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EMERGENZA LUPI: NECESSARIA UNA TASK FORCE REGIONALE PER SALVARE ALLEVAMENTI

Di Cesare Scalabrino

SERVE ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DA PARTE DELLE ISTITUZIONI NELLA DIFESA DI PASTORI E ALLEVATORI CHE PRESIDIANO LE MONTAGNE

L’ultimo attacco  in ordine di tempo si è verificato a Pozzilli la scorsa settimana. Coldiretti Molise ha da tempo segnalato la crescita del fenomeno sul nostro territorio chiedendo che venga istituita, a livello regionale, una “task force lupo” per salvare le pecore e capre sbranate, mucche sgozzate e cavalli uccisi in Molise dove la presenza dei predatori si è moltiplicata negli ultimi anni a danno degli allevamenti. L’intenzione è di affrontare e fronteggiare le problematiche causate al patrimonio zootecnico dalle popolazioni di lupo, ma anche di tutelare i veri lupi distinguendoli dagli ibridi cane lupo e cani inselvatichiti incustoditi.

“Serve responsabilità nella difesa degli allevamenti e dei pastori e allevatori che con coraggio continuano a presidiare le montagne e a garantire la bellezza del paesaggio”, afferma Giuseppe Spinelli, delegato confederale di Coldiretti Molise. Non si possono lasciar morire pecore, cavalli e vitelli e costringere alla fuga – insiste Coldiretti Molise – decine di famiglie che da generazioni popolano le montagne, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze autoctone.

“La presenza di branchi di lupi sta scoraggiando in molte aree l’attività d’allevamento mettendo a rischio anche il tradizionale trasferimento degli animali in alpeggio che oltre ad essere una risorsa fondamentale per l’economia montana, rappresenta anche – sottolinea la Coldiretti regionale – un modo per valorizzare il territorio e le tradizioni culturali che lo caratterizzano. Senza i pascoli – sostiene la Coldiretti Molise – le montagne muoiono, l’ambiente si degrada e frane e alluvioni minacciano i centri urbani. Negli ultimi anni si è infatti reso necessario un continuo vigilare su greggi e mandrie – aggiunge la Coldiretti regionale – al fine di proteggerle da attacchi di lupi e cani randagi, poiché recinzioni e cani da pastore spesso non sono  sufficienti per scongiurare il pericolo”.

La frequenza degli attacchi da parte dei lupi, non solo in alta montagna, come dimostra quanto accaduto a Pozzilli, ribadisce che occorre lavorare anche sulla prevenzione con la realizzazione di opere di protezione, quali ad esempio la costruzione/ristrutturazione delle stalle, i sistemi fotografici di allarme e la costruzione di recinti per la permanenza notturna degli animali. Per fare tutto ciò sono necessari investimenti cospicui a cui la Regione dovrà provvedere.

“E’ anche necessario – aggiunge la Coldiretti regionale – garantire efficienza ed efficacia nel sistema di accertamento e risarcimento dei danni per garantire un completo reintegro della perdita di reddito, affinché la convivenza tra l’animale e l’uomo non porti all’abbandono dell’attività di allevamento. Non sarebbero solo gli allevatori a perderci, ma l’intera comunità, poiché – conclude la Coldiretti Molise – i pastori, attraverso la loro opera, conservano e valorizzano la montagna e le sue tradizioni”.