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2 Marzo 2016
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Sul Ponte S/Vendola Bandiera Celeste

Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Del Resto Della Combriccola
(Foto), Presa Da Internet Da Salvatore Di Maria

Tobia: Davvero Un “Giovane Esploratore”

Nichi Vendola

Il web diviso sul figlio di Nichi Vendola. E’ questa la sintesi di ciò che si può leggere dell’argomento che “appassiona” in questi giorni chi non ha niente da fare. Visto che noi, a dire dei detrattori, produciamo chiacchiere da bar, qual miglior modo per dar loro ragione, proponendo i nostri punti di vista senza censura alcuna? In rigoroso ordine analfabetico dunque, ecco come la pensiamo noi di gambatesaweb.

Totore così si esprime in merito al tema:
“L’Utero, non è come un garage che si affitta. Se lo avessi preso io in affitto, ci avrei anche voluto mettere il mezzo!
Come direbbe il suo conterraneo Lino Banfi: << Madoooon che bella famiglia, madoooon che bella famiglia di merdola!!! >>”.

Il pensiero di Marco è più articolato:
“Sul fatto dell’utero in affitto non posso esprimermi in modo del tutto positivo: se da una parte permetterebbe a tante coppie (etero e omosessuali) di avere un figlio, dall’altra invece si decide la nascita di un bambino che poi verrà tolto alla mamma, sì surrogata, ma pur sempre naturale, oltre al pericolo concreto di creare un nuovo tipo di business che io sinceramente non vedo di buon occhio. Si potrebbero creare organizzazioni criminali soprattutto nei paesi poveri che sfrutterebbero queste povere madri a vantaggio delle organizzazioni stesse.
Sono d’accordo invece sulle adozioni aperte anche alle coppie omosessuali, soprattutto in relazione al fatto che, con loro, il/la bambino/bambina sarà sicuramente amato/a, accudito/a ed educato/a meglio che in alcune coppie convenzionali…come purtroppo succede molto spesso ultimamente.
Ecco un paio di esempi:
La neonata non cresce: genitori vegani le davano latte di mandorla.
Il figlio assomiglia all’amante, la madre lo uccide.
Piuttosto che l’utero in affitto, dato che ci sono moltissimi bambini in tutto il mondo che vengono abbandonati in ospedali e orfanotrofi, secondo me bisognerebbe semplificare le normali adozioni rivedendo alcune norme: un bambino fortemente voluto, sicuramente verrà amato e cresciuto molto meglio di uno non desiderato, considerato come ‘un incidente di percorso’”!

Mario poi ci mette il suo solito carico da undici:
“Premesso che non sopporto i bambini e che il loro avvenire mi lascia totalmente indifferente, espettoro con distacco sovrano il mio pensiero in merito.
Trovo che sia una forma di egoismo voler avere un figlio, ma anche contrarre matrimonio, unirsi, accoppiarsi lo è, quindi, da sostenitore ossessivo dell’egoismo, da posseduto dal culto dell’individualismo quale sono, non ci trovo niente di scandaloso in quel che ha fatto il compagno di Vendola. Trovo invece ripugnante il fatto che questo sia stato costretto ad agire fuori dai confini nazionali, per colpa di una cultura bigotta e ipocrita.
ricordo a quelli che fingono di avere a cuore il futuro dei mocciosi, che battezzarli prima e comunicarli poi, sono atti scellerati perpetrati contro la volontà di chi riceve le infami somministrazioni senza poter decidere e scegliere. Sicuramente un bambino crescerebbe meglio con due gay o due lesbiche, rispetto a genitori come questi, ai quali la prole andrebbe sottratta e magari, data in adozione a una coppia di quelle tanto osteggiate dal regime cattolico, che non è migliore dell’islam!
A proposito poi dell’utero in affitto, in nome della libertà d’impresa, là dove c’è consapevolezza da parte della proprietaria dell’utero, se può esserci una forma di business, che ben venga. Apripista in tal senso fu Dio che prendendo in affitto l’utero di una palestinese, diede vita alla più grande truffa della storia, rivelatasi la miglior forma di business che resiste da più di duemila anni, ingrassando ventri di varie fazioni, colore politico e “umanità”.

Quest’inutile sito, come sai se ci leggi facendoti male con assiduità, non si fa mancare niente. Ora parla Stefano, fra noi l’unico padre di famiglia, persona che ci offre il suo Dire, sicuramente di prima mano:
“Premesso che i figli sono un dono di Dio e che è sbagliato accanirsi se questo dono non viene elargito, da padre di un bambino di appena due anni posso affermare che un bambino o una bambina ha necessariamente bisogno di due figure genitoriali, madre e padre, alle quali potersi aggrappare. Sia il padre che la madre in ambiti differenti e a volte comuni svolgono un ruolo fondamentale e primario per lo sviluppo e la maturazione del bambino. Non credo che una coppia formata da genitori dello stesso sesso sia in grado di svolgere in maniera altrettanto adeguata il ruolo di educatore e formatore. Solo l’unione tra una donna e un uomo è in grado di assicurare una adeguata crescita sotto ogni punto di vista al frutto del proprio amore. Il fatto poi di affittare un utero per far nascere un bambino di altre persone è una cosa che per me è inconcepibile”!

Ed io che dico? Sono stato accusato di produrre chiacchiere da bar e quindi, nella mia piena professionalità in materia espettoro la mia:
Parlando di utero in affitto, ciò è qualcosa che nasce dalla notte dei tempi; non mi riferisco necessariamente alla prostituzione, ma considero tal regola, proprio in riferimento alla riproduzione tout court, di uomini o animali in genere. Sì, perché in ogni caso, sia pur in maniera ancestrale, la femmina si concede al maschio dopo che questo le ha rivolte determinate attenzioni, ad esempio la proposta di cibo che per la razza umana si traduce di solito nella cena che viene offerta prima del conseguente rapporto sessuale: Non si affitta in questo modo?
Per quanto concerne poi l’adozione, già ho espettorato più volte il mio parere in merito e non ti rimetto i link per umana pietas. Ricordo solo a me stesso che i carrozzoni che evitando la promulgazione di certe Leggi s’intende proteggere, contengono in sé grosse famiglie, generalmente composte da minori, assistiti da due o più persone che appartengono al sesso di chi è costretto in quelle caserme. Io la cosa l’ho vissuta in prima persona e a meno di non voler considerare il risultato della mia educazione derivante da tal esperienza, (potente zappata sui piedi di chi si ostina a non voler accettare le adozioni a persone dello stesso sesso), posso garantire che la superficialità nelle attenzioni riservata a chi è assistito in quella maniera, deriva esclusivamente dal fatto che la famiglia è troppo grossa. Vale lo stesso principio che si può riscontrare nelle scuole: Più la classe è numerosa, meno possono essere le attenzioni che l’insegnante può dedicare ad ogni alunno/a.
Dovrebbe venir di conseguenza il risultato della mia riflessione: E’ preferibile dare in adozione un bambino o una bambina a persone che se ne curino nel vero senso della parola o lasciare i bambini nelle famiglie d’origine, piuttosto che costringere queste incolpevoli creature a sottostare a regimi di caserma, utili solo ad ingrassare i soliti noti.

Vengo dunque a chiudere questa produzione industriale di chiacchiere da bar, ricordando ciò che più sta a cuore alla gente comune. Si fa politica dibattendo sui massimi sistemi, analizzando il sesso degli angeli, mentre la gente ogni giorno sbarca il lunario, alzandosi la mattina senza sapere come arriverà a sera. Questo si fa per permettere ai soliti noti di cui sopra di controllarci, relegandoci il più possibile a volontà non nostre e da noi non desiderate e men che meno considerate.
Sarà il caso che chi dice di governarci si svegli, visto che se noi produciamo chiacchiere da bar, loro ne producono senza che quelle chiacchiere possano venir classificate, atteso che il mondo reale, a proposito di famiglia e quanto di simile, abbia già presa la sua strada, procedendo con l’acquisizione dei propri diritti, bypassando a piè pari Leggi e Leggine, fatte solo per giustificare stipendi e vitalizi di chi ormai per la gente comune conta quanto il due di spade quand’è briscola denari.

Il ben venuto in questo mondo “Giovane Esploratore: Tobia” ne è il Vivo esempio.