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Moneta Elettronica: A Gambatesa, Usarla Costa Di Più

Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Stefano Venditti

Tenete In Tasca I Contanti!

Totò Truffa

Vi è mai capitato di rimanere senza contanti? Al giorno d’oggi non dovrebbe essere un problema; c’è la moneta elettronica che sopperisce all’eventuale brutta figura che si potrebbe fare, presentandosi alla cassa, scoprendo però di non avere soldi in tasca. Risolviamo il problema con la carta di credito o con il bancomat… sì, in un paese civile. E… a Gambatesa?

Esperienza di lunedì scorso in un locale sito nell’agro del paesello, uno dei pochi che accetta le carte elettroniche, atteso che a Gambatesa-centro, i bar e gli altri esercizi, escluse le tabaccherie, (per quanto a conoscenza di chi scrive), non sanno nemmeno cosa sia un POS e se lo conoscono per sentito dire, di certo non ne forniscono i servizi.

Lunedì scorso, volendo perdere un po’ di tempo come si fa generalmente ogni pomeriggio, chi scrive esce dal borgo e si reca presso l’esercizio che opera anche mediante bancomat per bere in amicizia la solita birra. Non verrà nominato il negozio in questione, non per paura, visto che si potrebbero pubblicare scontrino e ricevuta del bancomat utilizzato, ma per evitare l’ennesima bordata ad un’economia locale, già sufficientemente disastrata. Va da sé che l’intelligenza dei quattro lettori che hanno la pazienza di seguire lo scrivere di questo giornale, ha già chiara la localizzazione dell’esercizio in questione, atteso che come detto, a Gambatesa siano mosche bianche coloro che hanno recepita questa forma di progresso, abissalmente lontana da ciò che accade al di là delle patrie frontiere, dove se non si paga con carta di credito, come minimo si rimedia un brutto sguardo dagli esercenti, nonché dagli astanti.

Dunque, consumato il desiderato, si passa a pagare. Da dire che entrando nel locale in tema, chi scrive, parlando con l’operatrice al banco, ha manifestata l’idea di pagare con il bancomat, chiedendo istruzioni in merito e sentendosi di rimando rispondere che, “va bene; se paghi alla fine, facciamo una sola transazione”, cosa alla quale non si è dato peso, dato che normalmente per transazione s’intende il versamento di quanto dovuto.

Tutto bene? Vediamo: all’atto del pagamento, la somma da versare è stata di cinque euro e ottanta centesimi per aver acquistati due pezzi di pizza e due birre da sessantasei centilitri cadauna. Verificando a seguire l’estratto del proprio conto corrente, chi scrive ha trovati spesi sei euro e ottanta centesimi, vale a dire un euro in più del dichiarato da chi era alla cassa…

Detto terra-terra, un euro non danneggia nessuno. Approfondendo però il problema, è chiaro che un comportamento del genere non giova all’impresa che lo ha messo in atto, tanto da far concludere questo scritto con l’appello all’intelligenza dei nostri quattro lettori, Dire che in sintesi esprime solo l’avviso a chiunque volesse utilizzare la moderna moneta elettronica a Gambatesa, di considerare l’ipotesi che tal progresso, ormai normalità nel resto del mondo, da queste parti è visto con sospetto, quando non con la malcelata voglia di frode, qualità non certo apprezzabile, ne foriera di sviluppo economico per quei pochi che non potendo ne sapendo lasciare queste terre, ne avendo altra fonte di sostentamento, pensano di rubare un euro alla volta a chi ne dà loro la possibilità, magari per saggiarne l’ormai chiara mancanza di serietà commerciale.