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Una Giornata Elettorale: Seggio Di Campobasso ODG Molise

Di Vittorio Venditti
(Foto), Da Rita D’Addona, Vincenzo Cimino E Presa Da Internet Da Salvatore Di Maria
(Risultati), Comunicati Dall’Ordine Dei Giornalisti Del Molise

Totale Cas/sembramento

“27/09/20, 19:49 – Vincenzo Cimino: Cimino Tamburello Albiniano e cocco eletti”. E’ il risultato che più interessa chi scrive, riferito ad una domenica elettorale che ha visto il rinnovo del Consiglio Regionale dell’Ordine dei Giornalisti e che ha coinvolto il vostro cronista in qualità di pubblicista. Ma com’è stato l’approccio a cotanta elezione?

Matita Copiativa

L’apertura dei seggi era fissata per le dieci del mattino e l’appuntamento doveva essere rispettato, costi quel che costi. Con chi ha accompagnato chi sta rendicontando, parcheggiata l’automobile in prossimità della sede di Campobasso dell’ODG, ci si è avviati senza indugio verso il seggio, pensando di risolvere il problema ‘voto’ in maniera immediata, visto l’orario e soprattutto l’allergia a questo ufficio, manifestata da molti italiani. Non è stato così: una giornata fredda e pronta per la pioggia che l’ha poi fatta da padrona per l’intero pomeriggio, ha funto da cornice a qualcosa di particolare, atteso che all’arrivo di fronte alla sede dell’ordine, la folla di aspiranti al voto e di candidati sia stata più che copiosa.

Ore dieci: fra chi stava aspettando per votare, primo fra i tanti un collega di Riccia che ha ideato il sottotitolo del presente pezzo, era in loco ogni tipo d’umanità: gente distinta, unitamente a chi indossava abiti sgualciti per non dire sporchi; persone che parlavano un italiano più che accettabile, mischiate a chi la lingua di Dante la conosce per sentito dire; individui avvezzi alla politica così come la si concepisce in una regione che non esiste e chi pretende di esser protagonista sempre e comunque, per cui, l’invio su un campo di calcio regionale, deve per forza coincidere con la pubblicazione di un suo intero corredo fotografico e così via.

Il Vescovo Di Campobasso-Bojano S. E. Mons. Giancarlo Maria Bregantini, del 2 apr 2019

Ore dieci e dodici: Fra tutta questa gente, improvvisamente giungono due persone: il vescovo di Campobasso/Bojano riproposto in foto di repertorio e chi lo ha accompagnato al voto, in quanto il primo è giornalista. Il secondo, senza perdere tempo ha chiesto agli astanti se si potesse fare l’eccezione di far passare il vescovo perché quest’ultimo “deve andare a dire Messa”, cosa accettata, praticamente per prassi, da chi ha voluto dare una risposta, cortesia fatta propria senza il degnarsi di un sia pur minimo ringraziamento da parte di chi ha ricevuta questa forma di privilegio da chi, magari, dopo aver votato, ha assolta l’incombenza della vendemmia, se vogliamo, avente lo stesso valore lavorativo di quanto accampato per far passare chi poi, è uscito dal seggio alle dieci e mezza, con l’impazienza di chi stava fuori a congelarsi e l’ironia proposta da parecchi di questi, incentrata sul cosa avesse fatto l’alto prelato per tanto tempo nel luogo deputato esclusivamente all’espressione delle proprie preferenze: chi scrive, ha abbozzato un timido ‘forse si sta consultando con il Superiore’, ma la cosa è finita lì.

Ore dieci e quarantacinque: se il ‘Coviddi’ non colpirà, sarà perché satana non ha bisogno di clienti e non certo per la ‘supposta’ ‘benedizione’ di chi cristianamente rispetta il Prossimo come descritto sopra, visto che davanti a quel seggio, è stato un azzardo poter parlare di distanziamento, nemmeno di mezzo metro, fra chi ha partecipato alla ressa per l’accesso al voto, attesa imposta senza alcuna regolamentazione, magari basata sulla distribuzione di un numeretto o qualcosa di omologo. In tanti hanno protestato questo disagio, ma quando si è trattato di farsi avanti per compilare qualcosa che fosse servita giustappunto a regolamentare quel traffico, all’italiana, tutti hanno girata la testa dall’altra parte. L’autore del sottotitolo si è avviato a votare e otto minuti dopo, finalmente è arrivato il turno di chi sta tediando i quattro lettori che ancora si ostinano ad onorare con la loro pazienza questo giornale. Entrando nell’androne del palazzo ov’è sita la sede dell’Ordine dei giornalisti del Molise, l’accoglienza è stata quella normalmente presente in tempo d’affare ‘Coviddi’: misurazione della febbre e registrazione per l’accesso al seggio. Saliti al piano nel quale sono siti gli uffici dell’ordine, ecco presenti i componenti del seggio e lì la situazione è stata più rapida del previsto, atteso che fra la consegna dei documenti, la segnalazione della presenza di chi avrebbe espresso il voto a nome e per conto di chi sta scrivendo e la stessa espressione del suffragio, siano passati sì e no un paio di minuti, cosa che ha lasciato ancor più perplesso il vostro articolista, ma soprattutto il resto di coloro che di lì a poco avrebbero espresse le personali preferenze per i candidati che nel frattempo rumoreggiavano per captare l’attenzione dei votanti, senza voler comprendere che i giochi, davanti a certi seggi, sono già fatti e che quello spettacolo risulta del tutto superfluo.

Nota di colore. – Al momento di votare, chi è stato preposto, avrebbe voluto che alla cabina, insieme a chi ha poi materialmente messo nero su bianco il suffragio, fosse andato anche chi stava esprimendo il proprio diritto al voto, cosa evitata e cortesemente rifiutata, atteso che la moderna tecnologia abbia prevista la soluzione che evidentemente è poco conosciuta all’intero consesso umano. In buona sostanza, l’andare a dire all’orecchio di chi avrebbe materialmente segnati i nomi prescelti, quali fossero questi nominativi, è stato sostituito con un vero portento della modernità tout court che avrebbe lasciati di stucco i migliori agenti dei normali servizi segreti operanti sull’intero pianeta, fatta ovvia eccezione per “Il Segreto Di Pulcinella”, (servizio segreto di base), unitamente a “Il Silenzio Assordante”, (servizio d’elite), ambedue a disposizione di questa voce, agenzie più che abituate a quest’avanguardia tecnologica: la preventiva compilazione di un foglietto, consegnato prima di arrivare al seggio, proprio a chi ha poi utilizzata la matita copiativa per risolvere l’arcano.

E’ Il ‘Progresso’… Nulla E’ Per Caso!

Ore dieci e cinquantacinque: tutto è compiuto, con il sollievo di chi scrive, oltreché di chi lo ha accompagnato ad esprimere la propria preferenza per la lista, ma soprattutto per un vero amico, al quale, dopo le congratulazioni di rito, non si può far altro che l’augurio di poter modernizzare un ambiente che ricalcando troppo il modus operandi del far politica in Molise, per ora è seduto e di sicuro non presenta quello sviluppo in termini di dinamicità e modernità che ogni individuo che davvero ha voglia di far giornalismo, dilettantistico come quanto da una decina d’anni propone chi scrive, professionistico se si pensa a chi fa di questo mestiere la propria fonte di reddito, chiede, anzi, sia permesso dire: pretende.

Per la cronaca: “… siederanno nel prossimo Consiglio Direttivo dell’Ordine, per il triennio 2020/2023, i professionisti: Cosimo Santimone, Pasquale Bartolomeo e Antonio Chiatto.
Per i pubblicisti, che hanno ottenuto una “maggioranza bulgara”, nel turno del 27 Settembre 2020, faranno parte del Consiglio Vincenzo Cimino, Marcella Tamburello e Luigi Albiniano.
Tra i revisori dei conti, già elette Antonella Salvatore per i professionisti e Valentina Cocco per i pubblicisti.
Andranno al ballottaggio Domenica 04 Ottobre 2020 i professionisti : Nasillo Andrea, Bertoni Domenico, Bucci Sergio, Di Matteo AnnaMaria, Florio Pasquale, Cavuoti Giuseppe.”

Risultato Elezioni Rinnovo Consiglio Regionale ODG

odg | 28 settembre 2020 alle 18:41

FORZA RAGAZZI: DATE LA SCOSSA!!!