacque nelle poli
tiche a sostegno dell’infanzia e dell’adolescenza
che deve necessariamente proseguire negli anni
a venire perché la povertà non è solo impossibili
tà di nutrirsi, ma anche mancato accesso all’istru
zione, che in diversi contesti appare un diritto
negato. Per molti bambini e adolescenti, leggere
un libro o poter andare al cinema è un’esperien
za sconosciuta. Sono soprattutto misure impor
tanti che insieme a riforme strutturali come la
Buona scuola e in particolare i decreti legislativi
riguardanti i servizi educativi per l’età zero-sei
anni e l’inclusione scolastica, hanno rafforzato il
sostegno al mondo dell’infanzia. E ancora, pro
seguendo sul lavoro fatto, dobbiamo segnalare
altri interventi importanti: dal bonus bebè, alla
legge per la prevenzione e il contrasto del cyber-
bullismo, alla legge sulla continuità affettiva che
tutela la relazione con la famiglia affidataria una
volta terminato l’affidamento.
La prospettiva, ora, deve guardare in avanti.
Tra le politiche da attivare ci sono almeno 5 am-
Legge sui minori
stranieri non accompagnati
Fondo povertà??educativa??
biti di intervento prio­ritari, urgenti e signi­ficativi che attendono di essere approvati. Il primo è l’approva­zione della legge sulla cittadinanza, il cosid­detto ius soli da con­ferire in seguito a un percorso obbligatorio nel nostro sistema scolastico. Migliaia di bambini nati in Italia da genitori stranieri si vedono oggi negare questo diritto: eppure sono bambini che parlano l’italiano, frequentano le nostre scuole, condivi­dono gli stessi interessi dei bambini nati da ge­nitori italiani. È poi necessario mettere in campo politiche e azioni di sostegno alla genitorialità (previsto dal IV piano nazionale per l’infanzia e l’adolescenza) perché i genitori sono spesso soli, insicuri, disorientati nel ruolo di guida educativa e incerti sulle regole con cui relazionarsi ai pro-
Bonus bebè
pri figli. Investire su chi ha il diritto-dovere di educare gli adulti del domani è necessario. Vi è poi l’ambito del contrasto delle dipendenze, dalla
Fondo per
droga alla cyberdipendenza, che spesso si associa e pericoli delle della dark Rete come l’adesca
le sezioni
mento, la pedopornografia, al cyberbullismo.
primavera??
Non meno importante e urgente è lavorare per l’educazione, fin dalla prima infanzia, al rispetto della dignità femminile nella differenza di ge-
Piano di
nere per le pari opportunità e contro ogni forma
inclusione
di discriminazione. E infine vi è la necessità di non abbassare la guardia su fenomeni aberran-
minori Rom, Sinti
ti di violenza, maltrattamento e abusi sessuali,
e Caminanti
di violenza assistita, avvolti spesso nel silenzio, nella vergogna e nell’omertà. Bisogna parlarne e attivare misure, soprattutto preventive, da parte
Divieto di??
delle agenzie educative. Il lavoro che ci aspetta è dunque il proseguimento di un grande investi-
fumare in auto
mento educativo.
in presenza di
LEGGI
SU DEMOCRATICA.COM
minori o donne in gravidanza
Piano nazionale di prevenzione??
vaccinale??
Piano per la promozione del sistema integrato 0-6 anni
Centrosinistra
Intervista a Giulio Santagata
Abbiamo perso voti? Raccogliamoli, ma dentro il centrosinistra
Chi dice “parliamone dopo il voto” non fa i conti con la realtà. Non si possono chiedere abiure

Democratica CONDIVIDI SU

GGiulio Santagata, ex ministro dell’Ulivo e da sempre vicino a Romano Prodi, ieri ha riunito a Bologna un’assemblea di “volenterosi” che alla presenza di Giuliano Pisapia ha rivol
to a MdP l’appello a ricomporre la frattura
del centrosinistra.
“La premessa da cui partire è l’esplosio
ne dell’astensionismo. A sinistra eravamo
abituati a considerare il non voto come un
problema degli altri, ma non possiamo più
voltarci dall’altra parte. L’astensionismo ci
riguarda, perché contiene un’autentica do
manda di politica e segnala il divario tra
l’offerta oggi esistente e la domanda di po
litica che proviene da molti cittadini. Ecco,
noi tutti oggi siamo chiamati a dare forma
e contenuti adeguati a quella domanda: re
stando al passo con la velocità dell’innova
zione e con la complessità dei problemi”
Da dove partire?
“Innanzitutto dalla diseguaglianza. Perché la lotta alla povertà è solo la precondizione di un’azione politica di sinistra, visto che in un paese civile non è ammissibile veder crescere il numero delle persone in povertà. L’impegno contro la diseguaglianza è essen
zialmente impegno per il lavoro e per il welfare. Lavoro vero, in grado di dare dignità alla persona, e qui non servono le false promesse del reddito di cittadinanza. E welfa-re rinnovato e difeso, perché senza il welfare tutto il ceto medio è a rischio”
Eppure oggi il centrosinistra rischia di presentarsi diviso alla prova del voto.
“Il centrosinistra deve darsi una forma di coalizione, anche perché la nuova legge elettorale ce lo impone. Una coalizione vera, che non sia solo giustapposizione di qualche sigla di partito ma che arrivi ad una autentica riconoscibilità a partire dalla definizione comune delle basi del programma. Per questo pensiamo che sarebbe utile la nascita di una lista collocata nello spazio politico che va dal Pd a Mdp: un soggetto che sia ponte programmatico, se non addirittura il collante in grado di facilitare un avvicinamento tra i due partiti. Non mi faccio troppe illusioni sulla possibilità di ricomporre la scissione, ma credo con forza alla necessità di raccogliere il voto di tutti coloro (e sono tanti) che oggi fanno fatica a riconoscersi nel PD ma che certamente non si riconoscono in MdP”
Cosa rispondere a Bersani, che sembra
rifiutare l’appello
venuto anche da
Romano Prodi?
“Romano Prodi si sta an
cora una volta spenden
do con generosità affinché
il centrosinistra si presenti
nella forma più larga e uni
taria possibile. Posso capire che
Bersani insista sulla discontinuità
(anche se io preferisco parlare di innovazione, guardando al futuro piuttosto che al passato), ma non possiamo arrenderci all’idea che l’innovazione venga lasciata a Berlusconi perché noi non siamo più in grado di interpretarla. Non è ammissibile chiedere abiure, né pretendere l’adesione a progetti elaborati da altri. I nostri elettori non comprenderebbero questa divisione. E se anche Bersani sostiene che alcuni elettori sono già persi, noi ci proponiamo di raccoglierli. Ma quello che conta è raccogliere quei voti in maniera utile, con un progetto che sia spendibile dentro un orizzonte di centrosinistra. Chi dice “parliamone dopo il voto” non fa i conti con la realtà. Perché “dopo il voto” il rischio è di non avere una prospettiva di governo. E io preferisco che, se proprio dobbiamo migliorare alcuni aspetti del Jobs Act, quell’intervento sia realizzato dal centrosinistra al governo piuttosto che lasciarlo fare a Berlusconi o di Maio”.
LEGGI
SU DEMOCRATICA.COM
Non solo degrado: Ostia è anche comunità educativa

Ottavio Fattorini CONDIVIDI SU
Dirigente scolastico

DDirigenti, docenti e studenti da tutta Italia hanno partecipato al convegno “Dal Dada al Dada…umpa. Comunità educanti in movimento” per conoscere e confrontarsi su una esperienza di innovazione didattica che è nata, con un ponte virtuoso tra il centro e la periferia romane, dai Licei Kennedy (a Trastevere) e Labriola (a Ostia).
Ostia ha saputo mettersi in discussione e divenire modello e apripista per oltre 50 scuole in tutta Italia, che intendono raccogliere la sfida dell’educazione per il futuro.
Le scuole DADA (acronimo che sta per Didattiche per Ambienti di Apprendimento) funzionano per aula assegnata ai docenti
della medesima disciplina, con gli alunni che ruotano nei cambi di lezione.
Ciò che caratterizza il DADA, più di ogni tecnicismo organizzativo, ciò che lo ha reso realizzabile, è la visione pedagogica complessiva che lo muove e che è la cifra sottostante ogni innovazione organizzativo-didattica: il “DADA..umpa”, insomma!
La scherzosa provocazione linguistica intende infatti riportare l’attenzione sul punto cruciale per qualsiasi cambiamento: la comunità educante costituita da per-sone che si rendono disponibili a mettersi in discussione, ad immaginare insieme prima per poter creare insieme, che decidono di osare, di agire e fare, con coraggio e in modo condiviso.
Nella scuola c’è infatti una asimmetria operativa tra il potere di interdire, (che è in mano ai singoli membri di svariati organi variamente decisionali) e l’esigenza di una collegialità
quasi unanime per poter compiere azioni di cambiamento.
Le scuole che, a partire dal Labriola di Ostia, hanno deciso di “mettersi in movimento” condividono una scelta etica che è al contempo anche uno strumento pedagogico.
La scelta di dare fiducia ai propri alunni, protagonisti attivi dei movimenti nella propria scuola, affinché, come fanno, rispondano con responsabilità e orgogliosa partecipazione alla vita della loro comunità educante.
È grazie a questa fiducia che si può perseguire la formazione degli alunni in una visione olistica della scuola. L’alunno-persona-cittadino, si forma a tutto tondo, acquisendo e sperimentando quelle competenze di cittadinanza e trasversali che certamente lo aiuteranno ad affrontare con consapevolezza le situazioni imprevedibili in cui la vita lo sorprenderà.
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SU DEMOCRATICA.COM
Testamento biologico
Tempi stretti, ma il Pd
Cosa prevede il progetto di legge
vuole andare fino in fondo
Zanda: “Il rischio è che i Cinque Stelle cambino idea ancora una volta”

Stefano Minnucci CONDIVIDI SU

TTra i progetti di legge che potrebbero essere approvati entro la fine della legislatura c’è il testamento biologico, la legge sul fine vita che l’opinione pubblica chiede ormai da anni e che la politica sta cercando di introdurre nell’ordinamento italiano da almeno tre legislature. Il tempo a disposizione non è molto ma le recenti parole di papa Francesco, quel richiamo a evitare cure ”sproporzionate”, hanno chiaramente dato una spinta all’approvazione del testo, riaprendo di fatto la discussione politica.
Il provvedimento è fermo al Senato da aprile, dopo essere stato approvato dalla Camera con un’anomala maggioranza (Pd, Si, Mdp e M5S). Ma il tema è cruciale per il Partito democratico, che lo pone tra le sue priorità, “Vedrete: la approveremo”, ha assicurato qualche giorno fa Matteo Renzi.
Il problema principale riguarda i tempi, visto che al netto dell’approvazione della Legge di Bilancio non rimangono molti giorni per la discussione parlamentare. Anche perché sul tema dei diritti ci sarebbe da approvare anche lo Ius soli. Molto dipenderà da quando calerà il sipario sulla legislatura e quindi dalla scelta del Presidente della Repubblica di sciogliere le camere.
Senza contare che il biotestamento non è un tipo di provvedimento su cui è semplice porre un voto di fiducia e in commissione sono stati presen
tati centinaia di emendamenti.
Ma il Partito democratico vuole andare avanti, “dobbiamo provarci – insiste il capogruppo dem del senato, Luigi Zanda, – dobbiamo tentare di approvare il testo così com’è, perché chi propone modifiche non vuole che venga approvato”.
La legge sul biotestamento, oltretutto, è un terreno fertile su cui costruire un nuovo dialogo nel centrosinistra: sarebbe rilevante per siglare l’accordo con Giuliano Pisapia, nel tentativo di queste ore di allargare il campo delle alleanze. D’altronde, fa notare Maurizio Martina dopo aver incontrato il leader di Campo Progressista, sul tema diritti le due forze politiche sono “fianco a fianco da sempre”. E nella sua Enews, Matteo Renzi sottolinea come il tema non debba essere “occasione di uno scontro ideologico, ma al contrario opportunità di un dialogo vero. I diritti uniscono, non dividono”.
Per l’approvazione del fine vita rimane tuttavia la preoccupazione per i Cinque Stelle, per una loro probabile incoerenza: ”Siamo sicuri che non si rimangeranno la parola?”, s’interroga Zanda. Un passo indietro del Movimento guidato da Di Maio non sarebbe infatti una novità sul tema dei diritti. Basti pensare alle unioni civili, quando fecero saltare la trattativa dopo aver detto di votare a favore. “Ci vuole senso di responsabilità da parte di chi è contrario”, esorta in questo senso Ettore Rosato, che sottolinea come non si debba utilizzare lo strumento dell’ostruzionismo per impedire l’approvazione di un testo così importante.
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SU DEMOCRATICA.COM
La legge “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento sanitario”, il cosiddetto biotestamento, già votato alla Camera e ora all’esame del Senato, si divide in due parti: una più generale sul consenso informato sui trattamenti sanitari e l’altra sulla compilazione delle Dat (Dichiarazione anticipate di trattamento), attraverso le quali una persona potrà lasciare le sue volontà circa i trattamenti sanitari a cui essere
sottoposto o da rifiutare
quando non sarà più cosciente a causa di un incidente o una malattia.
Così la votazione a Montecitorio
326a favore 37 contrari 4 astenuti.
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FIRENZE STAZIONE LEOPOLDA 24-26 NOVEMBRE 2017
Ci vediamo venerdì a partire dalle 19. Sabato ricominciamo alle 9:30 e andiamo avanti fino all’ora di cena, con una pausa pranzo. Domenica vi aspettiamo dalle 9:30 fino alla chiusura delle 13.
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