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Il Medico Risponde: Edizione Straordinaria

Di Raffaele Salvione

CORONAVIRUS: Che Cos’E’ E Come Si Combatte

Il Medico risponde

Il coronavirus è un virus a RNA, che ha un particolare rivestimento proteico, i peplomeri, “a corona”, che causa infezioni delle vie respiratorie. E’ grande ottanta-centosessanta nanometri. Molto famosi sono i coronavirus che negli ultimi dieci anni hanno causato l’epidemia di SARS e MERS.

I sintomi di un’infezione da coronavirus sono: rinorrea (naso che cola); mal di gola; tosse; cefalea; febbre. Come per tutte le infezioni virali non esiste una terapia specifica ma solo terapie sintomatiche.

La prima scoperta di coronavirus risale agli anni sessanta.
Nel duemiladue-duemilatré un coronavirus causò la grave epidemia Sindrome Acuta Respiratoria Grave, SARS, in pratica una grave forma di polmonite virale. Dieci anni dopo, un altro coronavirus causò la MERS, Sindrome Respiratoria Medio Orientale.

I coronavirus sono molto diffusi nella popolazione umana e in genere non destano particolari preoccupazioni. Essi sono la causa di circa il dieci-quindici per cento dei casi di raffreddore comune.

Coronavirus

La trasmissione dei coronavirus, come per tutti i virus, nell’uomo avviene in due modi:
• con l’inalazione delle goccioline di Flugge di vapore acqueo emesse dalle persone contagiate, quando parlano, starnutiscono, tossiscono o respirano.
Questa modalità di trasmissione è la più comune ed è quella che causa il maggior numero di infezioni.
• con il contatto fisico con mani, superfici, cibi od oggetti contaminati. 
Per esempio toccando pulsanti, telefoni, maniglie o servizi igienici, oppure condividendo piatti, posate ecc.
Il periodo invernale rappresenta il momento di massimo sviluppo delle malattie virali, intese come malattie da freddo, ma il contagio si può avere sempre.

I sintomi sono quelli delle infezioni respiratorie:
• rinorrea
• tosse
• mal di gola
• febbre tra i 38°C e i 39°C
• infiammazione delle mucose nasali, della gola e dei bronchi
• cefalea
• perdita di appetito
• malessere generale

In genere, le infezioni da coronavirus riguardano le vie respiratorie superiori ma il virus può raggiungere anche le vie respiratorie inferiori (dalla trachea ai polmoni) e causare bronchite o polmonite. In tal caso la prognosi è spesso infausta.

Il rischio di polmonite da coronavirus è maggiore nelle persone anziane, nei soggetti malati di cuore e nelle persone con un sistema immunitario debole.
La diagnosi è clinica; seguono poi esami specifici del sangue e tampone faringeo.
Un vaccino per l’infezione da coronavirus non esiste.
Come per tutte le infezioni virali non esiste una terapia specifica, ma una terapia sintomatica:
• riposo;
• bere molto, soprattutto bibite ricche di vitamine;
• farmaci antiinfiammatori e analgesici: ibuprofene; tachipirina; aspirina (da evitare nei bambini di età inferiore ai dodici anni per possibile s. di Reye).
Valgono, poi, le regole della buona e corretta igiene: lavarsi le mani; non starnutire senza fazzoletto; fare attenzione alle cose che si condividono (piatti, telefoni, asciugamani, ecc.).
Evitare un contatto promiscuo con gli animali: anche questi hanno le loro malattie e queste possono passare anche agli uomini (zoonosi). Insegnate, quindi, ai bambini a non dormire col cane o col gatto: questi devono rimanere al loro posto.

Micron

Le mascherine che tutti mettono, servono?
Facciamo chiarezza.
Le mascherine naso bocca sono DPI che devono essere usate dal personale sanitario sempre, ma hanno delle caratteristiche particolari. Esse si classificano in FFP1; FFP2; FFP3: le prime, hanno i cordoncini bianchi e fermano particelle fino a 0,6micron con concentrazioni ambiente al 10%; le seconde hanno i cordoncini blu e fermano particelle fino a 0,6micron con concentrazioni ambiente al 20%; le terze hanno i cordoncini rossi e fermano particelle fino a 0,6micron con concentrazioni ambiente al 30%. Devono essere dotate di filtro che ha una certa scadenza.

Orbene, il coronavirus, come abbiamo già detto, è grande ottanta nanometri ossia zero virgola zero-otto micron, quindi è dieci volte più piccolo delle particelle che fermano le mascherine.

A voi lettori le ovvie conclusioni sull’efficacia di simili DPI che sono progettati per tutt’altra cosa.

Esiste, in realtà, una medicina molto efficace che si chiama 3L:
• Letto (stare a letto ed evitare di fare gli eroi continuando ad andare al lavoro; quando in realtà si avrà solo la forza di essere “untori”);
• Lana (vestirsi in maniera adeguata alla stagione ed evitare i colpi di freddo);
• Latte caldo (è sempre il miglior rimedio).

Lavaggio mani

P.S.: Per evitare le infezioni basta seguire le norme igieniche della nonna e attenti anche all’anisakis, zozzi!!!

Rivolgetevi sempre al Medico Specialista.

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