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Timori e Tumori

Di Vittorio Venditti

La Voglia Di MORIRE Allegramente

Sembra che parlare di “munnezza” stia diventando un’abitudine di questo sito.
Non è così, ma se uno viene “tirato per la giacchetta” non può certo nascondere la testa sotto la sabbia come uno struzzo!

Lo spunto mi viene offerto dalla solita “sparata” che, dalle pagine del giornale consenziente di turno, viene proposta, in modo ormai periodico, da Roberto Saviano, a quanto si dice, ovviamente, ben pagato.
Dalle pagine de “il tempo”, (pagina del Molise), il Nostro esorta noi molisani a compiere atti di delazione, segnalando tempestivamente alle forze dell’ordine l’eventuale avvistamento di camion sospetti.
Non sembrerebbe tanto in tema, ma a proposito di avvistamento di camion sospetti, ti voglio raccontare quanto accaduto a Gambatesa tempo a dietro; tu, essendo intelligente, saprai trarne le dovute conclusioni.

Lo scorso febbraio, io ed altri due giovani di Gambatesa, dopo aver seguite le gesta di una sedicente associazione benefica, (la cosiddetta: Croce Italia), avendo notata la solita affissione di manifesti, con cui si chiedeva ai nostri concittadini di donare il vestiario non più utilizzato, prendevamo il toro per le corna, e senza tanti complimenti, avvertivamo i carabinieri.

Ricordo con il giusto disgusto, la mia telefonata al centododici, fatta il giorno prima della “raccolta”.
In quella telefonata, sono arrivato a dire al mio interlocutore che, se al momento opportuno non fossero intervenuti loro, lo avremmo fatto noi, con le nostre forze.

La mattina dopo, puntualmente, si presenta per il paese il camion adibito alla “benefica raccolta”.
Ricordo, come fosse ora, la “tempestività” con la quale i carabinieri di Gambatesa hanno agito e per la quale, poi, li ho doverosamente ringraziati dalla “rete”, ma ricordo, altrisì, le comunicazioni intercorse fra me e i miei amici, all’eventuale scopo di agire, nel caso in cui ai carabinieri stessi fossero “scappati” quelli che, come volevasi dimostrare,sarebbero risultati, poi, dei volgari truffatori.
Questi truffatori, o saputo poi, una volta portati in caserma ed identificati, sono stati rilasciati e gli è stato permesso di portar via il carico acquisito.

Detto tutto ciò, e considerato quanto accaduto a me la scorsa estate proprio in relazione a fatti capitati a Gambatesa, chiedo a questo “difensore dei deboli”:
“a me chi me lo fa fare?
Mica vengo, come Te, pagato da televisioni e giornali!
mica ho una scorta, pagata con il pubblico danaro,che mi dà la possibilità di avere tanta eco fra coloro che non ascoltano!
E poi, visto l’andazzo, sapendo che, comunque, la mia vita è già nelle mani di persone poco raccomandabili, in buona parte dei casi mantenuta con ciò che pago di tasse, a che scopo accorciarla?”

Perchè dico che la mia vita è già segnata?

Presto detto.

Già a suo tempo, su altro blog, qualcuno lanciò l’allarme “Tumori” nella valle del Fortore.
Da statistiche presentate da questa “voce che urlava nel deserto”, si evinse che, in buona parte, le morti accadute nella nostra zona dall’inizio del duemila ai nostri giorni, erano imputate a tumori, tumori che, come sappiamo bene, almeno a Gambatesa, hanno colpito nel tempo giovani e anziani.

Considerato che il Molise viene definito “vivibile” anche per l’aria che respiriamo e per ciò che mangiamo e beviamo, esclusa la presenza di una specifica maledizione divina, è lampante che, se tutto ciò accade, qualcosa non funziona.

Escludendo anche la presenza di alieni trasparenti con volontà assassina, o esperimenti basati sullo studio dell’effetto del lancio di gas nervino a lento rilascio sulla locale popolazione, la cosa più plausibile, consiste nel fatto che le sostanze fino a fine anni ottanta caricate su navi e spedite clandestinamente in Africa, poi, (a detta di sedicenti ndranghetisti pentiti) affondate nel mar Ionio e non solo, da almeno una decina d’anni vengono clandestinamente depositate con o senza permessi presso le nostre terre, molte delle quali abbandonate al proprio destino dai possessori, più o meno registrati agli archivi preposti.

Cos’altro dobbiamo segnalare oltre alla nostra morte per soddisfare le curiosità del nostro Don Saviano?
Come posso, senza destar sospetto, o senza disturbare, segnalare alle forze dell’ordine chi, magari perchè portatore di barba lunga, o di ordinatissima giacca e cravatta, sta solo facendo il proprio lavoro?

Viaggiando giornalmente sulla SS 645, già dovendo star attento ai “rapinatori di diligenza”, noto camion di tutte le risme, mezzi più o meno vistosi, che possono essere notati anche dalle forze dell’ordine, eventualmente presenti sulle nostre strade.

Personalmente, mi danno più fastidio quei mezzi che, scassati all’inverosimile ed incontrovertibilmente puzzolenti, con l’adeguata “unzione”, passano le revisioni e transitano sulle nostre strade, alla faccia di chi, onestamente, è costretto a ricomprare l’auto con la quale si reca quotidianamente a lavorare, ciò, per evitare di essere bloccato dalle stesse forze dell’ordine, magari in questo caso più facilmente sospettose…

Certo, è sicuro che la camorra, almeno in questo senso, è in regola.

Sicuramente, chi si occupa di simili traffici dispone di mezzi nuovi, magari estorti a lavoratori onesti, o regolarmente acquistati con soldi da riciclare; allora, sarà il caso di sospettare di camion nuovi fiammanti, ad esempio, di quello inaugurato sabato scorso a Tufara?
Chissà il Sindaco di quel paese che ne pensa…

Fra l’altro, vorrei dire al solerte Don Saviano, che i molisani, pur a volte mostrando nei fatti l’esatto contrario, in realtà sono più che svegli; tanto da far comprendere a lui e a quelli come lui, che sanno guardare e, se necessario, adeguatamente reagire, pur nel rispetto delle leggi.

In definitiva:

Quando la smetteremo di aprire la bocca senza averne controllata la connessione corretta al cervello, sarà sempre troppo tardi!