TENNISTAVOLO, C2 Maschile: TT Isernia A Punteggio Pieno, Sola Al Comando
28 Novembre 2017
Giornata Internazionale Dei Diritti Delle Persone Con Disabilità
28 Novembre 2017
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Democratica

Della Redazione Di Democratica

n. 80 martedì 28 novembre 2017
“Non rinnegare mai a te stesso ciò per cui hai combattuto” (Alberto Moravia, a 110 anni dalla nascita)
La connection
Fake news Inquinano il confronto politico per
produrre profitto. E c’è chi fa finta di non vedere
ALLE PAGINE 2-3
L’EDITORIALE /1


Una minaccia per tutte le democrazie
Andrea Manciulli
LLa fase storica e politica che stiamo attraversando in tutto l’Occidente è particolarmente complessa. Il clima di sfiducia nelle istituzioni e nella politica, mista a sentimenti di rancore e paura che riemergono parallelamente a nuove forme di sovranismo e di nazionalismo paiono mettere in dubbio conquiste politiche e valori che ritenevamo ormai consolidati, minando la stabilità delle nostre democrazie.
SEGUE A PAGINA 2
L’EDITORIALE/2
Ancora più welfare con l’aiuto ai familiari dei malati
Elisabetta Gualmini
IImmaginate di dover assistere un vostro familiare non autosufficiente per dieci o vent’anni. Se poi si tratta di un figlio, oltre allo strazio, l’assistenza dura per tutta una vita. È sostenibile? Ce la fareste? I caregiver lo fanno.
SEGUE A PAGINA 5
LEOPOLDA
Voci e storie dalla kermesse di Firenze
PAGINA 4
PENSIERI E PAROLE
La bella storia del professore a Santo Domingo
ALLE PAGINE 6-7
Fake news Una minaccia per tutte le democrazie Dati dell’inchiesta del New York Times di qualche giorno fa sono stati confermati per conto della Lega Nord gestisce la pubblicitàanche su altri 18 siti pro-M5S, pro-Trump e pro-Putin. Per questo vorremmo chiedere pubblicamente:1. Questa rete di siti è coordinata da Salvini o Casaleggio?2. Chi ci sta guadagnando e quanto?3. Perché sono stati inseriti siti pro-Putin e pro-Trump in questa rete?
anche dai media italiani: la persona che gestisce gli account pubblicitari

Andrea Manciulli CONDIVIDI SU
Segue dalla prima

AAnni di congiuntura economica difficile, insieme a problematiche come l’impatto dei flussi migratori e le minacce emergenti nel mondo globale, costituiscono certamente il terreno ideale su cui forme molto subdole di disinformazione e propaganda possono insinuarsi, approfittando delle fratture sociali aperte dalla crisi economica e identitaria presenti ormai da diversi anni nelle nostre comunità.
In questo contesto il tema delle fakenews, su cui giustamente il nostro partito ha deciso di porre con fermezza l’attenzione, non è affatto banale, perché, al contrario, è ormai evidente che le fakenews, diffuse per mezzo dei media tradizionali o anche sfruttando la rapidità e l’orizzontalità del web, siano a tutti gli effetti da considerare strumenti di disinformazione utilizzati da soggetti diversi per colpire i propri competitori o per mascherare le proprie debolezze.
Si può trattare di soggetti non statuali, come organizzazioni criminali o terroristiche o anche grandi cartelli economici, ma anche soggetti statuali, anche di piccole o medie dimensioni, che puntano ad affermare la propria leadership o ad indebolore quella altrui. Sono strumenti di una nuova strategia molto aggressiva fondata sul soft power e l’influenza esterna, che sfruttando anche forme di hackeraggio, cercano di destabilizzare contesti socio-politici complessi e fragili, diffondendo apertamente notizie false che tendono a manomettere l’opinione pubblica.
In questo senso, le nostre democrazie possono prestarsi come obiettivi strategici privilegiati, in cui con grande facilità si può tentare di gettare scompiglio e supportare forze politiche e movimenti antisistema, populisti, di estrema destra o di estrema sinistra, cercando così di fomentare il malcontento popolare e condizionare gli esiti elettorali.
Anche il nostro paese è sempre di più coinvolto in scenari di conflitto e competizione globale che vedono l’uso di strumenti diversi, sia convenzionali che non convenzionali, simmetrici e asimmetrici, e in particolare, a livello politico ed economico, anche strumenti di disinformazione e propaganda atti a destabilizzare la nostra società, al nostra economia, la nostra vita politica.
Propaganda e disinformazione da sempre sono mezzi privilegiati per condurre forme diverse di guerra psicologica e mediatica;
l’uso delle fakenews si inserisce in questa tipologia di strumenti, con cui a costo molto basso e a somma zero, per chi ne fa uso, si cerca di fomentare il caos e la conflittualità all’interno delle società occidentali. Si tratta di strumenti che hanno un impatto non solo a livello civile, ma anche militare, e infatti si inseriscono pienamente nei nuovi scenari di guerra ibrida. La dimensione militare e civile di questa minaccia sono interessati anche dagli aspetti di sicurezza cibernetica: una dimensione sempre più presente nel nostro tempo, che sempre di più caratterizzerà i conflitti futuri, in cui, con mezzi molti limitati, di potranno produrre effetti collaterali e danni ingentissimi, soprattutto a livello economico e sociale.
Tutto questo viene perseguito usando in particolare il web, dove spesso una notizia che circola, anche se non verificata e sicura, per il solo fatto che circoli e conquisti condivisioni in rete diventa automaticamente vera. Si sviluppa così una forma di disinformazione che non solo tenta di influire sui meccanismi decisionali ed elettorali, come abbiamo già visto in numerosi casi, ma cerca anche di aggravare il clima di paura o rabbia sociale in ampi strati della popolazione, magari approfittando della precarietà o dell’insicurezza generate nel tempo dalla crisi economica, spesso facendo circolare notizie palesemente false. Questo avviene, per esempio, con un uso molto diretto di messaggi atti ad aumentare il sentimento di paura verso gli immigrati, oppure di risentimento verso la “classe politica” e i partiti tradizionali.
È chiaro quindi che di fronte ad una minaccia così grave e penetrante le democrazie occidentali, in particolare i paesi euro-atlantici come il nostro, non possono rimanere immobili senza agire. Le forme ormai evidenti di ingerenza e influenza da parte dei soggetti che sfruttano le fakenews per destabilizzare i nostri sistemi politici, facilitati dalla semplicità con cui questi strumenti possono approfittare del web, impongono a noi tutti non solo una seria riflessione sul tema e una campagna di controinformazione adeguata, ma anche il necessario ricorso a mezzi di regolazione e di controllo che impediscano a queste notizie false di continuare ad essere diffuse. È una necessità da cui non potrebbero dipendere solo i prossimi esiti elettorali, ma soprattutto la qualità del dibattito pubblico nel nostro paese come in tutta l’Europa. Perchè se oggi vi è un obiettivo preciso, da parte di chi diffonde le fakenews, non è tanto e solo facilitare un singolo partito o movimento populista, quanto più in generale indebolire e colpire a fondo il progetto di integrazione europeo e la democrazia dei paesi che ne costituiscono l’asse portante come l’Italia.
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SU DEMOCRATICA.COM
Fake news
Perché le fake news sono entrate nello scontro politico
NNelle scorse settimane più volte Democratica ha raccontato il rischio che le fake news inquinino la prossima campagna elettorale nel nostro Paese, così come successo negli Stati Uniti con le ultime elezioni presidenziali, o come successo nel Regno Unito con il referendum sulla Brexit. Negli ultimi giorni due inchieste di due noti network americani (BuzzFeed News e New York Times), uscite a
Perché oggi parlanotutti di fake news?
Perché la situazione è oggettivamente fuori controllo e perché due inchieste di due noti network americani (BuzzFeed News e New York Times), uscite a pochi giorni di distanza l’una dall’altra, hanno fatto scattare l’allarme in vista delle elezioni politiche che si svolgeranno in Italia nella prossima primavera.
Perché preoccupanotanto il Pd?
Perché le vittime delle fake news sono quasi sempre esponenti del Pd o del centrosinistra. L’ultimo, clamoroso, caso è la diffusione di
una fotografia che ritraeva alcuni politici (tra
cui Maria Elena Boschi e Laura Boldrini) che presenziavano alla cerimonia funebre del
boss mafioso Totò Riina: peccato che fosse
un’immagine totalmente falsa, utilizzata ad hoc da un account Facebook denominato Virus 5 Stelle.
pochi giorni di distanza l’una dall’altra, hanno portato l’allarme ad un livello superiore. Sono i soldi ad alimentare la galassia di siti e blog di notizie fake. Grazie al “clickbait”, cioé l’utilizzo di titoli acchiappaclic e fuorvianti, la galassia dei siti di bufale macinano soldi incuranti del fatto che molte delle persone che finiscono nella loro rete credono a quelle pericolose notizie.
Ecco di cosa stiamo parlando quando parliamo di pericolo fake news:
Perché Di Maio e Salvini
fanno finta di non capire???
Davanti a tutto questo come reagiscono i
principali beneficiari politici di questa attività? Facendo finta di non capire e attaccando i
media, veri diffusori di bufale e fake news secondo Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Ciò che omettono di dire, però, è che per il lavoro giornalistico tradizionale esistono regole deontologiche e legali che garantiscono la corretta informazione e gli eventuali correttivi ove questa non ci fosse. Ma per le bufale fatte circolare ad arte in rete, no. L’interesse politico di Lega e M5s, in questo momento, è far passare quella che sta diventando una vera minaccia per la democrazia come un’ossessione di Renzi e del Pd.

Propaganda inaccettabile
In questi giorni due articoli di grandi testate internazionali hanno posto il tema dell’inquinamento della campagna elettorale in Italia. Davanti alle prove del New York Times, il blog di Beppe Grillo ha reagito con il consueto stile gridando al complotto, ovviamente complotto “degli amici di Renzi”. Stanno messi male, non c’è dubbio. Noi non gridiamo al lupo. O alla potenza straniera. Non evochiamo la Russia o Trump. Non proponiamo leggi nuove
da approvare in fine legislatura. Non
evochiamo nemici immaginari Diciamo semplicemente a chi vive di bufale e propaganda sul web che ci siamo stancati di essere presi in giro. Il problema non è il viaggio in Lamborghini o la foto ritoccata: è l’idea che il web possa diventare territorio di conquista per i falsari. Questo è inaccettabile. E non lo permetteremo. Perché il web è il luogo dove passano molto
tempo i nostri figli e questa battaglia è per
loro, non solo per la prossima campagna elettorale. La battaglia politica acquisisce
invece più significato dopo che è emerso
uno strano rapporto che lega adepti del Movimento Cinque Stelle a sostenitori di Salvini. Rapporto anche economico? Non tocca a noi dirlo. A noi basta solo una
riflessione: chi vuole inquinare il dibattito
politico ci troverà fermamente dalla parte della verità. Abbiamo già pagato prezzi altissimi agli spacciatori di bufale per far
finta di nulla ancora.
Di conseguenza ogni quindici giorni il PD presenterà alla stampa un proprio report sull’argomento. Ci saranno numeri e fatti e ognuno si farà una propria opinione. Tutti noi chiediamo semplicemente di difendere
la libertà degli elettori e dei nostri figli:
semplice, no?
Renzi alla Leopolda8: “Non lasciamo il futuro alle fake news”
L’esperto Quattrociocchi: “Il pericolo è la polarizzazione”

Che cos’è una fake news? Per fake news si intende quel tipo di notizia, falsa, nata per essere condivisa e diffusa in rete, principalmente attraverso i social network. Sono notizie che fanno presa sulle paure e le inquietudini della gente e hanno tutte le stesse caratteristiche: titoli sensazionalistici e immagini che sfruttano la tecnica clickbait. Come si combatte la produzione di fake news? Difficile, se non impossibile, dare una rispostaa questa domanda. La prima cosa da fare è provare a regolamentare questo far west, cosa che il Pd sta cercando di fare con un disegno di legge a cui il Parlamento sta provando a lavorare da due mesi. L’obiettivo è quello di responsabilizzare i grandi social network (da Google a Facebook, da Instagrama Twitter), che dovranno raccogliere i reclami su fake news e contenuti illegali e decidere se rimuoverli e/o bloccare l’autore che li ha diffusi. Infine si prevederebbe l’estensionealla rete dei reati di diffamazione, minacce, stalking, pedopornografia e trattamento illecitodei dati personali. Ma anche di terrorismo, eversione, apologia del fascismo, istigazione e delinquere e associazione mafiosa.
Leopolda
Le storie della Leopolda 2017
Maria Elena Boschi e Lucia Annibali
Edoardo Nesi
25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle
Ex imprenditore tessile, amico della Leopolda, deputato della donne. Il dialogo tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Repubblica, ma soprattutto un grande scrittore. Nel 2011 ha vinto e una delle vittime più tristemente note di violenza domestica il Premio Strega “Storia della Mia Gente”

Andrea Lembo
Simona Ercolani e i ragazzi del Bambin Gesù
32 anni, avvocato con laurea e master.
Si è parlato della serie Tv “I ragazzi del Bambino Gesù, OspedaleDi sinistra da adolescente. Del Pd da sempre. pediatrico” da cui è stato tratto un libro. È insieme a Klizia e Roberto, Il sud, la vita sotto scorta. due protagonisti curati nel raparto di oncoematologia.

Antonino Bartuccio
Sindaco di Rizziconi (RC). Antonino Bartuccio ha raccontato la sua esperienza di uomo e primo cittadino contro la ‘ndrangheta

Luigi Celeste
Luigi ci ha raccontato la sua storia speciale di rinascita e riscatto, che l’ha portato a diventare un affermato specialista di sicurezza informatica.
Destinazione Italia
In silenzio e volontariamente si prendono cura di familia-ri o parenti in gravissimo disagio dando loro da mangia-re, aiutandoli a vestirsi, a lavarsi decentemente, a dormi-re. Sono oltre tre milioni in Italia, e con l’invecchiamento esponenziale della nostra popolazione tra breve saranno molti di più. Ieri è arrivata una prima risposta. La Commissione Bilancio del Senato ha votato all’unanimità un emendamento che istitu-isce il primo Fondo nazionale per i “prestatori di cure”, metten-do sul piatto 60 milioni di euro sul triennio. Le risorse non sono un granché, sia chiaro, ma il segnale è potentissimo. E’ la presa d’atto, di sostanza ancor prima che giuridica, dell’esistenza di una sfida cruciale per la nostra democrazia, che finalmente en-tra con forza nell’agenda politica e che da lì non uscirà. D’altro canto riconoscere e definire un proble-ma e farlo entrare nella lista delle priorità di chi decide è l’essenza della politica. E non c’è nulla di più universale e trasversale del bisogno di cure; non guarda in faccia nessuno, colpisce chiunque senza tanti riguardi. Non è un risultato da poco. Lo sanno bene non solo i diretti interessati, ma le numerose associazioni che nei comuni grandi e piccoli hanno da tempo costrui-to delle reti di sostegno e di accompagna-mento ai caregiver, diventando supplenti di istituzioni che non c’erano, tamponando e tenendo in piedi nuclei familiari sull’orlo del baratro. “Se capita un incidente a un tuo familia-re da un giorno all’altro o se dimettono dall’ospedale un genitore anziano, non sai dove sbattere la testa”, ripetono i caregiver. In Emilia Romagna sono state proprio le associazioni (la rete CARER ad es.) le parti sociali e le famiglie stesse a pro-Roma – Ostiense ore 9.30 28 NOVEMBRE martedì Orbetello ore 11.00 Bolgheri ore 13.45 Viareggio ore 18.30 Pisa ore 16.30 Massa ore 20.10 politica pubblica Il primo fondo nazionale per i caregiver, chesi occupano di familiari in condizioni di disagio Sono oltre tre milioni in Italia e con l’invecchiamento saranno molti di più SOSTIENI IL VIAGGIO DEL PARTITO DEMOCRATICO Elisabetta Gualmini Segue dalla prima CONDIVIDI SU
Riparte il treno dell’ascolto. Le tappe di oggi in Toscana

Puoi anche donare 2 euro inviando un SMS con scritto Destinazione Italia al numero
499499
oppure 5 o 10 euro da numero fisso
IL SERVIZIO È GRATUITO
Come nasce una nuova
muovere la prima legge regionale travasando in un testo normativo un’esperienza pratica di decenni.
Spesso sono le donne le più colpite dal carico di assistenza, le figlie femmine. Hanno tra i 40 e i 55 anni e sono schiacciate tra la cura di figli ancora minorenni e l’assistenza dei genitori anziani, magari cercando (acrobaticamente) di mantenere uno straccio di lavoro. I rischi di stress fisico e psicologico sono altissimi, il rischio di ammalarsi prima del tempo pure, a causa degli sforzi fisici. Ci sono poi i ragazzi e le ragazze minorenni che si prendono cura di fratelli disabili, rinunciando a tempi di scuola e di vita adeguati alla loro età.
Un altro tassello del welfare pubblico è stato aggiunto, dopo il primo Fondo contro la povertà assoluta. Ora la sfida è quella di creare un contenitore ampio e una visione di insieme del welfa-re pubblico, per evitare che nuove politiche pubbliche alimentino nuova frammentazione. Una visione d’insieme che dica chiaro e tondo che nelle moderne democrazie le compensazioni sociali, se flessibili, temporanee e rivolte a chi più ne ha bisogno, sono altrettanto importanti della crescita e della creazione di lavoro. Anzi, quanto più s’investe su crescita e ricchezza, tanto più è il momento di girare l’occhio verso le categorie fragili per tenere insieme tutti i bordi dell’impasto delle nostre società. Una visione che si chiama riformista, progressista e tutto sommato abbastanza di sinistra.
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Appreso del tragico incidente che ha coinvolto il treno charter noleggiato dal PD e che ieri era in trasferimento tecnico per manutenzione,a nome di tutto il PD esprimiamo le nostre più sentite condoglianzealla famiglia della vittima.
Pensieri e parole
L’esperienza civica che può cambiare la vita

Democratica CONDIVIDI SU

RRoberto Codazzi è partito per la Repubblica Dominicana, da Cernusco sul Naviglio (MI), quasi quattro anni fa per collaborare con un ufficio di pianificazione locale di una pro
vincia, la più piccola del paese, quella che
porta il nome delle Sorelle Mirabal, eroina
della lotta contro la dittatura di Trujillo. Il
legame con l’isola caraibica viene però da
più lontano, da quando, studente di Scien
ze dell’Educazione, realizzò un tirocinio
nella cittadina portuale di Haina in una
scuola comunitaria in una delle baraccopo
li più povere poco fuori alla capitale Santo
Domingo. Roberto, dopo la laurea ha con
tinuato a studiare conseguendo un master
in Sviluppo Locale e un diploma in Riforma
dello Stato in America Latina nell’universi
tà Complutense di Madrid.
Dal 2013 la decisione, con la moglie e i
figli, di lasciare l’Italia e il lavoro di media
tore dell’inserimento lavorativo per dedi
carsi ai progetto sociali che Oficina Tecnica
Provincial, organo dominicano misto pub
blico e privato, sviluppa nella provincia
Hermanas Mirabal. Dopo una prima esperienza nell’area di progettazione, assume la direzione dell’Oficina durante la quale si definisce il piano di lavoro quadriennale sottoscritto da oltre cinquanta forze politiche e sociali della provincia.
All’inizio dello scorso anno scolastico, per un’esigenza imprevista, si trova ad es
sere nominato preside del Liceo Científico Dr Miguel Canela Lázaro. Il Liceo è unico nel suo genere sull’isola e nasce come iniziativa di Oficina Técnica Provincial, delle forze politiche locali e del Ministero dell’Educazione per risolvere il grave problema dell’educazione superiore.
SEGUE A PAGINA 7
Pensieri e parole
SEGUE DA PAGINA 6 I risultati non si fanno attendere, nel Pochi giorni fa arriva anche il riconosci-
La provincia, infatti, pur avendo un alto 2017 il Liceo Scientífico è la prima scuola menti internazionale per Roberto che rice-indice di diplomati, si trova in fondo alle del paese rispetto alla prova d’esame di ve da REDUCA, la Rete Latinoamerica della statistiche rispetto ai risultati nell’esame matematica e tra i primi dieci in tutte le Società Civile per l’Educazione, il premio di maturità. Il Liceo Científico si propone, altre materie, i suoi studenti sono accetta-come Miglior Esperienza Educativa Inno-tramite l’applicazione della metodologia ti con borse di studio in università
Quello di Roberto Codazzi, preside italiano in Sudamerica è un servizio civile ante-litteram
vatrice del Continente, riconosci-STEM, basata sullo studio delle scienze, la degli Stati Uniti e francesi, le mento assegnato durante il se-tecnologia, l’ingegneria e la matematica, università private dominica-minario svoltosi a Bogotá e di fornire una base solida agli studenti per ne aprono loro le porte con incentrato sulla figura del permettere loro l’accesso alle migliori uni-ogni tipo di aiuto econo-preside come leader im­versità del paese, e non solo. mico. L’esperienza inizia
prescindibile per il cam-Si crea un corpo docente internazionale a ricevere l’attenzione
biamento. dove trovano spazio esperienze che pro-dei media, il Ministero
Se volete dare un’oc-vengono da più di venti paesi diversi, Spa-dell’Educazione avvia
chiata a questa espegna, Svizzera, Italia, Venezuela, Messico, uno studio di caso di
rienza, che sorge dalle Cile, Cuba, Stati Uniti, Haiti, ma anche In-sei mesi per analizzare
ceneri della struttura di dia, Giappone e Corea del Sud. Gli studenti gli elementi di successo
una Zona Franca Indu-sono per oltre il 75% provenienti da situa-e poter in qualche modo striale, quelle aree in cui zioni di povertà o marginalità però hanno replicare. avrebbero dovuto instal-accesso senza problemi alla scuola, trat-Piano piano la scuola si larsi le aziende statunitentandosi di un’esperienza pubblica, quindi dota dei laboratori di scienza, si e portare lavoro nella pro-gratuità al 100%, includendo la colazione, di informatica, ma anche di una vincia, ma che non sono mai state il pranzo e il trasporto da casa, elemento stampante 3d, dei kit di robotica, ma, so-completamente operative, potete visitare fondamentale poiché si tratta di un’espe-prattutto, si sviluppano modelli di ricerca il sito www.liceocientifico.org. rienza di carattere provinciale. e creazione di prodotti.
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Dentro la legge di Bilancio
Dal 2018 credito d’imposta
per affitto e tasse locali.
Così si salvano le piccole librerie
DDalla legge di Bilancio arriva un’importante novità per le librerie, soprattutto per le piccole realtà. Dal 2018, infatti, è previsto un credito d’imposta per un importo massimo di 20mila euro per le librerie indipendenti e di 10mila euro per tutte le altre. Il sostegno servirà a pagare l’affitto dei locali o le tasse come Imu, Tasi e Tari. Un emendamento che, secondo Elena Ferrara, prima firmataria del testo, “riconosce il ruolo sociale delle librerie, che non sono solo luoghi di cultura ma anche di incontro, dialogo e comunità, e in tal senso intende sostenere tali attività, in particolare le più piccole, che si confrontano quotidianamente con la concorrenza della grande distribuzione”. Ulteriori specificazioni saranno dettate dal provvedimento dell’Agenzia delle entrate che fisserà le modalità e i termini per l’uso in compensazione del credito di imposta. “L’impegno per la prossima legislatura – ha commentato il ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini – è arrivare a una legge per il libro e la lettura che introduca un sistema organico di sostegno all’intera filiera dell’editoria libraria”.
6mila chilometri, 18 regioni e 550 milioni stanziati. Così si rilanciano le ciclovie
QQuasi 6mila chilometri, 18 regioni attraversate e 550milioni stanziati. Sono questi i numeri del progetto della ciclovie
turistiche nazionali finanziate dal Ministero dei Trasporti in
accordo con il Ministero dei Beni culturali. Già nel 2016 erano
stati finanziati dal Mit 4 grandi itinerari che si stanno realizzando
sul territorio. A questi ora se ne sono aggiunti altri 6: la ciclovia del Garda, la Trieste – Lignano Sabbiadoro – Venezia, la ciclovia Adriatica, da Venezia al Gargano, quella della Magna Grecia, da Potenza a Pachino, l’anello della Sardegna da Santa Teresa di Gallura a Sassari e la Tirrenica da Ventimiglia a Roma. “Oggi si celebra soprattutto un
fatto culturale: lo Stato assume pienamente la pianificazione della
mobilità ciclistica, insieme alle Regioni. Esattamente come il sistema autostradale o il sistema ferroviario”, ha detto Graziano Delrio. La rete delle ciclovie turistiche nazionali, oltre a inserirsi in una politica per la mobilità sostenibile e dolce e promuovere in generale l’uso della bicicletta, nasce per contribuire a sviluppare il cicloturismo in Italia e ridurre il gap rispetto agli altri Paesi europei.
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