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LETTERA SCRITTA DA UNA DELLE TANTE DONNE CHIUSA IN UNA CASA DI RIPOSO

Presa Da Facebook Da Antonio Di Domenico
(Premessa), Di Vittorio Venditti

L’Uomo? Usa E Getta!

Non capisce chi non patisce. Ci dovete essere stati in quei lager per riuscire ad emozionarvi nel leggere quanto di seguito riportato. Chi in quei posti ci ha dovuto vivere per imposizione dello Stato, non da vecchio, ma da bambino, si scandalizza nel sentire gente che giustifica il trattenere anche gli immigrati in posti dove italiani ‘si guadagnano da vivere’,per la sola ragione imposta da altri Stati che non vogliono essere le destinazioni di questa gente che ha avuto il solo torto di voler andare a vivere là dove chi li caccia ha portate le ricchezze dei fuggiaschi o luoghi dai quali partono le armi utilizzate per macellare quelle genti.

Tornando dunque agli anziani, questi vengono prima utilizzati dai loro figli e poi, una volta di peso a questi, parcheggiati nei lager di cui sopra, in attesa che Dio s’impietosisca di loro e li riprenda con sé, togliendo linfa a chi, più giovane, magari si vanta di aver trovato un lavoro e campa custodendo chi, innocente, è condannato a morte.

E poi c’è chi si lamenta della legalizzazione del suicidio assistito!
Ma di questo, tratteremo domani.

Buona Lettura e che serva per riflettere.

Casa Di Riposo

LETTERA SCRITTA DA UNA DELLE TANTE DONNE CHIUSA IN UNA CASA DI RIPOSO PER ANZIANI SENZA CHE LEI LO VOGLIA. 😔😔😔😔😔😔

Questa lettera rappresenta il bilancio della mia vita.
Ho 82 anni, 4 figli, 11 nipoti, 2 bisnipoti ed una stanza di 12 metri quadrati.
Non ho più una casa e nemmeno le mie amate cose, però ho chi mi riordina la camera, mi prepara da mangiare e mi fa il letto, mi controlla la pressione e mi pesa.
Non ho più le risate dei miei nipoti, non posso più vederli crescere, abbracciarsi e litigare; alcuni di loro vengono a trovarmi ogni 15 giorni; altri ogni tre o quattro mesi; altri, mai.
Non faccio più le crocchette o le uova ripiene e nemmeno i rotoli di carne macinata, né il punto croce. Ho ancora dei passatempo da fare ed il sudoku che mi intrattiene un po’”.
“Non so quanto mi rimarrà, però devo abituarmi a questa solitudine; faccio terapia occupazionale ed aiuto in ciò che posso chi sta peggio di me, anche se non voglio affezionarmi troppo: spariscono frequentemente. Dicono che la vita sia sempre più lunga. Perché? Quando sono sola posso guardare le foto della mia famiglia ed alcuni ricordi che mi sono portata da casa. E questo è tutto.

Spero che le prossime generazioni capiscano che la famiglia si costruisce per avere un domani (con i figli) e ripagare i nostri genitori con il tempo che ci hanno regalato per crescerci.”
Aggiungo…..finché possiamo godiamoci i nostri genitori, che poi quando non ci saranno più ci mancheranno tanto..…