Gli Aforismi Sulla Politica
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Allora E’ Vero Quello Che Ha Detto Luca!

(Commento), Di Riccardo D’Antonio
(Premessa E Risposta), Di Vittorio Venditti

L’Argomento E’ Di Così Scarso Interesse?

Domenica scorsa, aizzato dalla chiacchierata che la sera prima avevo fatto con il nostro Luca, mi sono permesso di esprimere un “parere di seconda mano”; ciò, per provocare la reazione di chi, ancora non del tutto dormiente, potesse darmi un pò di aiuto nell’attizzare l’interesse attorno ad un problema che col tempo diventerà sempre più fondamentale:
La gestione ed il rispetto delle risorse idriche.

In tutta sincerità, mi sarei aspettata una qualsiasi reazione, benevola e o malevola, da parte di chi, a suo tempo, ci ha invitati a firmare per un giusto e sacrosanto referendum, che togliesse dalle mani dei privati qualcosa che è di tutti e che deve restare di tutti, sia nei vantaggi che nelle spese.

Bene hai fatto tu Riccardo a rispondere ed a proporre comunque il tuo pensiero.
Spero che allo stesso modo sarà accettato il mio ribadire.

Riccardo Scrive:

Carissimo Vittorio,
poche righe per dirti che se fossi stato presente al convegno avresti compreso che ciò di cui parlava Carmelina Genovese non era una ipotetica e remota possibilità di affidare la gestione dell’acqua ai privati (ci mancherebbe altro), ma il fatto che forse il problema più serio (e mi trova pienamente d’accordo) è rappresentato dalle infrastrutture obsolete su cui bisognerebbe intervenire per evitare che il 60% dell’acqua vada perduto a causa di frequenti rotture nelle tubature.

E’ un problema prioritario da affrontare perchè, se da una parte la gestione dell’acqua ai privati comporterebbe un aumento inverosimile delle tariffe (a fronte probabilmente di infrastrutture più moderne visto che il privato non avrebbe alcun interesse a mantenere le perdite d’acqua che significherebbe meno introiti per le sue tasche), dall’altra occorre trovare una soluzione perchè chi paga è sempre il cittadino visto che un impianto idrico moderno e funzionale consentirebbe di avere tariffe ridotte ai minimi termini e di non avere più nemmeno l’odiosa interruzione, durante la notte, del flusso idrico nel nostro paese (quindi un servizio migliore non solo per i residenti ma anche per chi viene a trovarci d’estate).

Per quanto riguarda il secondo punto da te toccato, vale a dire la possibilità di tenere il convegno in un posto più centrale rispetto a quello in cui si è tenuto, devo dirti che gli amici del PD hanno fatto richiesta, a chi di dovere, per la concessione dell’auditorium, ma quest’ultima gli è stata negata.

Risposta:

Amico mio, Andiamo per ordine.

Al primo punto, rispondo che mi hai convinto: Luca, stando anche a quanto hai detto tu, aveva ragione da vendere.

Mi spiego:

Stando al tuo Dire, Carmelina Genovese, a fronte del tralasciare il discorso relativo all’acqua in sè, avrebbe proposto di esporre una soluzione vertente su chi avrebbe dovuto ricostruire la rete idrica.

Come ho detto sopra, è proprio qui che casca l’asino; se si vuole che il bene finale sia di tutti, tutti, indistintamente tutti, dovranno contribuire a che il bene stesso venga ben veicolato fino alla destinazione finale.

Perdona l’ardire, ma non si può bere l’acqua Santa e contemporaneamente vendere l’anima al diavolo.

Mi dispiace dirlo, ma è proprio di certa ideologia politica pensare di acquisire senza contribuire.
A che pro, ti chiedo, il privato dovrebbe dare senza riceverne il profitto, cosa elementare nella legge di mercato?
Ma poi, non sembra anche a te che fra la richiesta di referendum ed il voler modificarne l’essenza stessa vi sia una palese contraddizione?

Un discorso del genere, mi fa pensare al lupo che confessando di aver mangiate le pecore si propone, per il futuro, di non ripetere la stessa azione, pregando però il confessore di affrettare il suo operato, visto che nel frattempo sta passando un gregge di pecore da sbranare.

Se questo è professare le proprie idee, io ti dico che è ben professare, se visto dal canto di tale ideologia politica.
Personalmente, e lo sai bene, costi quel che costi, nel prefiggermi un obbiettivo, ne assumo sempre e comunque in pieno anche i fastidi e i sacrifici eventualmente derivanti dal portare a termine l’intera azione.
A quanto pare, per ciò che riguarda altri non è così.

Lungi da me criticarne le volontà, mi sia permesso comunque prendere le distanze da un modo di pensare che non mi appartiene nella maniera più assoluta.

Per quanto riguarda invece il secondo punto, ti sembrerà strano, ma se si vuol evitare di divenire obbiettivo degli aforismi che ho proposti in download ieri, sarà il caso di ricordare il motto Cristiano, secondo cui far politica significa innanzitutto servire, mai esser serviti.

Chi è servitore, non agisce nel comodo e, come si dice a Gambatesa, non agisce “a letto rifatto”.

Chi veramente vuole lanciare il giusto messaggio, soprattutto se sa di trovare nel prossimo ostacoli insormontabili, s’ingegna e si regola di conseguenza.

Per inciso:

Io non sò il perché non sia stato concesso l’auditorium, ne voglio ribassarmi a saperlo.
Sono però arciconvinto del fatto che se solo gli organizzatori del convegno avessero voluto, avrebbero trovato più di un ambiente valido a contenere i convenuti.

Ciò però, lasciamolo dire a costoro, sempreché avranno la bontà e l’interesse di farlo.
Diversamente, ognuno resta delle proprie idee, e con il risultato raccolto da ciò che ha seminato.