Il Pontefice Crea Ponti: Ma Se Esagera?

Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Mario Ricca
(Foto), Presa Da Internet Da Stefano Venditti

Sono Parole Da ‘Capire’…

Avrei dovuto trattare il tema ‘Suicidio Assistito’ come promesso, ma l’articolo è troppo pesante e preferisco lavorarci un altro po’ sopra anche perché si riferisce a qualcosa che accadrà dopodomani, giorno nel quale potrete leggere il mio pensiero in merito. Continuando a parlare di chi, anziano, ha esperienza da vendere, oggi, con la collaborazione ed uno strano, lungo commento, proposti dalla rediviva “Mina Vagante”, tolto il messaggio inerente il TAV, inviato ai dirigenti delle Ferrovie Dello stato e non come scrive qualcuno di Gambatesa, di non meglio precisati ‘tratti stradali’, riprendo quello che a tutti gli effetti sembra un messaggio in codice, lanciato nei giorni scorsi da oltre Tevere:

Papa Francesco

Papa Francesco esorta a pregare per Governo e Parlamento, “anche se ci sono politici che meritano insulti”. E incoraggia la TAV, purchè si rispettino l’ambiente e le esigenze dei pendolari, “Per quanto mi riguarda, pregare e odiare sono esercizi che non mi appartengono, in quanto richiedono fede e assenza di pigrizia, quest’ultima non mi consente di sprecare risorse finalizzate al nulla. A mio avviso, il potere è malattia e cura, quindi, da malato va sfruttato la dove se ne hanno capacità, come fanno le aziende farmaceutiche con i malati per l’appunto. In assenza di capacità e in presenza di disturbi della personalità, detti tecnicamente Valori morali e etici, si subiscono. Quelli che poi ritengono di avere potere, dovrebbero tenere alla mente le parole di  politici veri che quelli attuali a qualsiasi livello, non sono degni neanche di essere deposito delle loro feci: “I potenti (NDR: che si ritengono e/o vengono ritenuti tali), spesso riescono a beneficiare di un cordone sanitario posto in essere da parti deviate del sistema. Le conseguenze di tale affermazione sono che la ragione vera del cordone sanitario, va cercata non nel presunto controllo che i potenti eserciterebbero sulle parti deviate, ma nell’opposta ragione del controllo che le parti deviate hanno dei potenti.”, estratto della relazione di Tina Anselmi in qualità di presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia massonica P2”.

“… Chi governa lo lasciamo solo, senza chiedere che Dio lo benedica?”. “Sono sicuro che non si preghi per i governanti, anzi: sembrerebbe che la preghiera ai governanti sia ‘insultarli’. …”, sì, Santità, soprattutto se quei governanti, per governare, commettono reati e vengono coperti da loro simili; soprattutto se quei governanti, per governare, distruggono la vita di altri esseri umani, colpevoli di aver chiesto ciò che appartiene loro, per giustizia, non certo per cupidigia; soprattutto se quei governanti, per governare, antepongono i loro interessi personali al Bene della comunità che amministrano, dopo aver dichiarato e giurato l’esatto contrario.

“Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino alzando al cielo mani pure, senza collera e senza polemiche. Si deve discutere e questa è la funzione di un parlamento, si deve discutere ma non annientare l’altro; anzi si deve pregare per l’altro, per quello che ha un’opinione diversa dalla mia”. Alzare le mani? Per il momento ancora non ci arrivo perché esiste la Legge e questa va sfruttata fino in fondo. Per il resto, (senza ‘voglio’, ma chiedendo per favore, come ogni persona civile deve fare), prova a dirlo a chi annienta l’altro per calcolo e professione e se costei ti ascolta, o creatore di ponti, sarò ben lieto di disdire la preghiera natalizia che ho riservata a chi governa talmente bene Gambatesa che nell’agire, non tiene conto dei danni collaterali che produce, generando poi la reazione umana che mi permetterà di rivalermi su chi governa, secondo un metodo che so già che colpirà nel segno.

Se dunque si perdona “per convenienza o per Alzheimer”, (cit. la “Mina Vagante”), spero di avere tanta di quella memoria da utilizzare per restituire ogni male a chi ha fatto del male, godendone, io, il risultato che ne deriva.

E Scusa La Sincerità, O Francesco!