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1 Ottobre 2011
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Ancora Sprechi E Disservizi

Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria

Continuiamo A Battere Il Ferro

Continuando sulla falsa riga di ieri, sia nel ripetere segnalazioni di disservizi non degni di un paese che si dice civile, sia nello sbertulare politici che non hanno ancora capito di essere diventati delle macchiette alla napoletana, oggi mi permetto di tediarti riproponendo qualcosa che qualcuno pensava fosse caduto nel dimenticatoio.

In primis, perché più importante per la salute di chi potrebbe trovarsi, suo malgrado, ad esserne colpito, eccoti la staticità fatta politica, presente in prossimità dell’asilo.

Pericolo Di Caduta Calcinacci In Prossimità Dell’Asilo, del 17 agosto 2011

Come vedi, anche oggi le foto hanno la data di repertorio.
Ciò, dovrebbe render chiaro che, nel frattempo, non è cambiato nulla.

In secondo luogo, ecco quanto la nostra amministrazione municipale ha saputo fare spendendo la ragguardevole somma di quindicimila euro, durante il primo semestre di quest’anno:

Incrocio Fra Via Del Cimitero e Strada Verso Contrada Colle Della Guardia, del 6 marzo 2011

Incrocio Fra Via Del Cimitero E Strada Verso Contrada Colle Della Guardia, Rifatto, del 16 aprile 2011

Il primo tratto è stato rifatto, (in seguito ti farò vedere le attuali condizioni);

Tratto Non Rifatto Della Strada Di Collegamento A Contrada Colle Della Guardia, del 16 aprile 2011

Tratto Non Rifatto Della Strada Di Collegamento A Contrada Colle Della Guardia, del 1 giugno 2011

Ecco invece com’è rimasto il secondo tratto, visto che i quindicimila euro di cui sopra erano nel frattempo stati tutti “impiegati” sul tratto precedente…….

Lasciamo perdere va!

Intanto i nostri competenti politici, (sia chiaro: di maggioranza ed opposizione, nonché apparenti qualunquisti), non possono essere disturbati, perché seriamente impegnati a portare le borse o, più verosimilmente, dediti a scannarsi, (ovviamente in attesa di futuri vantaggi personali, o da distribuire fra i propri mendicanti), per la creazione del proprio reddito, (a nostre spese), da attuarsi nella prossima (legislatura) regionale.

Proprio per questo, voglio ricordare a me stesso e a chi avesse il fegato di seguire le mie orme, (ovviamente assumendosene le responsabilità), che nel lontano millenovecentonovanta, (avevo ventitré anni), quasi al termine della tanto vituperata prima repubblica, io mi permisi l’ardire di andare a seguire per intero l’ultima seduta, del consiglio regionale, (in agenda proprio l’ultimo giorno della morente legislatura), prima delle elezioni, tenute in quell’anno per il rinnovo del consiglio stesso.

Ricordo, come fosse ora, che allo scoccare della mezzanotte, il papà di Paolo Di Laura Frattura, (l'”onorevole” Fernando), visto che si stava registrando la seduta, per acquisire tempo ed approvare qualcosa che gli avrebbe fatto comodo in campagna elettorale, avvicinatosi a noi del pubblico, con fare minaccioso, tentava di obbligarci a lasciare le nostre postazioni gridando:
“Ma quando ve ne andate! Sono le undici e un quarto! Sono le undici e un quarto!”.
(Di qui, il soprannome “undici e un quarto”, che poi ho affibbiato a quest’uomo).
Al che, io cominciai a gridare di rimando, mostrando l’orologio da polso in bella vista:
“Ma con tanti soldi che ti vengono elargiti, non ne hai per comprare un orologio funzionante? E’ giusto mezzanotte! quindi è il momento che sloggi da quel tavolo insieme a tutta questa marmaglia di ladri, tuoi colleghi, che come te, pensano solo alla propria panza!”.

Chi quel giorno ebbe l’ardire di stare l’intero pomeriggio con me ad annoiarsi mentre quei fessi pensavano ai loro futuri affari, mi raccontò che, immediatamente dopo la mia sparata, gente del calibro di Antonio Di Rocco, Nunzio Ruta, (papà del futuro consigliere regionale e poi onorevole Roberto), Augusto Massa, (futuro sindaco di Campobasso e Senatore della repubblica), Norberto Lombardi ecc., si coprirono il volto con le mani…, segno che, nonostante tutto, allora c’era in questi parassiti, ancora un minimo di dignità da difendere.

Oggi no.

Oggi, se parli ad un politico in questi termini, nonostante il livello di crisi a cui loro, (con il nostro benestare, per carità), ci hanno condotti, se t azzardi a parlare come feci io vent’un anni fa, rischi una querela.

A differenza della maggior parte dei gambatesani e non solo, però, io il fegato di ribadire quanto espresso quel triste giorno, ce l’ho, e ribadisco tutto su quest’inutile sito, aspettando le querele di chi, dopo non aver fatto nulla in nome del ruolo ricoperto, pensa così, di giustificare il suo operato.

Querelatemi!
Se ne avete il coraggio!

Io, dal basso del mio contar nulla, ma da Cristiano consapevole delle proprie azioni, risponderò a dovere e… si sa:

…Chi l’ha duro… la vince!

Nonostante la biblica giustizia italiana, prona di fronte a questo o a quel potere che la ingrassa.