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26 Aprile 1986 – 26 Aprile 2011

Di Vittorio Venditti

Che Dire Oggi Sul Nucleare?

Torniamo Seri.

Oggi ricorre il venticinquesimo anniversario dell’incidente nucleare di Chernobyl, tragedia per l’ex Unione Sovietica e di riflesso per l’europa, fonte di guadagno e speculazione per il mondo intero.

E in Italia?

In Italia, come al solito, si è voluto strafare, ovviamente mettendo in luce il peggio di noi.
Dalle notizie già sufficientemente gravi, pompate in maniera ancor più allarmistica da giornali e altri mezzi di comunicazione di massa, ai conseguenti aumenti speculativi dei prodotti, a dire di sedicenti esperti, immuni da radiazioni, (vedi patate ecc), al ragiungimento del risultato agognato da molti nostri concittadini, allora miopi, oggi ottusamente immobili nelle loro idee:
La fuoriuscita dell’Italia da ogni programma di costruzione di centrali nucleari.

Perché insulto così chi ha idee diverse dalle mie?

Per una serie di ragioni che se esposte tutte insieme su quest’inutile articolo, servirebbero esclusivamente a costringerti a smettere prima di leggerlo.
Ne presento, dunque, solo qualcuna, in maniera da chiarire, se mai ce ne fosse bisogno, qual’è la mia idea in merito.

Innanzitutto, va detto che da allora, chi aveva già in funzione centrali nucleari, o chi ne stava costruendo di nuove, a differenza di noi italiani, non solo non ha ridotto tale progetto, ma, al contrario, ha continuato nell’imperterrito progresso, prova ne sia il fatto che oggi, si parla di terza o quarta generazione di centrali nucleari, molto più sicure di quelle di prima generazione, per altro, in molti casi, ancora regolarmente in funzione.

Andando avanti nella disamina, va anche detto che l’italiano medio, dal millenovecent’ottantasette, data in cui si è deciso per referendum di non avere più nulla a che fare con il nucleare, nulla ha fatto per diminuire il consumo di energia elettrica che, per insufficiente produzione nostrana, produzione non più alimentata da nucleare, viene importata, in quantità sempre maggiore, proprio da paesi come la Francia, che di centrali nucleari ne ha, ed anche di molto potenti!
Te lo immagini, ad esempio, se disgraziatamente succedesse qualcosa al Superphenix, centrale nucleare francese vicina ai nostri confini?
Pensi davvero che noi, piccoli italiettani, non verremmo investiti dalle radiazioni fuoriuscite da quei reattori?
Ma la corrente, in massima parte, la prendiamo proprio da lì!

E allora: perché ingrassare i nostri cugini, sapendo che può comunque verificarsi quanto appena esposto?

A supporto di quanto vado farneticando, va detto che i problemi provocati dall’ultimo grave incidente verificatosi in Giappone meno di due mesi fa, non hanno fermato alcuna centrale nucleare, se non, per verificarne lo stato, cosa che si dovrebbe fare periodicamente, al di là delle sollecitazioni provocate da disgrazie che nessuno vorrebbe che accadessero.

In Definitiva:

Fatto salvo il guadagno ricevuto, allora come oggi, dagli speculatori, quanto abbiamo perso noi italiani in termine di ricchezza nazionale, nell’acquistare energia elettrica prodotta vicino casa nostra con lo stesso combustibile da noi bandito per referendum?
E quanto ancora, in termine di ricchezza nazionale, dobbiamo sperperare per riproporre lo stesso referendum, utile (se validamente approvato) a farci spendere altri soldi per continuare sulla strada praticata fin ora, per l’approvigionamento energetico?

Se Dio vuole, non foss’altro che per tornaconti personali, sembrerebbe, almeno per ora, scongiurato il rischio di spesa, almeno per questo referendum; ma quanto durerà?
E comunque, sarà rispettata l’eventuale “Volontà popolare”, o, sempre per tornaconti personali, a qualcuno verrà l’idea di trovare il modo per bypassare il risultato di una votazione che sembra sovrana ma che lo è solo sulla carta?

Un ultimo punto che voglio esaminare, consiste nella rabbia con la quale il ben pensante di turno vorrebbe farmi capire che il nucleare, ad esempio, è fonte di tumori e malattie simili.
Rispondendo a costui, intendo riproporre all’attenzione della tua intelligenza, quanto già a suo tempo, più volte farneticato.
Lo faccio con una domanda:

Si fa un gran dire del fatto che il convivere con una centrale nucleare è foriero di malattie e quant’altro di simile; ma a Gambatesa, che io sappia, non è ancora stata costruita alcuna centrale nucleare, a meno che le alchimie proposte dal nostro Sindaco, non ne nascondano qualcuna sotto il letto di qualche gambatesano sprovveduto!

Allora, perché comunque, a Gambatesa tanti tumori?…