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I Voli Del Rondone 6_3

Di Marco Frosali

Il Clistere

3a Tappa

ENGEN, 16 luglio 2018. Dopo una nottata relativamente tranquilla nonostante lo sgrullone serale, mi alzo come di consueto alle otto in punto e comincio a preparare le valigie, prima di iniziare lo smontaggio della tenda. Questa è piuttosto bagnata a causa della pioggia insieme al telo copri moto che avevo messo al Rondone e così, per il tempo necessario a prendere qualcosa a colazione e andare al bagno, stendo sia la copertura esterna della tenda che il telo vicino ad una grande siepe su cui batte il sole già bello forte, in modo tale che dopo circa un quarto d’ora sono entrambi asciutti e posso caricarli sulla moto.

Al momento della partenza passa a salutarmi il mio vicino di piazzola che mi da alcune indicazioni stradali utili durante il giro di oggi: essendo munito di atlante stradale spero di riuscire a trovare le strade giuste nel groviglio di incroci che ci attendono facendo una piccola modifica al mio percorso prestabilito. Dopo aver concesso al mio vicino di piazzola di ascoltare un po’ di ‘Good Vibrations’ del bicilindrico, ringraziatolo sia per le indicazioni che per la birra di ieri, lascio il campeggio alle nove e vado ad immettermi sull’autostrada 81 che lascio dopo circa trenta chilometri giungendo nella cittadina di Rottweil dove era presente un centro abbastanza carino che però non ho potuto fotografare per via del traffico. Qui si materializza la difficoltà che avevo previsto: giro infatti alcuni km perdendo tempo prezioso e tornando almeno 3 volte allo stesso punto in quanto non trovo le indicazioni relative ai paesini che avrei dovuto attraversare. In Germania infatti, se un paesino è piccolo, le indicazioni le trovi nelle immediate vicinanze e le strade provinciali sono riconoscibili da piccoli cartelli numerati posti ai bordi della strada, per altro faticosi da leggere. A calci e mozzichi riesco a trovare l’indicazione per la vicina Dunningen e credo di aver sbrogliato la matassa…ma è solo un’illusione: poco prima della cittadina, un camion uscito di strada provoca una deviazione che mi ingarbuglia ancora di più facendomi fare almeno tre strade diverse che mi riconducono sempre al luogo dell’incidente, tra le velate risate del poliziotto della stradale che regolava il transito! Decido così di seguire meglio il flusso di auto deviate in modo tale da bypassare il punto cruciale e addentrarmi così nella Foresta Nera!

Panoramica della Foresta Nera

Panoramica della Foresta Nera

Panoramica della Foresta Nera\

Panoramica della Foresta Nera

Panoramica della Foresta Nera

Panoramica della Foresta Nera_6

Case ad Alpirsbach

Case ad Alpirsbach

Foresta Nera ad Ehlenbogen

La foresta è veramente immensa: in alcuni punti gli alberi si perdono oltre l’orizzonte. La cosa particolare che ho notato è che gli abeti sembravano piantati e curati uno ad uno, tanto erano perfetti e senza una fronda fuori posto. Le strade che mi aveva indicato il mio vicino di piazzola erano un po’ più interne per cui, onde evitare di complicarmi la vita sbagliando di nuovo mi ricongiungo a quelle che avevo programmato, ma il panorama è comunque molto suggestivo.

Nel frattempo giunge l’ora di pranzo e inizio ad avvertire un certo languorino, così adocchio un albergo-ristorante lungo la strada nel piccolo borgo di Baiersbronn dove decido di fermarmi!

Io e il Rondone a Baiersbronn

Fiume Murg a Baiersbronn

Panoramica di Baiersbronn

Vengo accolto da una bella ragazza che mi fa accomodare ad un tavolo, ma con una particolarità: era vestita con un costume tipico della Baviera e del Baden-Wurttemberg. Un po’ se a Gambatesa le cameriere servissero vestite da ‘pacchiane’ (e l’idea non sarebbe male)! Ma anche il ristorante era molto particolare: un mix tra classico e lussuoso, tanto che mi aspetto una mazzata al momento del conto!

Interno del Ristorante a Baiersbronn

Interno del Ristorante a Baiersbronn

Dal menù i prezzi non sembrano malvagi così opto per una bella insalata e per una pietanza a base di carne di maiale cotta con una fetta di mela con formaggio camembert fuso e bacche di mirtillo, il tutto immerso nella famosa salsa che ho già assaggiato ieri sera, oltre a patatine fritte come contorno, acqua e birra!

Insalata

Carne di Maiale con Fetta di Mela, Formaggio Camembert, Bacche di Mirtillo e Patatine Fritte

Il conto inferiore ai trenta euro, ventisei per la precisione, è stata una piacevole sorpresa e stavolta sono riuscito anche a fare una foto con la cameriera in costume tipico…alla faccia di quelli che dicono che non fotografo mai una ragazza!

Tiè! Pijateve questa!

Io e la Cameriera in Costume Tipico nel Ristorante a Baiersbronn

Ripartiti con tutta calma visto che la tappa di oggi non è molto lunga e impegnativa, io e il Rondone deviamo verso Baden Baden, noto centro termale tedesco, passando attraverso un altro fitto bosco che non ho capito bene se era ancora la Foresta Nera o la sua parte finale.

Strada nel Bosco Verso Baden Baden

Strada nel Bosco Verso Baden Baden

Strada nel Bosco Verso Baden Baden

Da qui, le indicazioni ci fanno tornare indietro di qualche chilometro prima di prendere l’autostrada 5 e dirigerci verso Francoforte sul Meno, tappa finale di giornata. Ma anche stavolta…quel cacacazzi di Giove Pluvio decide di venirci incontro e così, fermatomi sotto un viadotto per indossare l’impermeabile, assieme al Rondone divoriamo gli ultimi quaranta chilometri dei quali almeno quindici sotto l’acqua che come al solito, dopo circa dieci minuti smette e lascia il posto ad un caldo sole.

Giunti a Francoforte lasciamo l’autostrada e seguiamo le indicazioni per trovare Leonardo da Vinci Allee…ma sbaglio l’uscita prendendo quella successiva a Rebstock Park e così mi ritrovo ai piedi di enormi grattacieli con i vetri a specchio dove passavano tutte auto di grossa cilindrata e persone distinte in giacca e cravatta: forse ero nel centro finanziario di Francoforte visto che qui si trova la borsa tedesca e la sede della BCE, oltre a quella di numerose altre banche, tedesche e non.

Francoforte sul Meno: Grattacieli del Centro Finanziario

Visto il caldo insopportabile con la cerata addosso decido di mettere la giornata su un altro livello accostando il Rondone al marciapiedi e di inscenando uno spogliarello tra lo stupore dei tedeschi!
Con la mia proverbiale ‘nonscialànz’ mi tolgo di dosso giacca e pantaloni cerati e aspetto qualche minuto all’ombra per riprendermi un po’ dalla sudata, dopodiché do fondo alle ultime energie residue del mio smartphone per controllare dove cavolo fosse Leonardo da Vinci Allee, in modo tale da tornare indietro di un paio di chilometri, raggiungerla verso le 19, posteggiare il Rondone davanti ad un piccolo supermercato…

Le Rondon ne la Strasse!

…entrare dentro verso le casse e poter così salutare dopo 6 anni trascorsi sempre dalla prima tappa del primo viaggio in sella a Sara, il mio amico Zi ‘Ntonio che nel frattempo da Pisa si è trasferito in Germania.

Glielo avevo promesso e sono venuto a trovarlo!

Zi ‘Ntonio al Lavoro!

Dopo tanta strada, mi rifocilla con una bottiglia di acqua e un buon cornetto nell’attesa che staccasse dal lavoro. Ma anche qui il Rondone fa conquiste: dall’ampia finestra che dava proprio sulla strada ho assistito a 2 scenette abbastanza divertenti: 2 signore tedesche sui 50 anni gli si avvicinavano incuriosite e poi, visti i trofei di guerra dei precedenti viaggi con Sara apposti sulle valigie laterali, restavano piuttosto sorprese! Una foto ad una di loro sono riuscito a scattarla!

Il Rondone e l’Ammiratrice!

Alle venti e trenta circa Antonio stacca finalmente dal lavoro e, seguendo col Rondone la sua auto, arriviamo a casa sua dove era presente anche la sua compagna Deborah. Dopo essermi accomodato in salotto e fatta una doccia usciamo insieme tutti e tre e andiamo ad un locale dove erano presenti due loro amici italiani per poter mangiare e bere in compagnia.

Bisteccona di Maiale con Salsa Bavarese e Patatine Fritte

C’ncion!

Il locale era molto spartano, e piuttosto tranquillo. Tra gli avventori c’era un signore di circa settant’anni bello panciuto, barba folta, camicetta e pantaloni corti con bretelle, cappellone bavarese con pennacchio e due pastori tedeschi al seguito che stava trangugiando ettolitri di birra. La foto non l’ho fatta, ma la descrizione rende l’idea: sembrava stesse partecipando all’Oktoberfest!

Dopo aver consumato la cena e scambiato quattro chiacchiere, alle ventitré, orario di chiusura del locale, ci affrettiamo ad uscire: qui so’ tedeschi…o esci all’ora precisa o un minuto dopo ti cacciano loro! Tornati verso la macchina schivando gli zig zag di una ragazzina rincoglionita in bicicletta che con una mano guidava e con l’altra tracannava qualcosa da una borraccia, torniamo a casa per riposare, dato che l’indomani Deborah ha il turno di mattina presto, Antonio quello del pomeriggio e io…che domande: devo guidare verso una nuova meta!