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GEMELLI MOLISE: SERVIZIO DI RADIOTERAPIA. LETTERA APERTA DI AREA MATESE

Di Alfonso Mainelli

Area Matese

Preg,ma Dott.ssa Di Salvo,
in riferimento al problema del budget assegnato a Gemelli Molise per il servizio di radioterapia, ritenuto inadeguato dalla società, nella sua nota pubblicata ieri da organi di stampa regionali, Lei vuole parlare di “fatti” ed è giusto che sia così. Ne elenca alcuni che ritiene ignoti ai non addetti ai lavori ed anche questo ci può stare. Lei viene qui e ci viene a spiegare cosa non va nella Sanità regionale e ci elenca le criticità di questa Regione anche in altri settori. Rende noto che Agenas dopo l’incontro con Gemelli Molise e struttura commissariale, ha ammesso di non sapere che vi è una difformità tariffaria e un parere risalente al 2017 (che però riguardava la Regione Campania) e che queste incognite, diventate note dopo la vostra riunione, rendevano necessario “interpellare il Ministero della Salute per ulteriori approfondimenti”. In sostanza ci viene a dire che Agenas, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, Ente pubblico non economico altamente specializzato in gestione di contesti complessi come i servizi sanitari regionali, nell’esprimere le proprie valutazioni non ha tenuto conto del fatto che non esiste un nomenclatore tariffario aggiornato a livello nazionale in base all’evoluzione tecnologica e scientifica. Praticamente non è stata considerata una delle matrici più importanti per svolgere il ruolo istituzionale proprio di Agenas.

Università Cattolica Del Sacro Cuore – Campobasso, (Gemelli Molise)

Ammesso che ciò sia vero e a prescindere dal fatto che ciò certificherebbe l’inefficienza dell’Agenzia e forse anche del Cipess, Lei non avrebbe dovuto conoscere il contesto regionale nel quale veniva ad investire somme cospicue?

Lei dice: “Non è forse possibile che lo Stato stia attenzionando seriamente i problemi della sanità della nostra Regione?” intendendo che finalmente gli Organi centrali si sono resi conto dei problemi della nostra sanità regionale e hanno deciso d’intervenire. No, non è possibile che ciò avvenga adesso perché questa Regione è dal 2007 in Piano di Rientro dal disavanzo sanitario ed è Commissariata anche ai fini dell’art. 120 Cost., dal 2009. Ciò significa che lo Stato ha preso in mano la situazione da 13 anni e che quindi tutti i fatti/carenze di cui vuole parlare ricadono sotto la responsabilità statale.

Il Commissario infatti agisce sotto le precise direttive del tavolo tecnico ministeriale, specialmente ai fini della garanzia dei livelli essenziali di assistenza (LEA) che a loro volta sono le ben note prestazioni e servizi che il Servizio sanitario nazionale (SSN) è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale (tasse).

Insomma, Lei, un’addetta ai lavori, un’imprenditrice che si appella all’onestà intellettuale, prima di investire nel Molise avrebbe dovuto porre, quale condizione essenziale, la risoluzione delle questioni che solleva solo un anno dopo l’investimento e queste condizioni avrebbe dovuto discuterle con lo Stato invece di addossarle alla Regione Molise che in materia sanitaria ha responsabilità marginali e residuali.

Adesso invece chiede l’intervento dello Stato per risolvere problemi che esso stesso ha causato e lo fa affermando di non poter operare nel Molise per colpa della Regione. In questo modo colpisce politicamente l’elemento più debole e si affida al più forte evitando di considerarne competenze e responsabilità. Infatti i parlamentari eletti nel Molise già sono venuti per “salvare la situazione”, naturalmente senza alcun chiarimento sul piano, appunto, delle responsabilità, politiche, ma principalmente anche contabili. Questo significa ignorare il sistema delle competenze e delle procedure nelle Regioni commissariate e in Piano di Rientro dal deficit sanitario.

Contrariamente poi a quello che afferma nella sua nota relativamente alle prestazioni fatturate, oltre il budget assegnato per i pazienti extraregionali da Neuromed ed ex Cattolica dal 2007 al 2014 e pagate dopo le intese firmate nel 2016 con l’allora Presidente-Commissario, è la Corte dei Conti che ipotizza e contesta un danno pari a 54 milioni di euro. I presunti responsabili sono stati invitati a dedurre in merito, per cui potrà anche trattarsi di un errore della Corte contabile, ma al momento la questione non può apparire come la pone Lei, cioè una convinzione del sub-Commissario. Lei è un’imprenditrice e deve comprendere che non può investire in un settore che paga con la finanza pubblica e poi dire pubblicamente che “…le imposizioni di legge e il Dcs 2/2023 penalizzano la nostra Regione in maniera devastante sotto il profilo assistenziale, sociale e macroeconomico”.

Quindi, premesso che è auspicio di tutti che la s.p.a. “Gemelli Molise” continui ad operare nella nostra Regione, riteniamo che sarebbe stato più comprensibile limitare il discorso ad un’analisi dei costi evidentemente sottostimata dal soggetto privato e auspicare una necessaria soluzione, giuridicamente possibile, invece di far apparire il tutto come una forzatura politica su una questione che riguarda un singolo privato accreditato e convenzionato. Non bisogna dimenticare, infatti, che a parere della Corte Costituzionale, gli “operatori privati restano liberi di valutare la convenienza a continuare ad operare in regime di accreditamento accettando le limitazioni imposte, oppure di collocarsi al di fuori del servizio sanitario nazionale e continuare ad operare privatamente (Corte Cost. 26 maggio 2005, n. 200)”.

Proprio perché i molisani hanno subìto troppo dallo Stato sarebbe meglio spiegare la problematica ai cittadini in modo chiaro e credibile. Invece questi metodi che si risolvono nel chiedere l’intervento della politica che è cosa diversa dallo Stato, ingenerano solo sfiducia nelle Istituzioni e negli operatori.

Ci sono tanti motivi per mantenere rapporti con Gemelli Molise s.p.a., si lavori su quelli, lealmente, senza dare forza a chi i propri motivi li trova in altri scopi.