Libri: #connessi – Giornalisti E Studiosi Riflettono Sull’Urgenza Di Un’Ecologia Dei Media
30 Novembre 2017
NON A MIO NOME!!!
1 Dicembre 2017
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Democratica

Della Redazione Di Democratica

n. 82 giovedì 30 novembre 2017
“Ogni tempo ha il suo fascismo” (Primo Levi)
In corsa
Sondaggi Il Pd torna primo dopo il voto siciliano nella rilevazione di Swg. La coalizione di centrosinistra è solo a un’incollatura dalla destra
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RIFORME
Reddito di inclusione, la più forte misura contro la povertà
Da domani scattano le misure che aiuteranno concretamente le famiglie
più in difficoltà. Stanziati 2 miliardi per il 2018. Ecco come se ne può beneficiare
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L’EDITORIALE /1


Rottura Fi-Lega: oggi in Sicilia, domani in Italia
Dario Parrini
LLa guerra di Sicilia tra Fi e Lega è un assaggio di cosa potrebbero produrre a livello nazionale: paralisi e instabilità. Come nel 2001-2006, quando il deficit superò sempre il 3% del pil e venne dilapidato l’avanzo primario lasciato dai governi dell’Ulivo, cosicché l’arrivo della grande recessione ci trovò senza munizioni. Come nel 2008-2011, quando vennero distrutti un milione di posti di lavoro, lo spread salì alle stelle e per poco il Paese non finì nel baratro. Salvini disprezza l’elettorato moderato e vuole una coalizione a trazione estremista-lepenista: legge i sondaggi che lo danno alla pari con Forza Italia e rifiuta di ripercorrere le orme di Bossi che dal 2001 in poi s’inchinò su quasi tutto a un alleato molto più forte di lui (2001 Lega 3,9% e Fi il 29,4%; 2006 Lega 4,6% e Fi 23,7%; 2008 Ln 8,3% e Pdl 37,4%; 2013 Ln 4,1% e Pdl 21,6%). Fi e Ln hanno stipulato un matrimonio d’interesse. Ma, fatto questo, insieme non possono fare altro. Se non arrecare guai all’economia e al Paese.
L’EDITORIALE /2

Disabilità, il nostro impegno per i diritti
Laura Coccia
IIl 3 dicembre è la giornata mondiale delle persone con disabilità, l’occasione per porre le basi per gli impegni futuri. Il più importante rimane quello di dare ad ogni cittadino gli strumenti per sviluppare le proprie (diverse)abilità, insistendo sulla necessità di cambiare un paradigma culturale che impedisce, ancora oggi, a molti cittadini di capire che disabilità significa semplicemente capacità diverse. SEGUE A PAGINA 2
INNOVAZIONE
Blockchain, la rete anarchica dei bitcoin
ALLE PAGINE 6-7
Welfare
Reddito d’inclusione, la più forte misura contro la povertà
DDal 1 Gennaio 2018 parte il reddito di inclusione sociale, il nuovo sussidio economico introdotto con l’approvazione della legge delega contro la povertà.
Le domande potranno essere presentate dal 1° dicembre 2017.
La domanda dovrà essere presentata presso i punti di accesso che verranno preparati dai Comuni. Sarà poi proprio il Comune di appartenenza che invierà la domanda all’Inps, che avrà 5 giorni di tempo, dal ricevimento della documentazione, per rispondere. Se approvato, l’assegno REI verrà erogato a partire dal mese successivo a quello di approvazione della domanda.
Come funziona? Il reddito di inclusione sociale è composto da due parti: un assegno mensile e un progetto personalizzato di
reinserimento sociale e lavorativo. L’assegno mensile verrà erogato per 18 mesi ed è rinnovabile per non più di 12 mesi, ma tra la conclusione e l’inizio del Rei successivo dovranno passare almeno 6 mesi. La seconda componente del Rei è il progetto personalizzato per l’integrazione sociale e lavorativa.
Il progetto ha lo scopo di portare la famiglia a superare la situazione di difficoltà. Il progetto non riguarda solo la situazione lavorativa in senso stretto, ma può anche riguardare la ricerca di una casa, la somministrazione di cure mediche e l’educazione dei figli.
La bozza di legge di bilancio per il 2018, ora in discussione in parlamento, prevede un significativo potenziamento del reddito di inclusione, infatti stabilisce che da luglio 2018 diventerà una misura universale, aperta a tutte le famiglie in grave povertà.
Infatti gli aventi diritto dal 1 gennaio 2018 sono le famiglie con almeno un minore o un figlio disabile o una persona in stato di gravidanza, oppure con una persona di almeno 55 anni disoccupata. La legge di bilancio prevede che da luglio 2018 tutti questi requisiti categoriali vengano meno.
Si adeguano anche gli stanziamenti, che crescono di 300 milioni per il 2018, di 700 per il 2019 e di 900 per ciascuno degli anni successivi. In totale, il fondo contro la povertà vale circa 2 miliardi per il 2018, 2,5 miliardi nel 2019 e 2,7 miliardi dal 2020. Buona parte delle risorse sarà spesa per l’erogazione del beneficio economico, che per le famiglie numerose aumenta del 10%, si passerà dai 485 euro precedenti a 534 euro al mese, il resto per l’organizzazione della rete dei servizi.
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SU DEMOCRATICA.COM
4componenti, il REI è pari a
461,3 euro
Chi ne ha diritto
2componenti, il REI è pari a 294,4 euro mensili 3componenti, il REI è pari a 382,5 euro mensili 1,8 mlndi persone in difficoltàA550mila famiglie 700mila minori
Se la famiglia ha:
1solo componente, il REI è pari a
187,5 euro
mensili
5o più componenti, il REI è pari a
485,4 euro
Cittadini italiani e comunitari. Cittadini stranieri con permesso di soggiorno e i titolari di protezione internazionale (es. asilo politico) residenti in Italia da più di due anni
mensili
Chi ha la priorità
famiglie con minori disabili
over 55 disoccupatiA
donne in gravidanza
mensili
Requisiti
ISEE: minore o uguale a 6mila euro ISR: minore o uguale a 3mila euro PATRIMONIO IMMOBILIARE: (esclusa prima casa) minore o uguale a 20mila euro PATRIMONIO MOBILIARE: limite massimo tra i 6mila e i 10mila euro secondo la dimensione del nucleo familiare
Welfare

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IIl reddito minimo è una prestazione monetaria erogata solo ai bisognosi, sulla base di una prova dei mezzi. L’importo è differenziato a seconda delle risorse dell’indivi
duo, per il raggiungimento di un reddito “soglia” che deve essere garantito a tutti. Spetta dunque solo a coloro che si trovano sotto questa soglia. Il reddito minimo d’inserimento è uguale al reddito minimo ma prevede in più che sia condizionato all’accettazione di progetti di inserimento socio-lavorativo per i
Quali sono le differenze tra reddito d’inclusione e reddito di cittadinanza?
Disabilità, il nostro impegno per i diritti
Laura Coccia CONDIVIDI SU
Segue dalla prima
FFino a pochi anni prima del mio impegno come parlamentare avevo un’idea chiara: fare più esperienze possibili lontano dall’Italia. A Vienna, Berlino, Lipsia sono cresciuta tra corsi, università e ricerca per il dottorato, le difficoltà c’erano, ma ho sperimentato la possibilità di muovermi con più autonomia.
Contemporaneamente in Italia la scuola e l’università erano state svuotate -come se fossero bancomat- dal Governo Berlusconi. Le risorse servivano ad altro e non certo ad investire su giovani e politiche sociali. Appunto, quelli erano settori da cui prelevare fondi per fare cassa!
In questi 5 anni, forse, non abbiamo fatto la rivoluzione, ma abbiamo messo in campo delle azioni concrete e delle misure organiche per aiutare le persone con disabilitá e, a differenza del passato, abbiamo posto dei paletti che ora sarà quasi impossibile rimuovere e grazie ai quali si potrà solo andare avanti e progredire.
Non solo perché il fondo per l’autosufficienza è stato ripristinato e aumentato, ma perché lo Stato ha ricominciato ad avere un progetto e una visione rispetto al tema cruciale delle politiche sociali.
Le riforme di questi anni mirano proprio a mettere in campo gli strumenti diversi affinché ciascuno possa scegliere quelli più adatti per costruire il proprio progetto di vita.
In questa direzione vanno la legge sull’autismo, l’incremento del fondo per la vita indipendente, la legge delega sull’inclusione scolastica, l’aggiornamento del nomenclatore tariffario e dei LEA, che aspettavamo da quasi 20 anni e che consentirà alle persone con disabilità di avere strumenti tecnologicamente avanzati e il “dopo di noi” che per la prima volta vede un investimento diretto per l’assistenza delle persone con disabilità grave e gravissima senza sostegno familiare. Ma penso anche alla Legge di Bilancio che stiamo discutendo con cui si istituirà il “caregiver” dotato di un fondo di 60 milioni.
Infine, l’incremento dei fondi diretti al Comitato Italiano Paralimpico, divenuto ente autonomo grazie al Governo Renzi e il sostegno per l’accesso agli strumenti per poter praticare attività sportiva come gli ausili e le protesi.
Ma la cosa più importante è lavorare per cambiare un paradigma culturale. Per contrastare i venti di razzismo paura del diverso che oggi spirano così forti, dobbiamo combattere, con forza ancora maggiore, i modelli, i canoni, le visioni standard e omologate che la società ancora ci impone.
La sfida è che lo sforzo politico che abbiamo fatto in questi anni continui a essere la base per un sistema di tutela, aiuti e promozione dell’autonomia, che sia la base per un processo culturale che favorisca la valorizzazione delle diverse abilità e prepari la società a cogliere le opportunità derivanti dall’accoglienza, dal rispetto e dall’incoraggiamento.
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va dei mezzi o richiesta di lavoro. L’importo è uguale per tutti, a prescindere dal reddito.
Non esistono esempi concreti di applicazione in nessun paese del mondo (tranne un esempio limitato in Alaska e una sperimentazione in Finlandia).
La proposta del M5S è ancora di-
La proposta del M5s spinge verso la cosiddetta “trappola della povertà”
versa: è un reddito minimo condizionato, destinato a coloro che guadagnano meno dei 6/10 del reddito mediano
UE, ad oggi pari a 9.360 euro netti annui, e consiste in una sorta di integrazione per raggiungere questa cifra.
Questa misura secondo le elaborazioni Istat
prevederebbe la copertura di circa 30 miliardi di euro. Una misura del genere incor
re poi nel rischio della cosiddetta
beneficiari (è il caso del nostro Reddito di Inclusione).
In varie forme e declinazioni, è presente da anni in tutti i paesi europei. All’appello mancava solo l’Italia e Grecia.
Il reddito di cittadinanza invece è un reddito di base elargito dalla comunità a tutti i suoi membri su base individuale, senza pro-
della trappola della povertà: una situazione nella quale non ci si sforza di cercare lavoro, perché l’eventuale assunzione comporterebbe la perdita del supporto economico. Garantendo infatti un sussidio ad un’ampia fetta della popolazione, si rischierebbe di diminuire il tasso di partecipazione al mercato del lavoro in Italia.
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PoliticaA
Il Partito Democratico torna in testaA
SWG – Orientamenti di voto
Coalizione centrosinistra Partito Democratico Alleanza Popolare Campo Progressista Radicali Italiani Altri centrosinistra Coalizione centrodestra Forza Italia Lega Nord Fratelli d’Italia Altri centrodestra Movimento 5 StelleAListra di sinistraARifondazione Comunista Altro partito 32,1 26,2 2,6 1,2 0,9 1,2 34,0 14,8 13,5 5,1 0,6 25,7 4,9 1,0 2,3 32,0 25,5 2,6 1,6 1,0 1,3 33,9 14,5 14,0 4,8 0,6 26,1 5,4 0,9 1,7 0,1 0,7 0,0 -0,4 -0,1 -0,1 0,1 0,3 -0,5 0,3 0,0 -0,4 -0,5 0,1 -0,6 30 nov. 2017 23 nov. 2017 trend
Date di esecuzione: 27-29 novembre 2017. Metodo di rilevazione: sondaggio CATI-CAMI-CAWI su un campione rappresentativo nazionale di 1.500 soggetti maggiorenni
In Sicilia il centrodestra è già in crisi

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SSalvini fuori dalla giunta Musumeci. La lite rischia di proiettarsi a livello nazionale Quello tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni è un rapporto complicato. Un rapporto “d’amore e d’odio”, come si dice. Solo che nel caso specifico dell’amore non c’è più l’ombra. A darne prova, nel caso ce ne fosse il bisogno, è il crac avvenuto in Sicilia con l’estromissione della Lega dalla giunta Musumeci. “Se hanno ritenuto – ha detto il leader della Lega a Circo Massimo su Radio Capital – di preferire per la giunta uomini di Lombardo e Cuffaro lasciando fuori noi, ci hanno fatto un favore. Si preferisce il vecchio rispetto al nuovo”.
Da sempre la Sicilia è considerato banco di prova di alleanza e assetti politici da proiettare a livello nazionale. A guardare la giunta partorita dopo 23 giorni dalle elezioni, però, sembra che il matrimonio di convenienza tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia sia già fedifrago e pure con gli amanti più invisi al Carroccio. Nella nuova giunta sono finiti, per
esempio, Roberto Lagalla, già assessore alla Sanità dell’ultimo governo di Totò Cuffaro alla Sanità, che andrà alla Formazione professionale e Toto Cordaro, avvocato di Cuf-faro nel processo per concorso esterno, che ricoprirà l’incarico di assessore al Territorio.
La rabbia della Lega passa anche dalle parole di Angelo Attaguile, leader di Noi con Salvini nella Sicilia orientale, che ieri ha accusato Meloni e La Russa di “tradimento” e ha dichiarato la fine del vincolo di coalizione annunciando un appoggio esterno condizionato: il deputato Tony Rizzotto voterà in Assemblea le singole proposte di legge.
Una reazione per quello che la Lega giudica un fatto “molto grave politicamente”. “Meloni e La Russa non hanno mantenuto gli impegni presi con noi, pensavamo fossero diversi e invece è il peggio della vecchia politica: loro hanno chiesto e ottenuto un posto nel listo del presidente Musumeci e toccava a noi l’indicazione in giunta, invece non è andata così”, accusa Attaguile.
Il centrodestra che ha l’ambizione di guidare il prossimo governo nazionale è già ai ferri corti. E le prossime settimane si preannunciano parecchio burrascose.
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Destinazione ItaliaA
Il treno Pd nel Nord OvestA
A Casale Monferrato, con iA
familiari delle vittime di amiantoATra le tappe più significative della giornata, quella al parcoEterNot di Casale Monferrato: l’area verde attrezzata sorta,simbolicamente, nello stesso luogo, poi bonificato, in cuinasceva lo stabilimento di manufatti in amianto Eternit,responsabile delle morti che hanno colpito per decine di anni ilavoratori, le loro famiglie, gli abitanti della città.Il parco ha un piccolo anfiteatro per eventi all’aperto e duemonumenti dedicati alla memoria delle vittime del drammadell’Eternit. I morti causati dall’amianto sono stati, lo ricordiamo,oltre 3 mila, con una tragica media di 70 all’anno. Soltanto sinoal 2008 sono stati oltre 1200 i casi di mesotelioma pleuricorilevati: una vera e propria strage se si considera che la città diCasale Monferrato conta circa 35mila abitanti. I familiari dellevittime hanno voluto devolvere parte dei risarcimenti in unfondo per la ricerca su questo tipo di tumore.Quella della bonifica dell’amianto è stato uno degli impegnipiù importanti del Governo Renzi, che con l’approvazione, perla prima volta in Italia, di una legge sugli ecoreati, ha messo alcentro la salvaguardia dell’ambiente e insieme la difesa dellasalute delle persone.A proposito di amianto, il governo Renzi ha stanziato in tre anni oltre la metà del totale dei fondi destinati alla bonifica nei precedenti quindici anni; unimpegno che è stato particolarmente apprezzato daifamiliari delle vittime, alcune delle quali hanno incontratooggi sul treno il segretario del Pd.Asti ore 9.00 30 NOVEMBREAgiovedì Trino ore 12.30 Biella ore 18.15 Vogogna ore 16.00 SOSTIENI ILVIAGGIOASarzana Genova Il treno Pd in Liguria ha raggiuntoin mattinata Sarzana per una visitaal cantiere navale Intermarine, poil’arrivo a Genova per un sopralluogosul Bisagno dove grazie ai 400 milionistanziati dal governo dei Mille Giorni,attraverso il decreto ItaliaSicura, sista mettendo in sicurezza un territoriopesantemente coinvolto nel dissestoidrogeologico di questa regione.Tanti gli incontri anche in treno trauna tappa e l’altra: il primo con unadelegazione di operai delle concessioniautostradali, poi con i lavoratori delteatro e della musica per fare un puntosulla nuova legge sullo spettacolo dalSanremo
vivo e, ancora, con i ragazzi liguri che
DEL PARTITO DEMOCRATICOA
si sono confrontati con Matteo Renzi e la ministra della Difesa Roberta Pinotti sulla proposta di un mese di servizio civile obbligatorio. Il treno ha raggiunto Sanremo dove con gli amministratori locali e Marianna Madia si è fatto il punto sui risultati della riforma della pubblica amministrazione. Savona, con una visita a un’azienda leader in Italia nella produzione di frutta secca e infine il passaggio in Piemonte, nella provincia di Cuneo, per una tappa tutta dedicata al food e alle straordinarie eccellenze di questa terra in campo enograstronomico.

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Pensieri e parole
Blockchain, la rete anarchica dietro i Bitcoin

Stefano Minnucci CONDIVIDI SU

IImmaginiamo per un attimo di tornare indietro nel 1994 e di trovarci fra le mani una rivista di tecnologia che parla di Internet mentre ascoltiamo a tutto volume una canzone dei Nirvana a casa, seduti su un divano. “Un’innovazione che cambierà la società e il modo di vedere le cose”, si leggerebbe su quella rivista. Ora ricatapultiamoci nel presente: siamo all’interno di un vagone affollato della metro e mentre ascoltiamo una canzone dall’auricolare – questa volta degli Arctic Monkeys – sul nostro
smartphone osserviamo, attoniti, un grafico del Bitcoin che accompagna l’articolo di un quotidiano online. Scorrendo il testo con il pollice, l’occhio cade su una frase: “Un’innovazione che cambierà la società e il modo di vedere le cose”.
Il Bitcoin è dunque innovativo come lo è stato
Un nuovo paradigma per gestire informazioni che porterà inevitabilmente a un cambiamento culturale
il web? A qualcuno potrebbe sembrare un paragone azzardato, addirittura farneticante. Ma in verità, secondo diversi osservatori, non lo è affatto. Soprattutto grazie alla struttura su cui si basa, la cosiddetta Blockchain, che molti hanno paragonato alle invenzioni più importanti degli ultimi 100 anni, insieme a quelle di Einstein e Von Neumann. Chiariamo subito un concetto, visto che per un certo periodo la Blockchain è stata confusa o, meglio, identificata con il bitcoin. Si è scel
to di adottare una convenzione: il termine Bitcoin con l’iniziale maiuscola si riferisce alla tecnologia su cui si basa – appunto la Blockchain –, mentre il minuscolo bitcoin si riferisce alla valuta in sé. Ma andiamo con ordine.
Il bitcoin inteso come valuta continua a crescere senza freni: solo nel 2017 è salito dell’850 per cento, arrivando a rappresentare una capitalizzazione di circa 160 miliardi. Una crescita inarrestabile che si autoalimenta: più passano le ore, maggiore è l’interesse che suscita, anche tra i meno esperti di logiche finanziarie. Alcuni la definiscono una colossale bolla speculativa – lo scoppio della quale
destabilizzerebbe addirittura l’economia di alcuni Stati –, altri lo vedono invece come il punto di riferimento del prossimo futuro. Impossibile sapere oggi chi ha ragione. Restiamo allora sul presente, che tutto sommato è anche l’inizio di quel futuro, e soffermiamoci sulla tecnologia alla base del bitcoin, un nuovo
protocollo che sta permettendo
alla criptomoneta di ottenere sem
pre maggiori consensi. Pensiamo al fatto che una moneta non può diffondersi senza fiducia.
È un principio che i Romani avevano capito già duemila anni fa e che evidenzia molto bene Pietro Caliceti in un suo appassionante romanzo, Bitglobal: “La parola ‘credito’ viene dalla parola ‘credere’ – scrive l’autore – ossia avere fiducia.
SEGUE A PAGINA 7
Chi ha inventato i Bitcoin
LLa nascita di Bitcoin (e della Blockchain) è ancora oggi avvolta nel mistero. Non si sa chi, non si sa quanti, non si sa come siano riusciti il 16 agosto 2008 a creare e una moneta virtuale che molti hanno paragonato alle invenzioni più importanti degli ultimi 100 anni, insieme a quelle di Einstein e Von Neumann. Di Bitcoin, e del protocollo che ne rende possibile l’utilizzo chiamato blockchain, si è scritto parecchio. Libri, saggi, migliaia di articoli che ne hanno raccontato la perfezione matematica, analizzato le implicazioni politiche, sociali, economiche. Bitcoin è nato nel cuore dell’era dell’informazione, eppure avere informazioni sulla sua paternità è impossibile. La sua origine oggi più che mai è leggenda.
I partecipanti alla rete Blockchain
Difficile stabilire esattamente chi faccia parte della rete. Ad oggi si parla di oltre 16 milioni di nodi.

7 Pensierie parole
SEGUE DA PAGINA 6
E se si ha fiducia che la moneta sarà accettata in pagamento, qualsiasi cosa può servire da moneta: denti di balena, conchiglie, sigarette, pietre. Persino algoritmi”.
Nel caso dei bitcoin e delle criptovalute in generale, la sempre maggiore fiducia arriva proprio grazie alla solidità del protocollo su cui si poggia.
Ma cos’è in due parole la Blockchain? È un database, un libro digitale nel quale vengono registrate tutte le transazioni bitcoin. Una sorta di protocollo di comunicazione (una rete diffusa in tutto il mondo), che risiede su migliaia di Pc collegati tra loro chiamati nodi. In questo modo i dati non vengono memorizzati su un solo computer, ma su più macchine. Ed è proprio questo il suo punto di forza, perché chiunque può farne parte: è accessibile a tutti, basta scaricarlo tramite un software specifico. Una logica di governance basata sul concetto di fiducia tra tutti i soggetti della rete, grazie alla quale nessuno ha la possibilità di prevalere e tutto passa rigorosamente attraverso la costruzione
del consenso. Il proble-Quattro ma che la Blockchain
parole chiave:
risolve è assicurare che chi paga in cripto-decentralizzazione, valute sia il vero proprietario della moneta, trasparenza, sicurezza tramite la ricostruzio-
e immutabilità
ne di tutti i passaggi di quella moneta che si sta usando per quella specifica transazione. L’idea geniale alla base è questa: utilizzare un registro digitale pubblico (la Blockchain) per validare e verificare ogni singola transazione. Il pagamento deve essere in pratica certificato dalla maggioranza dell’intera rete.
La Blockchain certifica qualsiasi transazione. Senza scendere in troppi tecnicismi informatici, potremmo semplificare il suo
funzionamento così: le transazioni (costituite da dati crittografati) vengono verificate, approvate e successivamente registrate su tutti i nodi che partecipano alla rete. La medesima “informazione” è quindi presente su tutti i nodi e pertanto diventa immodificabile se non attraverso un’operazione che dovrà essere approvata della maggioranza dei nodi di quella rete. In questo modo si permette a chiunque voglia farne parte di sapere quanta moneta c’è in circolazione e di seguirne i flussi. Per questo viene considerata una moneta trasparente e collettiva, non esiste un ente centrale che la controlli o una banca che la emetta.
La Blockchain è quindi una tecnologia orizzontale, coinvolge tutti e incarna lo spirito della disintermediazione con cui è stata pensata. Affonda le sue radici in una sorta di filosofia anarchica, l’anarco-capitalismo degli anni ’80, un orientamento della politica liberale diffuso negli Usa che aveva
l’obiettivo di preservare la ricchez
za dall’intrusione di autorità e
dai governi. Ma il paradosso,
oggi, è che la Blockchain
per continuare a crescere
dovrà cominciare a interagire proprio con ciò che per sua natura doveva bypassare, ossia le istituzioni.
D’altra parte, come accade in tutte le rivoluzioni tecnologiche industriali e culturali, si inizia
sempre con le aspettative di
cambiare tutto e alla fine ci si
adatta. Saranno poi i regolatori a
gestire questo delicato passaggio di assestamento. I due punti di forza della piattaforma rimarranno comunque sempre gli stessi: riuscire ad assicurare l’immutabilità dei dati gestiti, perché in grado di garantirne la storia (non si può cancellare il passato); l’accessibilità per tutti. Per questo siamo di fronte a un nuovo paradigma per la
giovedì 30 novembre 2017
gestione delle informazioni – in generale, non solo quelle che riguardano transazioni di criptovalute – e per questo porterà inevitabilmente a un cambiamento culturale.
POSSIBILI APPLICAZIONI FUTURE
Alla luce di tutto ciò, quel paragone iniziale con il ’94 comincia ad avere senso. Se la rivoluzione digitale ha permesso di mandare a chiunque la copia di qualsiasi file, la Blockchain permetterà invece di trasferire per la prima volta un oggetto digitale univoco, non la sua copia.
Nel caso del Bitcoin si tratta della transazione della valuta, ma se pensiamo a tutte le cose che rimangono univoche, i settori che potrebbero investire in questa nuova tecnologia sono davvero tanti. Addirittura il voto politico, in un futuro prossimo, potrebbe essere validato dalla Blockchain. Oppure un atto notarile. Secondo uno studio della banca d’investimento svizzera Ubs, l’incremento del valore economico annuo mondiale della Blockchain potrebbe addirittura subire un’impennata tra i 300-400 miliardi di dollari entro il 2027, proprio grazie all’introduzione di nuovi servizi e prodotti. Pensiamo al mondo delle assicurazioni, al lavoro dei commercialisti e degli avvocati. Insomma, la lista è davvero lunga e tutto fa pensare che prima o poi anche la Blockchain assumerà un’economia di scala e varrà adottata in massa.
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