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Gambatesa: Scassinata La Porta Dell’Ufficio Postale

Di Vittorio Venditti

Semplice Ragazzata O Sondaggio Del Terreno?

A Gambatesa, il mese di febbraio sembrerebbe quello dedicato a ladri e truffatori.

Ricordi l’anno scorso?

Era proprio questo il periodo in cui io ed altri amici di Gambatesa e dei gambatesani, provvedevamo a far cessare, almeno per ora, quella strana incetta di vestiario usato che sedicenti benefattori, approfittando della buona fede dei nostri concittadini, incameravano gratuitamente per trarne poi personale vantaggio economico.

Quest’anno c’è stato il progresso!

I Fatti:

Questa mattina, come solitamente faccio ogni sabato, mi sono recato presso il locale ufficio postale per il disbrigo di varie pratiche in sospeso.
Erano circa le sette e quarantacinque.

Arrivato davanti la porta, trovo la direttrice e l’impiegata che unitamente ad un altro cliente sostavano al di fuori dell’ufficio.

La cosa mi sembrava al quanto curiosa, (visto che per altro faceva freddo), per cui ho chiesto informazioni in merito a quella strana riunione.

La direttrice, con fare allarmato, mi ha risposto che se stavano fuori, era per il fatto che la porta esterna dell’ufficio postale risultava essere stata scassinata, per cui si era in attesa dei carabinieri, chiamati già dalle sette e trenta, a mezzo centododici.

Nell’attendere, mi sono ricordato del fatto tanto dibattuto che riguardava le telecamere di sorveglianza, installate dal municipio, (a dire del Sindaco), anche per sventare eventuali problemi che potevano sorgere presso l’ufficio postale.

Considerato che per certe cose preferisco affidarmi anche al prossimo, ho chiesto agli astanti se, a loro parere, le telecamere che dall’ufficio postale sono perfettamente visibili, hanno la possibilità di tenere sotto controllo proprio quella porta.
Gli astanti hanno risposto negativamente e con varie motivazioni che non sto qui a riportare, atteso che se vivi a Gambatesa, hai la possibilità di acquisire simili notizie di prima mano.

A questo punto, sempre aspettando i carabinieri, mi è sembrato corretto tornare alla fonte, cioè a colui che ha voluto l’impianto di sorveglianza.

Detto fatto.

Telefonino alla mano, alle sette e cinquanta chiamo il nostro Sindaco e gli pongo la domanda di cui sopra.
Il Nostro, con estrema sicurezza, mi risponde che “la telecamera posta sul municipio serve proprio per il controllo dell’ufficio postale”.

Perplesso da questa discordanza di opinioni, mi rimetto buono buono in attesa, con i piedi sempre più congelati.

Alle sette e cinquantasette, la direttrice prova a richiamare il centododici per sollecitare l’arrivo di chi è preposto a fare le indagini.
Per tutta risposta, (stando a quanto ho potuto capire dall’interloquire della Nostra con chi le ha risposto dalla centrale dei carabinieri), è stato consigliato alla stessa direttrice ed a chi era presente davanti all’uficio postale, “di avere pazienza”.

Alla faccia del Prontointervento!

Dopo due o tre minuti, si trova a passare un nostro compaesano, Salvatore U Svizzr, che ci saluta, meravigliato del fatto che stavamo fuori dalla porta e non al caldo dell’ufficio.

Alla risposta sul perché di tale presa di posizione, il Nostro, con estrema naturalezza, dice alla direttrice:
“ma quella porta, sta così almeno da ieri sera alle sette!
Io non ho detto niente a nessuno perché pensavo che dentro l’ufficio ci fosse qualcuno di voi!”.
Il Nostro, non aveva pensato che a quell’ora e nel periodo invernale era difficile poter operare in un ufficio a luce spenta…

Superato quest’episodio, finalmente, alle otto e ventiquattro, si presenta al nostro cospetto il maresciallo della locale stazione dei carabinieri, in borghese e con un sonno più grosso del mio, alla faccia della disciplina militare.

Fatti i dovuti accertamenti, ed appurato che a parte la manomissione della porta, null’altro era successo, alle otto e trent’otto riusciamo ad entrare in ufficio.

Alle otto e cinquanta l’ufficio stesso va a regime ed alle otto e cinquant’otto, (ero il secondo della fila), esco dall’ufficio avendo sbrigate le pratiche odierne con successo.

Morale della favola?

Nulla è successo all’interno dell’ufficio postale di Gambatesa.
Solo la porta esterna risultava forzata e va considerato il fatto che se veramente si fosse voluto rubare nell’ufficio stesso, aprire la porta interna sarebbe stato un gioco da bambini.

Ora mi domando e ti domando:

Qual’è stata la reale volontà di chi ha forzata la porta esterna dell’ufficio?
Quella di sfidare il nostro Sindaco e le sue telecamere?
Quella di fare uno scherzo di carnevale, risultato però di pessimo gusto?
O più verosimilmente, quella di provare a vedere quanto è possibile violare le difese del nostro ufficio postale, allo scopo di andare a colpo sicuro la prossima volta?

Staremo a vedere.

Da stigmatizzare però il comportamento dei carabinieri che, se da una parte non avevano nessuna urgenza d’azione, (la porta era stata già scassinata ed eventualmente il furto era stato già perpetrato), dall’altra, con il loro tardare, hanno costretto un altro ente pubblico, le poste, a non dare sollecitamente il normale servizio offerto ai cittadini.

Inoltre, attendo fiducioso il responso delle indagini che il solerte magistrato provvederà a svolgere.
Atteso che la telecamera del municipio sia stata davvero utile alle stesse indagini, (se è vero quanto dichiarato da U Svizzr, non può esistere neanche la scusante della scarsità di luce, visto che il “danno” è stato fatto nel pomeriggio di ieri), presto dovremmo avere la risposta su chi è o chi sono i colpevoli!…

Già! ma qui si parla degli stessi indagatoriche hanno impiegato tre mesi per scoprire chi era Ulisse!…