La Storia Dello Sport Paralimpico Del Molise Nell’Ultimo Libro Del Giornalista Stefano Venditti

Di Vittorio Venditti
(Audio), Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Marco Frosali

Rimpatriata Fra Amici

Quando l’ufficialità viene meno, è per merito dell’amicizia. Così è stato ieri, a proposito della “presentazione della nuova produzione letteraria per il giornalista campobassano Stefano Venditti”, un libro che racchiude dieci anni di vita del Comitato Italiano Paralimpico, sezione del Molise.

Copertina del Libro

Leggere l’opera, restituisce il vero significato di tal semplice, ma efficace cerimonia tenuta a Campobasso presso il parco della madonnina alla presenza di buona parte dei componenti del CIP Molise, incontro che fra gli altri ha vista la presenza di Rosario De Matteis, fra i pochi politici che nello sport, in tutti i sensi, ci hanno messa più volte e con risultati alterni, quella faccia troppo spesso regalata al politicamente corretto, in questo caso donata all’essenza della vera umanità: lo stare insieme, senza tante distinzioni, fra le quali quella che relega i deficitari, non in serie “B”, ma troppo spesso in ‘campionati inferiori’, difficilmente passabili alla ribalta.

Tavolo dei Relatori

Diversi sono stati gli interventi proposti dai presenti, ma a chi scrive piace riprendere un passaggio del Dire dell’autore, così come segue: “… L’obiettivo è che questo libro possa far conoscere ancor di più il mondo dello sport paralimpico, degli atleti e di tutte le storie che ci sono dietro. Mi auguro che sia come un almanacco, il primo volume di una lunga serie di un’enciclopedia sullo sport paralimpico che possa andare avanti. …”.

Insomma, un appuntamento all’insegna della sobrietà che senza i soliti, troppo spesso inutili orpelli, ha racchiuso in sé quel sentimento di gioia e soddisfazione che può nascere da un lavoro semplice, ma efficace, portato a termine nella consapevolezza di aver immortalati i sacrifici di tanti, quasi sempre passati sotto silenzio in un mondo che nel mostrare molto, in realtà relega all’oblio quanto fatto da chi non chiede niente, sapendo vivere.