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Il Parco Giochi dell’Utopia

Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria

Questo, è uno spreco più antico!

Il variegato mondo delle “innovazioni” cui Gambatesa da qualche anno è sottoposta, ci offre qualcosa che, ti sarà sembrato, ho tralasciato.

In parte è vero; quanto sto per presentarti, finora, è stato quasi volutamente messo da parte; il perchè, lo scoprirai leggendo queste mie “farneticazioni”, che, (a quanto pare però), stanno contagiando più di qualcuno.

Di che diavolo sto parlando?

L’avrai compreso già dal titolo, parlo del parco giochi, non quello installato in prossimità del campo sportivo, (o, come si dice più pomposamente: Stadio Comunale Giulio Venditti), ma di quello posto ben al di là di via Serrone, su una strada che termina in prossimità della cappella della Madonna della Vittoria, Strada che, nelle intenzioni del nostro Sindaco, sarebbe dovuta servire da percorso per le tradizionali feste in onore proprio della nostra Madonna.

Hanno scambiato Gambatesa per un lunapark?

il parco è grande!

Anche qui la manutenzione lascia molto a desiderare!

Li useresti per mangiarci sopra?

Perchè allora ho quasi dimenticato di parlarne?

Ma perchè, qualcuno ricorda la presenza di questo parco?
Qualcuno, se ne è mai servito per quei pochi bambini che vivono a gambatesa?

Alla prima domanda, io non rispondo, perchè insulterei la tua intelligenza, ottenendo come risultato la riduzione drastica del numero dei miei “venticinque Lettori”, (forse meno…).

Alla seconda, invece, proverò a rispondere con qualche frase “scriteriata”, ma, soprattutto, con le foto che, in modo inconsapevole, ti mostrano che le mie, non sono poi tanto “farneticazioni”.

Se ci fosse passato un Panzer, la strada sarebbe in uno stato migliore.

Parlando di quest’argomento, mi è venuto in mente il motto che San Benedetto da Norcia aveva coniato per identificare la sua Regola: “ora et labora”.

La prima parte del motto, com’è noto, viene poco considerata dal nostro Emilio, per le ben note “divergenze di idee”, che lo tengono ben lontano da chi, per mestiere e vocazione, si occupa di quell’argomento: Don Peppino.
La seconda parte, invece, è presa alla lettera dal nostro Sindaco! tanto, da far capire a chi volesse approfittare della presenza di questo punto di svago, che farlo, significa prima essersi ben allenati.

Che sto dicendo?

Guarda le foto seguenti, e dimmi tu se questa strada può essere normalmente percorsa da persone anziane, con bambini per mano.

Ti uscirebbe un\’ernia, anche al solo pensiero di progettare una strada simile

Qui, è per prendersi gioco di chi la percorre.

Sì! potrebbero anche percorrerla! ma solo per una volta.

Se infatti all’andata si scende in modo ripido e poco sicuro, (un anziano, che che se ne dica, tenendo un bambino per mano, può perdere l’equilibrio e scivolare), al ritorno, percorrendo la strada in ripida salita, il Nostro accompagnatore arriverà in paese con la lingua per terra, semprechè non stramazzi prima al suolo per la stanchezza.

In tutto questo spreco però, il Sindaco non è solo, e non parlo della compagnia che potrebbero offrirgli i suoi consiglieri, ma del supporto dato per quest'”opera” dalla regione Molise.

Che coraggio!

Una cattedrale nel deserto come questa che ti ho proposto oggi, difficilmente la potrai trovare in altri paesi della nostra regione.

A favore di chi ha progettata e voluta questa sprecheria di danaro, possiamo segnalare il bel panorama di cui si può godere da quelle parti, panorama che ogni tanto viene modificato.

Panorama, Visto dalla Croce Posta Sopra Le Grotte

27 novembre 2010, ore 15.30

Riferendomi alla foto della Croce, se guardi lo sfondo, vedrai la vallata e la montagna dirimpettaia.
Ebbene: questa foto, potrebbe sembrare artefatta.
Se infatti ti rechi sul luogo da cui il mio valente collaboratore ha scattata la foto, ti accorgerai che, nel frattempo, parte della montagna dirimpettaia è franata.

Giuro! La foto è vera!
Così come, purtroppo è vero che la frana ha mangiata parte della montagna nei giorni successivi al ventisette novembre, (sabato scorso).

Detto tutto ciò, amaramente mi vedo costretto a constatare, ancora una volta, che se il danaro venisse meglio investito, potremmo avere un ambiente più sicuro, e territori liberi, da inutili finti parchi, (desolatamente vuoti), e molto più utili Veri Parchi, dati dalla nostra terra, in cui, volendo, i pochi bambini che vivono ancora a Gambatesa, potrebbero andare liberamente a giocare; come si faceva una volta…