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Nel Segno Del Comando… Della Burocrazia!

Di Vittorio Venditti

Seconda Puntata

Come Lo Stato Fa Le Leggi E Poi é Il Primo A Non Rispettarle

Ecco un altro argomento già da me precedentemente trattato e che ci propone sviluppi. Questa volta, però, non riguarda problemi locali, ma di categoria, a livello nazionale. Sto parlando della pensione corrisposta ai ciechi civili che, con atto proditorio e alla faccia di tutte le leggi e i regolamenti in tema, viene loro sottratta, non appena Questi trovano un lavoro. Davvero bravo è, poi, il nostro Stato, ad innalzare il muro di gomma con il quale cerca di difendersi, una volta che, il cittadino si toglie i paraocchi, (mai così in tema), e, risvegliando il combattente che è in lui, ingaggia con lo stesso Stato, la giusta e sacrosanta durissima battaglia.

Eccomi, dunque, nei panni del combattente, a lottare per me, e per chi vorrà approfittare delle mie stoccate, ripristinando per sè, o per qualche proprio caro, un diritto sancito dalla Costituzione, e maldestramente rubato a noi dal burocretino di turno. La piccolezza di questi delinquenti da quattro soldi, soldi non utilizzabili neppure in qualità di obolo, la dice lunga sul periodo di decadentismo che stiamo vivendo.
Questo periodo di torpore, dal quale ci dobbiamo svegliare, sta trasformando il nostro Stato, in stato.
Il primo, inteso come la comunità che ci permette di convivere, da presente e con speranze per il futuro, si sta trasformando, sempre di più, nel participio passato del verbo essere, quindi, sta morendo, a beneficio dei soliti sciacalli che, approfittando dell’agonia dello Stato stesso, stanno attendendo il momento propizio per mettere in atto l’unica loro capacità: essere parassiti.

Credimi, tu che mi stai leggendo, non sto combattendo per i soldi in sé, anche se, non ti nascondo che avere più risorse, è meglio che averne di meno.
La mia lotta, è anche a favore di quei malcapitati che, non sapendo come combattere, si affidano ad associazioni, sulla carta, a difesa dei diritti di questa gente, nei fatti, a protezione dei propri interessi, che incrementano ogni giorno di più, i privilegi, acquisiti proprio con il presentarsi come onlus. Risultando di cattivo gusto, evito di parlarti di quanto, in prima persona, a suo tempo, ho dovuto patire da queste associazioni. Ma, proprio per i miei patimenti passati, mi consentirai, ora, e una volta che sarò riuscito ad arrivare ad un risultato, di esporlo, per il Tuo o l’altrui beneficio.

Tornando a bomba. Ricorderai, che già all’inizio dell’anno, dopo essere riuscito a venire a capo di questa truffa, ne avevo parlato sul blog che mi ospitava, promettendo sviluppi che, nella mia ingenuità, pensavo positivi. Ebbene: Sai, come mi è stato risposto?
Semplicemente non dandomi risposte. La mia caparbietà, mi ha portato però ad insistere.
Visto che la risposta che attendevo tardava a venire, ancora fiducioso nel poterla ricevere, a fine aprile, mi sono recato personalmente presso la sede provinciale inps di Campobasso, per parlare con chi era competente in materia. Allo sportello, un impiegato, in vistoso imbarazzo, (ma che avendo compreso il problema, voleva aiutarmi), non sapendo che dire, mi ha indirizzato all’ufficio liquidazioni. Qui, il mio primo risentimento. Una delle due impiegate, nell’interloquire con me, ha pensato bene di travisare ciò che le veniva chiesto, cercando di farmi passare per un pezzente. Nulla da dire, invece, sulla serietà professionale e lo spirito di servizio, messi a mia disposizione da parte dell’altra persona. Tornando alla prima impiegata, il suo atteggiamento, che definire ributtante è poco, ha generati istinti di violenza nella persona che mi accompagnava, istinti duramente tenuti a freno, tanto più che l’impiegata in questione, pare, fosse originaria di Gambatesa. Per inciso: l’origine di una persona , non dovrebbe essere direttamente proporzionale alla voglia di eliminazione della persona stessa, ma tant’è! Certo, che in quello, come in altri casi, si è visto lo spirito di “collaborazione”, spesso riscontrabile fra gente dello stesso paese.

A questo punto, ho cominciato a scoprire le carte e, sempre con la massima educazione, ho fatto comprendere a questa persona, che stavamo discutendo di un mio diritto. Ecco, dunque, l’innalzamento del solito, stupido e inutile muro di gomma, basato in questo caso, sul rimpallo di responsabilità, sempre utile, quando non si sa che pesci pigliare. Così, sono stato al loro gioco, e, accettando per buona la risposta da loro fornita, (a loro dire, non era l’inps ad occuparsi dell’erogazione delle pensioni ai ciechi, ma la regione Molise), mi sono congedato, dopo aver ricevuta la promessa che, quanto comunicato verbalmente, mi sarebbe stato replicato con lettera scritta su carta intestata inps. Inutile offendere la Tua intelligenza, dicendoti che non ho più ricevuta notizia in merito.

Poi, visto che siamo in Italia, è giunto il periodo delle vacanze che, com’è a tutti noto, dura per i tre mesi estivi.
Quindi, per evitare che, tanto per cambiare, non ricevessi alcuna risposta, ho deciso di riprendere la mia battaglia all’inizio di settembre, comportandomi come il pescatore che, pazientemente, lancia l’amo, sperando che il pesce abbocchi. Per questo, avendo già da prima, preso accordi con il mio avvocato di fiducia, ho dato inizio all’azione legale che, anche a Tuo uso e consumo, rimetto nel download sottostante.

Il seguito, alla prossima puntata, semprechè, avendo calpestati troppi calli dolenti, non mi abbiano già chiuso il sito.
Nel frattempo, usa il materiale che troverai in download e In bocca al lupo!

documenti per il recupero della pensione